Attenzione: racconto scritto interamente con l’ausilio di deficienza naturale.

 

1

Quando Oreste Labaida alzò il busto dal letto, capì che c’era qualcosa che non andava. Si sentiva strano, leggero, snello, sottile, asciutto, magro e non vedeva bene: la stanza era solo un agglomerato di linee colorate più o meno larghe.  Solo quando sentì l’urlo di sua moglie Dorotea, capì che la cosa era grave.

β€’ Cosa ti è successo? β€’ strillò lei, con quella vociaccia che al confronto quella di una cornacchia era il canto di una fata.

β€’ Non lo so, non vedo bene…

Sentì la moglie saltare dalle molle del materasso, poi vide una linea nera in movimento davanti a sé. β€’ Ma tu sei… sei…

β€’ Sono cosa? β€’ sbuffò lui.

β€’ Sei piatto! β€’ esclamò lei. β€’ Sembri un poster!

β€’ Ma non dire cretinate!

Oreste vide la linea nera spostarsi da un lato all’altro del campo visivo. β€’ Te lo giuro su mia madre, sei dello spessore di un foglio, ma sta’ tranquillo, so cosa fare, chiamerò quel tizio famoso che seguo sui social…

β€’ Un dottore?

β€’ Di più!

β€’ Un professore?

β€’ Acqua…

β€’ Uno scienziato?

β€’ Sei fuori strada.

β€’ E allora chi è?

Vide il segmento nero muoversi ancora, in mezzo ad altre linee fisse, poi sentì sbattere un cassetto e notò che la linea nera diventava verde. β€’ È un tuttologo. Sa tutto di tutte le materie eh! Devi vedere come commenta i post che gli capitano a tiro, e non sbaglia mai!

β€’ Se lo dici tu…

Oreste provò a mettere una gamba giù dal letto, sentendo i muscoli stirati come la sfoglia per fare la pasta fatta in casa, ma quando appoggiò i piedi a terra cadde, anzi, planò sul pavimento volteggiando leggero, come una foglia lasciata cadere dal ramo.

Sentì la moglie ridere. β€’ Sciocchino d’un uomo! Sei piatto, come farai a stare in equilibrio senza pianta del piede?

β€’ E come faccio ad andare dal tuttologo?

Il silenzio calò nella stanza. Sapeva che Dorotea se ne stava con le braccia conserte a pensare, anche se non la vedeva. Poi Oreste esclamò: β€’ Eureka! Arrotolami!

2

Quando Dorotea lo srotolò sulla sedia del tuttologo, ci fu un istante di imbarazzante silenzio. Oreste, ogni tanto, si sentiva scivolare giù dalla poltrona, quindi sua moglie gli spiegò che lo avrebbero fissato allo schienale con dello scotch.

β€’ Signor Labaida β€’ disse dopo un po’ il tuttologo. β€’ Cos’ha mangiato ieri sera?

β€’ Piadina e prosciutto β€’ rispose Oreste, agitando le braccia come banderuole.

β€’ E cos’ha bevuto?

β€’ Acqua e… un mezzo bicchiere di vino rosso.

Ancora silenzio, questa volta più opprimente. Oreste vide una linea bianca muoversi davanti a lui.

β€’ Prende qualche farmaco particolare?

β€’ Il Maalox per lo stomaco…

β€’ È stato vaccinato contro il Covid?

β€’ Come tutti…

Sentì uno schiocco nell’aria, il suono di due mani che sbattono fra loro. β€’ Lo vede, signora Labaida? Cosa le ho detto su Facebook? Non conosciamo ancora tutti gli effetti a lungo termine dei vaccini, e quello di suo marito potrebbe essere un drammatico effetto collaterale!

β€’ È sicuro di quello che dice? β€’ domandò Oreste, perplesso da tutta quella sicurezza, ma anche convinto che poteva scaturire solo da un uomo davvero illuminato, da qualcuno che aveva studiato una vita, prima di aprire bocca.

β€’ Al novantanove virgola nove percento β€’ rispose l’altro. β€’ Tuttavia, prima di darle conferma, dovrò sottoporla a qualche esame. Le presento mio cugino, che oggi mi farà da assistente!

Vide una larga riga rossa comparire nel campo visivo. β€’ Buondì.

β€’ Buondì β€’ lo salutò Oreste, poi chiese. β€’ Suo cugino è infermiere?

β€’ Non solo! A volte è anche idraulico, elettricista, imbianchino e tecnico del computer β€’ rispose il tuttologo, con voce compiaciuta. β€’ Un uomo perfetto per assistere un luminare come me.

β€’ Sarà… β€’ aggiunse lui, prima di venire staccato dalla poltroncina per finire steso su un lettino di metallo. Venne visitato dall’esperto e dal suo assistente, gli fecero ecografie, risonanze magnetiche, esami del sangue. Dopo aver ottenuto tutti i referti il tuttologo riappiccicò Oreste alla sedia e sentenziò:

β€’ Il cuore batte. Lei è vivo.

