- I simbionti assorbono zuccheri dal suo sangue, vero?

- Già. - Non è irritato, ma sull'argomento, soprattutto con un Opaco, c'è ben poco da dire.

- Non mi sono ancora presentato. Stenwall, Nicolas Stenwall. - Il nome non gli dice niente. - Devo chiamarla Akeela?

- E' il mio nome tribale, assegnato dalla mia Madrina Splendente.

- Cambiate sempre nome?

- Nuova vita, nuovo nome. Un'iniziazione. - E' molto di più: madrine e padrini sono guida e conforto per chi si inoltra nel loro mondo antitetico al sole, scandito dalle variazioni di luce, dai capricci del clima, dalla clemenza di un cielo nuvoloso. - Alcuni di noi si fanno ribattezzare dall'Argento che li ha contagiati, ma nel mio caso - prosegue sfrontato - non è stato possibile... erano in tre a disputarsi l'onore.

Nicolas lo esamina in silenzio - Capisco - e lascia cadere il discorso.

La cena giunge a salvarli dall'imbarazzo. Stenwall, che ha ordinato rijstaffel, aspetta in silenzio che il cameriere accenda le candele sotto i piattini e riempia i bicchieri con un vino dai riflessi ambrati.

- Le sue cene sono sempre così, ehm, parche ed essenziali? - chiede quando sono di nuovo soli, indicando il pesce alla brace e il curry vegetale.

- Sì. Preferenza e necessità. I simbionti reagiscono in maniera imprevedibile a spezie e condimenti. Ho sviluppato allergie verso sostanze che prima tolleravo senza difficoltà. Il curry, fortunatamente, non è nel numero.

- E' spiacevole per chi ama variare i sapori. - commenta Stenwall attaccando le polpettine di carne - Parliamo un momento di affari. O di arte, se preferisce. Mi piace la sua installazione e voglio comprarla.

Lo benedice in silenzio per aver evitato giri di parole.

- E' lì per essere venduta. Conosce il prezzo?

- Mi sta bene. - Estrae il badge da una custodia elegante e resta in attesa.

Invece di lusingarlo, quella mancanza di esitazioni lo infastidisce, la tranquilla sicurezza di ottenere tutto ciò che vuole apponendo una firma elettronica rende la faccenda sgradevole.

- Aspetti, non c'è fretta - risponde, invece di porgergli la propria unità.. - La provi, prima, ne studi l'effetto sull'ambiente che le ha destinato.

- Sono certo che andrà benissimo, si tratta di un locale vuoto, fresco e imbiancato a calce, un seminterrato dov'è possibile creare delle correnti d'aria che manterranno i coni in movimento. Risalterà alla perfezione. - lo scruta, lo soppesa - Ma lei si fiderebbe davvero a affidarla ad uno sconosciuto prima del pagamento?

- Buoni requisiti. Il locale, intendo. Non si tratta di fiducia, mi piace che le cose che faccio vengano ben accettate, diventino parte del loro nuovo ambiente. E ci vuole tempo, capisce? Comunque, lei ha già pagato senza battere ciglio una discreta somma solo per guardarmi in faccia...

- Le verrà accreditata per intero, mi auguro...

- Due terzi a me e un terzo a Selma. La faccia è mia, dopotutto.

Stenwall assaggia il curry di pollo continuando a scrutarlo con un lampo di ironia negli occhi.

- Già. Spigolosa, arrogante, soffusa d'argento. Sono sempre convinto di aver concluso un buon affare. E' allergico anche al vino o è semplicemente astemio?

- Bevo poco, tutto qui. - ma solleva il bicchiere verso il cliente e assaggia un sorso .

Poi continuano a mangiare tranquilli, interrompendo l'ascolto con pochi commenti sul cibo, sorridono quando, nell'afferrare il bicchiere o il pane incontrano la mano dell'altro. Nicolas Stenwall è un compagno discreto, che non teme i silenzi e lascia scivolare uno sguardo senza peso sulla sua pelle d'argento.