Quando nel 1974 Joe Haldeman pubblicò The Forever War, romanzo ispirato alla sua esperienza diretta nella guerra del Vietnam, il libro vinse i premi Hugo e Nebula, considerati i maggiori riconoscimenti della fantascienza nel mondo anglosassone, e si affermò subito come uno dei capisaldi del genere. Negli anni Ottanta la sua fama era ormai planetaria e fu in Belgio che prese forma l’idea di un adattamento a fumetti. Nel 1986, durante la Beneluxcon di Gand, il disegnatore Marvano propose direttamente a Haldeman un adattamento a bande dessinée. I due autori si conobbero in quell’occasione e strinsero un’amicizia che dura ancora oggi. L’anno successivo, alla Worldcon di Brighton, il progetto ricevette il via libera editoriale e si concretizzò.

Tra il 1988 e il 1990 furono dati alle stampe in Francia i tre volumi della serie, Soldat Mandella, Lieutenant Mandella e Major Mandella, pubblicati da Dupuis nella collezione Aire Libre, accolti immediatamente come una delle più riuscite fusioni tra letteratura di genere e fumetto europeo. La trama segue con fedeltà le tappe principali del romanzo, raccontando l’arruolamento forzato di William Mandella, la guerra interstellare contro i misteriosi Taurani e il suo ritorno in una Terra ormai irriconoscibile a causa degli effetti relativistici del tempo. Marvano, pur restando vicino al testo di Haldeman, accentua alcuni elementi visivi legati ai cambiamenti delle società, dando al fumetto un tono di forte impatto grafico, senza alterare ma rinforzando i tempi centrali dell’opera.

Le edizioni e la diffusione internazionale

Il ciclo di Marvano e Haldeman ebbe subito fortuna: in Francia, nel 2002 Dupuis riportò l’opera alle stampe pubblicando direttamente una versione integrale comprendente i tre volumi originali. Negli Stati Uniti, il fumetto venne dapprima proposto nel 1991 in forma frammentata da Dark Horse Comics sulla rivista antologica dedicata al fumetto europeo Cheval Noir, e in seguito raccolto in tre volumi integrali da NBM Publishing negli anni Novanta. Titan Comics lo rilanciò nel 2017 prima in sei albi mensili e poi in un omnibus, seguito nel 2018 dall’adattamento di Forever Free. In Italia arrivò nel 2011 con lo stesso titolo italiano del romanzo La guerra eterna, in edizione integrale grazie a 001 Edizioni; in un colloquio con l’editore italiano Antonio Scuzzarella, Haldeman ha raccontato di essere stato molto soddisfatto della resa dell’edizione italiana.

Oltre la guerra: Forever Free (Libre à jamais)

Il successo dell’adattamento spinse Haldeman e Marvano a collaborare ancora, e tra il 2002 e il 2003 venne pubblicata Libre à jamais, l’adattamento a fumetti del romanzo Forever Free del 1999, pubblicato da Dargaud. In Italia, Libre à jamais è stato pubblicato, così come il precedente, con lo stesso titolo del romanzo italiano, Missione Eterna, da 001 Edizioni nel 2013.

Questo seguito prosegue le vicende di William Mandella e Marygay Potter, esplorando il loro viaggio dopo l’esperienza bellica e affrontando i temi della memoria, della reintegrazione e della ricerca di un nuovo senso esistenziale in un universo radicalmente mutato.

La trilogia si articola in tre capitoli principali. Nel primo, Une autre guerre (Un’altra guerra), Mandella e Marygay, separati dalle rispettive missioni, affrontano le conseguenze della guerra e scoprono che l’umanità ha raggiunto un accordo con i Taurani, i nemici storici. Nel secondo, Exode (Esodo), i protagonisti si confrontano con le sfide di un nuovo inizio in un contesto galattico in evoluzione, tra conflitti politici e adattamenti culturali. Nel terzo capitolo, Révélation (Rivelazione), il gruppo di sopravvissuti cerca di sfuggire alla loro lenta estinzione viaggiando nel tempo per 40 secoli, per scoprire al ritorno che ogni forma di vita intelligente è misteriosamente scomparsa.