β€’ Buono a sapersi.

β€’ Le lastre mostrano ossa sane, ma flessibili.

β€’ Ottime per lo yoga.     

β€’ Il suo elettroencefalogramma è piatto.

β€’ Vorrei ben vedere!

β€’ Lei è sano, solo che è…

β€’ È?

β€’ È…

β€’ È?

β€’ È…

β€’ È?

β€’ È bidimensionale.

β€’ Grazie al cazzo β€’ ridacchiò Dorotea.

β€’ Può spiegarsi meglio? β€’ chiese Oreste.

Sentì la sedia del dottore raschiare il pavimento. β€’ Lei ha mai letto il romanzo Flatlandia di Abbott?

β€’ Mai sentito nominare.

β€’ Okay, okay β€’ si affrettò a dire il tuttologo. β€’ Allora, chiuda gli occhi e pensi a una stanza con dentro me, mio cugino e sua moglie. Ora provi a immaginare una mano invisibile che comincia a schiacciare il soffitto della stanza, deformando tutto quello che c’è sotto. Arriverebbe a un punto in cui la stanza diventerebbe così sottile, che lei non vedrebbe più i volumi, ma solo dei segmenti. La vede la linea bianca spostarsi?

β€’ Sì.

β€’ Quella linea sono io, con il camice bianco β€’ rispose il tuttologo. β€’ E la linea verde di fianco a lei?

Oreste lanciò lo sguardo verso Dorotea. β€’ Sì.

β€’ Quella è sua moglie.

β€’ E il segmento rosso?

β€’ È suo cugino?

β€’ Proprio così.

Oreste rimuginò fra sé, avvertendo mille domande bidimensionali affiorargli nella mente.

β€’ Dottore, quindi come faccio a guarire?

Un colpo di tosse scoppiò fra i segmenti in movimento davanti a lui, poi il luminare disse: β€’ Ci devo pensare. Nel frattempo lei faccia quello che ha sempre fatto. Vada al lavoro, vada a fare la spesa, faccia l’amore con sua moglie…

In quel momento, Oreste vide il segmento rosso avvicinarsi a quello bianco. β€’ Potremmo infilargli una pompa nel culo e provare a gonfiarlo.

β€’ Potremmo β€’ rispose il tuttologo, con voce pensierosa. β€’ Potremmo… 

3

Quando uscirono dallo studio, una folata di vento rischiò di farlo volare via. Dorotea lo afferrò per le braccia appena in tempo, evitando il peggio, ma Oreste si trasformò, per qualche istante, in un vessillo gonfiato dal vento dell’irrazionalità. Quando arrivarono a casa, lei lo srotolò e lo stese sul divano, lui se ne accorse perché riconobbe la forma dei cuscini plasmati dal suo corpo flessibile. β€’ E adesso come faccio ad andare in ufficio?

Sentì la moglie rovistare nei cassetti della cucina. β€’ Hai fame? Riesci a masticare?

Oreste provò ad aprire e chiudere la bocca, ma ebbe la sensazione di girare le pagine di un libro. β€’ No a entrambe le domande.

In quel momento il telefono squillò. Sentì la moglie rispondere e annuire brevemente alla voce dall’altro capo dell’apparecchio: β€’ Sì, sì certo, capisco, ovvio, glielo farò sapere.  

Quando Dorotea chiuse la conversazione, certo che fosse qualcosa che lo riguardasse, azzardò: β€’ Chi era?

β€’ Il tuo capo.

β€’ Cosa voleva?

β€’ Ti ha licenziato per giusta causa β€’ rispose lei, continuando ad armeggiare in cucina come se niente fosse. β€’ Dopotutto lo capisco, non appena ha saputo della tua condizione, ormai pubblica grazie ai miei post sui social, non poteva più tenerti davanti a un computer.

β€’ Perché non me l’hai passato? Sarei stato bravissimo a fare le fotocopie! β€’ ringhiò lui, sentendosi di colpo svuotato, come se qualcuno gli avesse strappato il cuore bidimensionale dal petto, lo avesse piegato per farne un aeroplanino di carta, e lo avesse lanciato lontano da lui. 

β€’ Suvvia, non è un dramma! Puoi trovare altro da fare, qualcosa di più adatto alla tua nuova condizione.

Oreste rimuginò sulle parole della moglie. β€’ Perché, cosa potrei mai fare ridotto in questo stato?

Vide la linea verde fermarsi. Immaginò Dorotea riflettere guardando il soffitto.

β€’ Potresti venire usato dai periti edili per ispezionare le intercapedini.

β€’ Usano già le telecamere per quello.

β€’ Allora potresti fare da zerbino umano per qualche riccone! C’è gente che pagherebbe una fortuna per avere un tappetino vivente.

β€’ Qualcosa di meno umiliante?

