- Mi viene da vomitare.

- Ottimo. Preparati, adesso: abbiamo parlato troppo, è ora di combattere.

Le porte dell'arena si spalancano, lasciando entrare una mandria di mostroidi di pura razza computergraphic e altrettanto brutti robot-gladiatori futuribili con la scritta in fronte "non mi hanno disegnato la faccia perché tanto tra pochi secondi mi sbudellano". I due Jedi e la cazzutissima regina di Naboo si liberano all'istante dalle catene, estraggono fieramente le loro spade laser (lo spettatore può solo ipotizzare in quale orifizio le avessero nascoste, ehm...) e falciano i cattivacci a ettari interi.

- Sono troppi! - si lamenta Obi-Wan, sudato come un ornitorinco e con la spada laser che lampeggia "battery low"

- Non ti preoccupare, maestro - lo rincuora Anakin. - Vedrai che succederà qualcosa. Un colpo di fortuna ci salverà. Forse che io non mi chiamo Ani?

Difatti, d'improvviso, l'arena si riempie di cavalieri Jedi.

- E questi da dove cazzo spuntano? - chiede uno spettatore. - Non erano tutti su Coruscant un paio di scene fa? E come hanno fatto le loro astronavi ad atterrare senza essere individuate? Insomma, c'è un limite anche alle stronzate, no?

Un mostroide computergrafico lo zittisce meritoriamente a colpi di corna sulle gengive. Nell'arena si dipana un tripudio di scaglie, artigli, zanne, muscolacci unti, mitragliatori e spade laser roteanti nel più perfetto stile psicologico-intimista del cinema americano. I robot-gladiatori, manco a dirlo, vengono fatti a pezzi come irakeni qualunque, mentre sulle tribune vediamo Bush junior e Rumsfeld che prendono appunti.

Ma la battaglia non è finita. Il megacattivo di turno, un sensei Jedi cintura nera sesto dan, scappa sulla sua cabriolet fotonica. Anakin e Obi-Wan lo inseguono, lo raggiungono, lo sfidano. Il megacattivo li gonfia di botte entrambi, ad Anakin taglia addirittura un braccio come da pura tradizione familiare.

- E adesso chi ti salverà, Skywalker? - gongola il cattivo, trionfante.

- Solo io farlo posso. - dice una ben nota voce dalla consecutio temporum sicula.

Don Yoda Corleone, apparso anche lui dal nulla (ormai è chiaro che i Jedi sanno teletrasportarsi, o per lo meno possono viaggiare a sbafo rendendosi invisibili ai controllori) si erge minaccioso nei suoi cinquantadue centimetri di pura potenza combattiva. Il cattivone lo squadra con aria di sfida, poi gli scaraventa addosso un'onda energetica che nemmeno Goku di Dragonball. Ma Yoda resiste e ribatte il colpo. Si scambiano mazzate psichiche per un tempo che sembra infinito, mentre Obi-Wan e Anakin, stremati e increduli, commentano a mezza voce.

- Ma come avrà fatto a raggiungere un tale livello di potenza?

- Si sarà allenato con il Supremo?

- Ormai ha superato il limite del Supersayan...

I due avversari passano poi al secondo livello, quello della sfida alla spada laser, totalizzano diecimila punti ciascuno e scattano alla fase successiva, quella del bonus.

- Mamma, ma siamo entrati nel cinema o in sala giochi? - chiede un bimbo in platea. Si sente l'eco d'un ceffone, ma la guancia colpita non è quella dell'infante, bensì quella del padre, vecchio appassionato di Star Wars, che ha trascinato la famiglia di fronte a quel tristo spettacolo in virtù dei residui del trauma subito da piccolo.

All'ultimo gong Yoda e il cattivone sono ancora in piedi. Ma il primo si è evidentemente rotto le scatole (al pari del pubblico) perché sceglie la fuga.

Padmé raggiunge Anakin e decide che il giovane ferito, gonfiato di botte e mutilato, evidentemente è molto più sexy, perché gli si butta al collo con l'evidente intenzione di farselo seduta stante.

Don Yoda consola Obi-Wan e commenta. - La guerra dei colioni cominciata è.

- Come sarebbe? - commenta una comparsa - Dopo quasi tre ore? Io credevo che fosse finita.

Yoda e Obi-Wan lo zittiscono, infilandogli all'unisono la spada laser nella ghiandola pineale.

- Non possiamo mai abbassare la guardia! C'è ancora molto da lavorare per far trionfare il Bene. Ma la galassia, per il momento, è salva.

- O, almeno, lo è il conto in banca di Lucas. - approva l'altro.

E vanno via fischiettando motivetti di John Williams mixati con jingle pubblicitari. Sono tutti molto intonati.

FINE