Decido di non pensarci. Livio è salvo. Questo è ciò che conta.

Vorrei distrarmi ma non riesco. Tutti i siti delle News parlano dell'attentato. Faccio zapping tra funzionari di Polizia che discettano di provocazioni anarchiche, e simulazioni dell'esplosione al ralenty che mi fanno accapponare la pelle. Tra un colpo di telecomando e l'altro mi vedo. Sono alla finestra del Sacro Cuore. Lo zoom riesce persino a cogliere i miei occhi arrossati e i capelli sfatti dalla tensione. Sotto la mia foto c'è un link che porta all'eterno dossier sulla giovane ricercatrice che sposa il manager di successo. Dovevo aspettarmelo.

Poi noto la coppia col cartello. Li riconosco con inquietudine. Sono i due che ho visto fuori dal cancello della clinica. Lui grintoso e familiare, lei silenziosa e anonima.

La foto è solo un pezzo di colore sul fondo dell'articolo. Presidio di protesta, dice la didascalia. Nient'altro.

Chi sono? Genesi 4-10. Qualcosa nella mia testa comincia a ronzare. Non riesco a metterlo a fuoco, ma so che c'è.

Marco e Maria dormono ancora. Faccio per andare a svegliare la tata, ma quel qualcosa che ronza mi fa tornare a sedere. Genesi 4-10.

Iconizzo lo schermo delle News e torno ai messaggi in arrivo. Sono più di cento. Una volta Livio mi ha spiegato come lanciare il comando di ricerca nella casella di posta, ma dopo questa notte di veglia non ho la lucidità necessaria. Così li scorro tutti.

E lo vedo. Genesi 4-10. E' sia l'argomento che il mittente del messaggio. Lo apro.

Leggo una volta. Poi un'altra, incredula.

La terza volta ne resto sbigottita. E furibonda. L'ira cancella persino la stanchezza. D'un tratto ho voglia di picchiare qualcuno. Chi sono questi pazzi? Come si permettono di insultare una persona viva per miracolo? Non posso crederci!

Decido di lasciar dormire Maria ancora un po'. Voglio andare a fondo.

In calce al messaggio c'è la URL del sito di questa pseudo-associazione. Di dementi, certamente. Ci clicco sopra. Allargo la finestra a tutto schermo.

Appare un ambiente virtuale di indicibile bruttezza, una sede simulata che persino una dilettante maldestra come me avrebbe saputo disegnare meglio. Bacheche di annunci, registri per visitatori, una serie di icone di software legale, box con l'indicazione "filmati di provata autenticità", link senza ordine apparente, e a dominare tutto la citazione biblica Disse il signore a Caino "Che hai fatto? Il sangue di tuo fratello grida a me dal suolo!" a lettere fiammeggianti. Un tripudio mistico e molto, molto kitch.

Navigo un po' per il sito. Trovo ovunque le stesse sciocchezze della lettera, scritte perfino nello stesso tono. Non è solo inquietante, è offensivo. Non ho ancora ben capito chi siano, ma ho già una gran voglia di prenderli a schiaffi.

Nella sezione "contatti" trovo le foto dei componenti di questa assurda setta. C'è l'uomo della clinica. Decido che mi sfogherò con lui. Clicco sulla foto e aspetto che la comunicazione si attivi.

La clessidra fa due, tre giri. Poi sento il bip.

- Sì?

L'immagine è scadente. Venti fotogrammi al secondo, forse sedici. Una webcam di pessima qualità. Mi sono disabituata alla tecnologia a basso costo, da quando vivo con Livio.

- E' una vergogna! - lo aggredisco - La vostra lettera è oltraggiosa! Meritereste una denuncia! Con che diritto vi siete permessi di...

Lui ribatte con un tono di stanca consuetudine - Se lei ha ricevuto un nostro volantino, vuol dire che il programma di posta ha selezionato automaticam... - poi lo vedo spalancare gli occhi sorpreso, come se il suo schermo avesse cominciato a ricevere immagini solo in quel momento.