Il fumetto affronta in maniera coerente e drammatica il reinserimento dei reduci e le conseguenze della guerra sul lungo periodo, dialogando idealmente con altre rappresentazioni del trauma postbellico. Tra queste va ricordato First Blood (1972), il romanzo di David Morrell da cui è stato tratto il film Rambo di Ted Kotcheff, che per primo affrontava la difficoltà del reinserimento dei veterani nella società americana. A questo si affianca il libro-reportage di Michael Herr Dispacci, definito dal The New York Times come il migliore libro sulla guerra del Vietnam. Michael Herr lavorerà alle sceneggiature di film come Apocalypse Now di Francis Ford Coppola e Full Metal Jacket di Stanley Kubrick, opere che hanno contribuito a plasmare l’immagine mediatica e psicologica del Vietnam. Un collegamento moderno a questi temi si trova invece nel graphic novel PTSD – Lontana da casa di Guillaume Singelin, pubblicato in Italia da Edizioni BD, che esplora la difficile reintegrazione di una soldatessa in una società futuristica segnata da guerra e alienazione.

Il confronto con The ’Nam , l’impatto dei media e Dallas Barr

Parlando di guerra e di fumetti, è inevitabile confrontare La guerra eterna con The ’Nam, la serie a fumetti Marvel dedicata al conflitto vietnamita supervisionata da Larry Hama, veterano come Haldeman della guerra del Vietnam. Le due opere nascono da esperienze biografiche simili, ma giungono a risultati quasi opposti: nel fumetto di Haldeman e Marvano, la guerra diventa un’esperienza astorica e alienante, mentre in The ’Nam ogni numero corrisponde a un mese di vita al fronte, restituendo un’esperienza di quotidianità cruda e lineare.

Nell’adattamento grafico di Marvano emerge inoltre il peso dei media: le notizie trasmesse, la spettacolarizzazione del conflitto, le incursioni pubblicitarie e la comparsa di marchi riconoscibili mostrano come l’informazione e il consumo diventino parte integrante di una società distopica, influenza evidente del Il ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller, in cui televisione e informazione mediatica scandiscono il ritmo della narrazione.

Negli stessi anni Haldeman e Marvano avviarono un secondo progetto, meno noto ma altrettanto significativo: Dallas Barr, pubblicato tra il 1996 e il 2005 da Dupuis e in seguito raccolto in volume unico da Le Lombard nel 2008, basato sul romanzo Buying Time del 1989, pubblicato da Editrice Nord nel 1990 in italiano con il titolo Fondazione Stileman. La storia racconta di un uomo che può acquistare la possibilità di vivere altri dieci anni alla volta grazie a una procedura medica costosissima, affrontando temi come la mortalità e la disuguaglianza. La serie a fumetti è stata tradotta anche in Polonia da Egmont, ma non è mai arrivata in Italia.

Gli autori

Joe Haldeman, nato nel 1943, ha un dottorato in Astronomia, Matematica e Informatica. Ha alternato la professione di professore e quella di scrittore. Da veterano del Vietnam, ha costruito gran parte della sua opera narrativa sulla riflessione antimilitarista e sull’alienazione del reduce. Ha sempre mostrato un interesse genuino per il linguaggio del fumetto, tanto da considerare la versione a bande dessinée come una “seconda vita” della sua opera.

Marvano, pseudonimo nato dalla contrazione delle lettere iniziali del suo vero nome Mark van Oppen, è un disegnatore fiammingo, figura centrale del fumetto europeo contemporaneo. Dopo aver lasciato il suo lavoro di interior designer si dedica all’illustrazione. La sua passione per i temi fantascientifici comincia ad essere evidente nei suoi lavori per la rivista di fantascienza olandese Orbit e nell’adattamento a fumetti di Il volo del cavallo di Larry Niven nel 1980. Si dedica ad opere storiche e realistiche come Berlin e La Brigata ebraica, pubblicate in Italia per la collana Historica di Mondadori e Grand Prix ancora inedita da noi. La cifra stilistica di Marvano è un segno chiaro e asciutto, un realismo grafico elegante che privilegia il racconto delle vicende umane. Per il colore delle sue opere, Mark ha scelto il suo artista di fiducia, Bruno Marchand, creando così una combinazione di tratto e colore che ha reso La Guerre éternelle immediatamente riconoscibile.

Ciclo letterario e poi fumetto, e chissà se la parabola mediatica non potrebbe approdare altrove. L’opera originale di Haldeman ha inoltre attratto l’attenzione di Ridley Scott già dalla fine degli anni ‘70, interessato a un adattamento cinematografico, sebbene il progetto non si sia ancora concretizzato.