Essendo stato, a suo tempo, colpito e affondato dalle suggestioni della versione cartacea di 300, ero davvero curioso di visionare la trasposizione cinematografica della grandiosa graphic novel di Frank Miller. Lo confesso: la precedente operazione di questo tipo, eseguita da Rodriguez per Sin City, non mi aveva del tutto convinto, essendo tale film a mio avviso - paradossalmente - troppo aderente al fumetto, al punto di non apportare alcun valore aggiunto all’opera originaria. Tuttavia, ritenevo 300 una storia molto più promettente, perché potente, epica, corale, in definitiva un fantastico seme, un germoglio contenente già tutto ciò che serve per generare un ottimo film.

Eppure, all’uscita del cinema, le mie sensazioni sono state contrastanti. Capolavoro? Flop? Mah, potrei senza dubbio sviscerare l’argomento in un meditato articolo di critica.

Potrei, se fossi una persona seria.

Preferisco restare fedele a me stesso, e proporvi una parodia di 300, tentando di farvi sorridere sottolineando con la matita rossa e blu dell’ironia gli svarioni che, secondo il mio umilissimo giudizio, siete liberissimi di non condividere, il regista Zack Snyder ha commesso. Buon divertimento.

300 + IVA

di Zack Snyder (?)

Buio in sala. Voce narrante stentorea.

- Veniamo esaminati, sottoposti a prove terribili. Se non siamo perfetti, veniamo scartati.

- Cos’è, l’annuncio delle selezioni del Grande Fratello 8? - commenta uno spettatore.

- Zitto, Mario, non vedi che il film è già iniziato? Guarda, c’è una tempesta di neve...

- In Grecia? Plausibilissimo!

- Zitto e fammi seguire!

In mezzo a una tormenta siberiana con ghiaccio e grandine tipo era glaciale, un ragazzino nudo che sembra Ronaldo con vent’anni e cento chili di meno affronta un lupo, armato solo di uno stuzzicadenti Samurai usato.

- Vieni con me, bella bambina, che ti porto da tua nonna malata - ringhia la bestia.

- Non sono Cappuccetto Rosso, stronzo, sono Leonida!

- Scusa, tra tutte queste favolette mi confondo. Allora ti posso sbranare?

- No, invece mi segui, buono buono come un pirla, in quella strettissima fenditura tra le rocce (una metafora per le Termopili che mi aspettano), così resti incastrato e io ti posso impalare, dopodiché ti scuoio a mani nude e torno a Sparta coperto dalla tua pelle pavoneggiandomi come Eracle a una sfilata di Armani.

- Cappuccetto Rosso era MOLTO più plausibile - sospira rassegnato il lupo. E obbedisce.

Torna la voce narrante. Sempre stentorea. Sempre didascalica, tipo Omero con note a pie’ di pagina.

- Quarant’anni dopo, la belva è tornata. Ma questa volta è una belva fatta di spade, di archi e di frecce. L’immenso esercito persiano è pronto ad annientare la piccola Grecia. Ed è stato proprio re Leonida a provocarlo.

Cavalcata al ralenti per gli ambasciatori persiani diretti a Sparta. Primo piano sulle teste mozzate dei re sconfitti usate come biglietto da visita, carrellata sulla skyline di Sparta ricostruita al computer.

- Il nostro imperatore-dio vuole da te un pegno di sottomissione, Leonida - esordisce l’ambasciatore. - Terra e acqua.

- Mi dispiace - ribatte il monarca spartano - non posso darteli: siamo molto gelosi del nostro fango. In compenso, posso gettare te e tutta la tua scorta in questo pozzo profondissimo e nero che non ha evidentemente alcuna funzione se non quella di richiamare in modo subdolo un certo orifizio anatomico i cui molteplici usi saranno il tema costante di tutto il film.

- Questa è blasfemia! Questa è pazzia! - sbraita l’ambasciatore.

- Blasfemia? Pazzia? - grida in eco Leonida, incazzato come una biscia. - Non sai leggere i cartelli stradali? Questa è Sparta! La prossima volta portati il Tom Tom!

- Hai fatto bene, marito mio - lo rassicura la regina. - Ora però vai a chiedere agli efori se puoi dichiarare guerra, perché ovviamente massacrare gli ambasciatori nemici non significa nulla, dev’essere l’oracolo a stabilire se combattiamo o meno.

- Occhei, vado dall’oracolo, così mi mangio anche un po’ di biscotti.

- Guarda che la vecchina brava ai fornelli era l’oracolo di Matrix. Qui a Sparta l’oracolo è una cubista drogata che sembra la sorella furba di Kate Moss.

Leonida corregge i suoi appunti e s’impegna in un’ascensione in free climbing fino al tempio dell’oracolo.

- Hai domande per noi, grande re? - gli fanno gli efori, al suo arrivo.

Leonida si asciuga virilmente il sudore sul mantello. - La prima è: come cazzo avete fatto a costruire un intero tempio, con colonne di marmo e tutto, in cima a questo montarozzo fottuto che pure Messner ci arriverebbe solo in elicottero?

- La prossima? - ridacchiano gli efori.

- Seconda domanda: se gli spartani fisicamente imperfetti vengono soppressi alla nascita, come mai voi siete tutti brufolosi e ributtanti che sembrate Bruno Vespa al decimo speciale su Cogne?

- Be’, abbiamo il ruolo dei cattivi, perciò dobbiamo essere brutti, sporchi e deformi. Il look è lo specchio dell’anima, come diceva Erodoto. Ora però, se non hai altre domande, scusaci che andiamo a trombarci l’oracolo.

- Aspetta. Ho l’assenso degli dei per condurre l’esercito contro i persiani?

- No. Non possiamo entrare in guerra. Oggi è mercoledì.

- E allora?

- Il mercoledì c’è la Champions.

- La Champions è sacra! Non possiamo perderla!

- Abbiamo pure comprato l’abbonamento a Sky!

Davanti alle divine argomentazioni degli efori, Leonida capisce che non c’è nulla da fare. Torna a Sparta in preda a cupi pensieri. Quella notte, la regina si sveglia e lo trova in piedi, di spalle, accanto al letto.

- Che fai lì, marito mio?

- Non vedi? Esibisco alla cinepresa il mio fondoschiena nudo e muscoloso in un lunghissimo primo piano destinato a diventare scena cult dell’Arcigay. Non voglio mica essere da meno di Brad Pitt in Troy!

- Dai, vieni qui e facciamo un po’ di sano tric-trac, come direbbe Michelle Hunziker.

- Una scena di sesso? Ma non c’è nel fumetto di Miller!

- Guarda, Leonida, almeno un rapporto etero ci vuole, se non altro per bilanciare tutte le allusioni omo contenute in questa pellicola.

- Ah, ma per pareggiare i riferimenti gay dovremmo trombare per dieci anni filati. E’ una battaglia persa!

- Va bene, allora preparati a partire per le Termopili.