1. Premessa

Quando Giorgio Raffaelli mi ha proposto un "pezzo" sui diritti umani nella sf italiana, non nascondo di avere avuto qualche perplessità. Accennare oggi a questi diritti significa, almeno per quanto mi riguarda, volgere istintivamente il pensiero a Kurdistan, Paesi poveri, governi totalitari o corrotti, schiavizzazione, lavoro infantile, torture, centomila morti di fame al giorno nel mondo, ruberie e soprusi delle multinazionali, mafie, guerre di aggressione, annientamento di intere culture, favelas, maquiladoras, flagelados, desaparecidos (il vocabolario dell'orrore sociale è ricco di termini simpaticamente esotici), e così via. Vuol dire una fantascienza consapevole, che sappia "sporcarsi le mani" facendo suoi temi sociali impellenti, pregnanti, dolorosi (ciò che millenni fa si chiamava "impegno"). E siamo onesti, la fantascienza italiana - in genere - si è sempre tenuta accuratamente alla larga da queste cose. Temi insomma in odore di zolfo (alias di "politica") per gran parte dei nostri autori ed editori - ma anche lettori -, secondo cui la sf dovrebbe occuparsi dei suoi "veri" temi (astronavi, alieni pittoreschi e possibilmente ferocissimi, guerre stellari, raggi laser) senza "demagogia" o "partigianerie".

Ho comunque cercato di rammentare, nel panorama della nostra fantascienza, storie dalle quali trasparisse una trattazione di "diritti umani" violati (nel senso di cui scrivevo) e... be', sarò a corto di memoria ma ne ho trovate sì e no un paio.

E tuttavia, poi mi sono detto, è probabile che io stia sbagliando impostazione.

Prendiamo un Aldani, mi sono ancora detto; prendiamo un Evangelisti (giusto per fare due esempi). Nelle loro opere ci sono indubbiamente spunti e trame comunque degne di figurare nell'ambito richiesto. E poi ci sono ancora altri autori i quali...

Ok. Alla voce: "Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo", la mia "garzantina" si diffonde su concetti di libertà, dignità; irrilevanza delle distinzioni di razza, colore, sesso, religione, lingua, opinione politica; diritto alla vita, uguaglianza davanti alla legge, tutela giurisdizionale, presunzione di innocenza, legalità delle pene, diritto di cittadinanza, diritto al lavoro, diritto all'istruzione...

Il campo in questione, insomma, può rivelarsi ampio. Anche troppo ampio, se appena ci riferiamo a un'idea poco più allargata di "diritti umani".