Ammutolirono. Oreste intrecciò le braccia sottili sul petto e rimuginò fra sé: ora che era un essere bidimensionale, quale sarebbe stato il suo scopo in un mondo tridimensionale?

β€’ Vorrei fare carriera con qualcosa di più reale, di più utile, di più scientifico β€’ aggiunse lui.

β€’ Tipo?

Dopo qualche momento di riflessione, Oreste esclamò: β€’ Eureka! Diventerò un divulgatore scientifico!

Finalmente aveva capito come sfruttare la sua nuova dimensione, usandola per qualcosa di grandioso, al servizio della scienza e della verità, perché adesso lui era la prova vivente di una teoria che da troppo tempo veniva bistrattata dalla comunità scientifica.

β€’ Spiegati meglio β€’ lo incalzò la moglie in tono curioso.  

β€’ Beh, se io sono piatto, perché anche la terra non potrebbe esserlo? Diventerò il leader dei terrappiattisti!

Oreste avvertì il peso della moglie sedersi sul divano vicino a lui. β€’ Sei un fottuto genio! Lo sai quanti soldi faremo se riuscirai a dimostrare questa teoria? Sono così felice che sento le vampe di calore in tutto il corpo!

Fu in quel momento che, per la prima volta, Oreste riuscì a decodificare le linee che si muovevano davanti a lui, traducendole in un’immagine tridimensionale. Vide due punti rosa, speculari, cominciare ad allargarsi, per poi tornare lentamente a decrescere. Oreste capì che si trattava di due sfere rosa.

β€’ Tette! β€’ esultò, cercando di raggiungerle con le mani svolazzanti.

β€’ Tette β€’ confermò lei, salendo sopra di lui.

I due coniugi fecero l’amore con un trasporto che non provavano più da anni.

Oreste godette come mai prima, perso in quel rapporto che sfidava le leggi della fisica, della matematica e della logica. Ansimarono all’unisono fino a raggiungere un’orgasmica unione di linee, volumi e piani prospettici, producendo un nuovo, caotico, tessuto spazio-temporale. Forse l’intero universo si sarebbe disgregato a causa di quell’innaturale fusione di mondi diversi. Ma non successe niente, l’universo non esplose, la funzione d’onda del sistema fisico che li descriveva non collassò.

Quando Oreste si addormentò, sfinito, ansimando fra le braccia di Dorotea, pensò che forse il loro amore avrebbe prodotto un figlio. Sì, dalla loro unione sarebbe nato un bambino, un semi Dio, il primo essere umano multidimensionale. Lo avrebbero chiamato Tesseratto. Ratto, per gli amici.

4

Quando la mattina seguente Oreste Labaida aprì gli occhi, si accorse di essere avvolto da una pellicola appiccicaticcia di sudore. Si osservò le mani, incredulo, constatando che era tornato tridimensionale com’era sempre stato. Si alzò di scatto, controllando per prima cosa che nelle mutande fosse tutto tornato alla “dimensione” giusta, quindi tirò un sospiro di sollievo.

β€’ Evvai! β€’ strillò, saltando come un capretto.

Aveva solo sognato di essere diventato bidimensionale? Eppure quel sogno lo ricordava così vivido e terrificante! Preso da una gioia incontenibile cercò con lo sguardo Dorotea, e solo in quel momento si accorse che lo spazio attorno a lui era vuoto, biancastro come una nuvola, privo di qualsiasi oggetto dotato di volume. Abbassò lo sguardo verso il pavimento, le gocce di sudore a spandersi sopra di esso. Comprese presto che quello non era “solo” un pavimento, ma un intero mondo. Sotto i suoi piedi c’erano centinaia di macchie bidimensionali di colori diversi. Poi notò una forma muoversi verso di lui.

β€’ Cazzo mi succede? Dove sono finita?

β€’ Stai calma, amore β€’ rispose lui, cercando di tranquillizzarla, ma aveva già capito ciò che era successo. β€’ Credo che tutto il mondo sia diventato bidimensionale, mentre io sono tornato…

β€’ Chiama subito il tuttologo! β€’ strillò lei, ignorando la sua teoria.

Oreste si guardò attorno. β€’ E come faccio? Qui non c’è niente che possa usare! Niente da poter afferrare!

Fece qualche passo sul pavimento bidimensionale, attento a non calpestare la moglie, il nulla attorno a lui si estendeva a perdita d’occhio. Vagò disperato in quello spazio infinito, poi notò una scritta campeggiare in cielo e un cursore lampeggiare alla fine di essa. Il messaggio recitava:

Aggiornamento software interrotto a causa di un guasto di sistema.

File di gioco “Oreste Labaida” infettato da malware grafico multidimensionale. Eliminare file corrotto e ripristinare la dimensione di gioco. Antivirus in azione.

Oreste sgranò gli occhi, deglutì un bolo di saliva e pixel.

Presto saranno qui per me, pensò, prima di cominciare a correre nel vuoto.