- No, signore. - Avrei anche potuto dilungarmi nella risposta e chiedere in quale laboratorio avrei potuto far crescere la balena-medusa, visto che a bordo della Chiodo non ne esistevano. Ma intuisco che il capitano non vuole perdere tempo.

- Ha conoscenza di altri del personale di protezione o di servizio, modelli o sistemi IA siano in possesso di tali biopreparati?

- No, signore.

- Ha ragione di credere o ha elementi per pensare che siano in corso tentativi di sabotaggio dell'efficienza militare di questa o di altre Navi di terra?

- No, signore.

- Grazie, ho finito. Può andare.

- Posso fare una domanda, Signore?

- Sì?

- Sono alcuni giorni che non mi appaiono Indirizzi, Signore. Mi aspettavo di incontrarne uno subito dopo questo... episodio, ma.. - Mi sarei morsa la lingua, un istante dopo, ma non potevo davvero credere che il Casuale fosse disattivato. Mi aveva accompagnato negli ultimi quattro anni di vita.

- Cosa ci trova di strano, soldato KuninCon? Evidentemente lei non si è mai distaccato dalla Via. - Philduk non alzava la testa dal foglio-schermo che illuminava di un verde tenue il colletto alto della divisa e la pelle del collo. Perché non mi guardi in faccia, bastardo? Hai le tue paranoie? Sono solo le tue paranoie?

- Le consiglio di rivolgersi a un Prediletto. Per le questioni religiose non sono abilitato.

- Sì signore, grazie signore.

Non sono abilitato. La formula tipica dei Modelli. E ormai anche una via di fuga per esseri umani con le spalle al muro.

I tavolini del locale di ristoro sono il tipico luogo che, se fossi nei panni della polizia del Conciliatore, riempirei di microfoni e strumenti di ascolto di ogni genere. Quando la gente beve si trova a dire cose che in altre occasioni eviterebbe accuratamente anche solo di pensare.

Io e Imit siamo qui in bisboccia, o qualcosa del genere. Sono stata esentata da turni di guardia per 200 ore tempo standard e a tutti e due è parso carino venirsi a sbronzare prima di infilarsi nella branda e restarci almeno fino a quando le padelle non ci faranno saltare il culo.

Di che cosa si parla mentre ci si sbronza? Io e Imit siamo partiti con l'intenzione di creare un po' di arrapamento e così per un po' ci siamo raccontati qualche fantasia sessuale preferita. Ma ho avuto l'impressione che lui esagerasse o inventasse di sana pianta e questo mi ha irritata. Non so come abbiamo finito per parlare dell'infanzia. Della mia, soprattutto, perché so che Imit è nato a bordo di una KGS, una Kindergartenschiff, e fino a sette anni praticamente non ha visto altro che le paratie della nave e i modelli-genitori. Un'infanzia del cazzo, niente da dire. Nulla di strano se non ha voglia di parlarne.

Nel frattempo beviamo senza averne troppa voglia. Nella saletta ci sono altri tre tizi, a giudicare dalle insegne sistemi addetti alla manutenzione, un sottufficiale impegnato in un gioco 3D proiettato dal suo palmare e due Prediletti silenziosi come becchini. Luci basse e azzurre, da acquario. Mi sento soffocare e vorrei uscire di lì, vorrei uscire dalla nave. E questo mi preoccupa.

- Attenzione. - La voce è quella dell'intelligenza della geonave. Una voce educata e gentile, da insegnante timido, biondo, con occhiali dalla montatura leggera. Non so chi l'abbia scelta né perché. Tecnicamente parlando è un'interfaccia diretta e fa parte del sottosettore relazionale di una macchina che pesa circa ventimila tonnellate. A me, quando la sento, la voce di Chiodo ricorda un insegnante eccetera.