- Perfino quando ho dovuto scegliere tra Frini e la Famiglia, vero? Bene, allora, Ark: ti sono grato per tutto quello che hai fatto per noi .

- Io l'ho fatto per te, non per Frini.

- D'accordo. Comunque sia, smettila di tentare di farmi tornare sui miei passi. Per la prima volta in vita mia ho fatto una scelta, e l'ho fatta da solo, con la mia testa.

- Cioè, per la prima volta non è stata la Famiglia a decidere per te. Questo è vero, Lou, ma io non credo affatto che tu abbia usato il cervello per prendere la tua decisione.

- Mi stai dicendo che sono pazzo? - La mia voce era diventata stridula.

- No, santo cielo. No. - Ark sembrava calmo, ma io sapevo che era tutta una faccenda di controllo. - Sto solo dicendo che sei un bambino. Un immaturo, se preferisci.

- Solo perché sto facendo qualcosa di diverso da quello che fanno gli altri?

- No, Lou. Solo per come lo stai facendo. Altri hanno scelto di vivere insieme ad alieni, ma se ne sono andati di qui. Fuori dalla città. - Era vero, questo non potevo negarlo. -Lou, nessuno può dire cosa diventi un alieno crescendo. E' possibile che sia un pericolo per la comunità.

Mi lasciai cadere su una sedia. Mi sentivo svuotato.

- Lo so, Ark. Mi hai consigliato centinaia di volte di andarmene. Ma non è facile.

Ark mi si avvicinò e mi mise una mano su una spalla. -Lou, quelli del Centro chiederanno un risarcimento, e ho paura che sarà una bella somma. Io posso prestarti dei crediti, ma non molti. Come pensi di fare?

Scossi la testa sconfitto. - No lo so. Giuro, non lo so.

- Non puoi continuare a pagare per tutta la vita. E poi temo che una volta o l'altra i danni di Frini non saranno risarcibili. Non con i soldi, comunque.

Rimasi in silenzio. Non avevo niente da dire. E ancora adesso penso che Ark avesse ragione. Cioè, dal suo punto di vista, razionale, logico, lucido.

Ark riprese a parlare con voce dolce e comprensiva. - Adesso pensaci, Lou. Una faccenda di sesso vale tutto questo?

Sentii la porta chiudersi e rimasi fermo dov'ero a fissare il vuoto.

* * *

Una faccenda di sesso: la gente non smette mai di pensare che quando ti fidanzi con gente strana sia solo per via delle acrobazie erotiche che riesci a combinare con qualcuno che esula dalla normalità. E' più complicato di cosi. E' il contatto con un altro mondo, un mondo che non conosci e che non puoi possedere. Lo vorresti, invece. Vorresti diventarne padrone standoci dentro.

Frini non era solo una compagna di letto. Era la mia terra promessa, il territorio da conquistare, l'isola dove avrei voluto vivere.

E lei si era lasciata conquistare da me. Molti pensavano che questa passione mi avrebbe ucciso. Ma io sapevo di avere tutto sotto controllo. Ero il maschio, no? Perché mai avrei dovuto farmi sopraffare?

Frini sarebbe stata la mia compagna. Lo era già. I danni che combinava di tanto in tanto erano il prezzo che dovevo pagare per una felicità che ancora adesso non sono in grado di raccontare.

* * *

Andai al lavoro come sempre. C'è una cosa da dire su di me: per quanto siano gravi i problemi che ho, riesco sempre a fare in modo che la mia vita rimanga esteriormente normale. So che è una finzione, ma non ritengo di dover rendere il mondo partecipe delle mie scelte. Così, per quanto posso, lo tengo fuori.

Era una bella giornata. Tra la nebbia artificiale si intravvedeva una luce diversa. Mi chiesi distrattamente perché la direzione meteorologica non ci regalasse di tanto in tanto un po' di sole anche nei giorni lavorativi, ma sapevo già la risposta: il sole fa diminuire la voglia di lavorare.