"I MODERNI ALCHIMISTI DEL NEW ENGLAND"

Titolo di Cronaca Interna, Washington Post, 13 Maggio.

"RIVOLUZIONARIA SCOPERTA SCIENTIFICA ALLA MISKATONIC UNIVERSITY"

Due colonne. Seconda pagina, New York Times, 14 Maggio.

"TRASMUTAZIONE DEGLI ELEMENTI: IL SOGNO DIVENTA REALTA'?"

Prima pagina, Herald Tribune, 14 Maggio.

"IL CENTRO RICERCHE DI PASADENA ALL'INSEGUIMENTO DEI LABORATORI DI ARKHAM"

Los Angeles News, 15 Maggio.

"RIPETUTO ANCHE IN ITALIA L'ESPERIMENTO DI FISHMAN E LONZ"

Titolo su tre colonne, Corriere della Sera, 21 Maggio.

Alla c.a. dott. J.Fishman e H.Lonz

Dipartimento di Chimica Nucleare, Miskatonic University

30 Maggio

Gentili signori,

siamo lieti di comunicarVi che la Vs. richiesta è stata accettata dagli amministratori della nostra Fondazione. Si è stabilito dunque di assegnarVi un finanziamento di due milioni di dollari per le Vs. ricerche, in cambio dell'impegno formale di cedere alla Fondazione ogni eventuale possibile sfruttamento commerciale della Vs. scoperta. La prima tranche del finanziamento, pari a 900.000 dollari, è già stata depositata a vostro nome presso la Massachusetts Central Bank di Arkham.

I miei migliori auguri ed i più cordiali saluti.

George Osborn

Segretario Generale

Fondazione Harriman

Al Magnifico Rettore Henry P. Craftlove

Miskatonic University

Arkham, Massachusetts

2 Giugno

OGGETTO: Notifica dimissioni.

I sottoscritti John Fishman ed Helen Lonz, professori ordinari in ruolo presso codesto ateneo, comunicano che, per motivi di carattere strettamente personale, intendono porre termine al proprio rapporto di lavoro.

La presente è da considerarsi Notifica di Preavviso di Dimissioni, come previsto dal contratto accademico federale per i docenti delle Università degli Studi degli Stati Uniti. I sottoscritti John Fishman ed Helen Lonz, dunque, si ritengono liberi di eseguire in data odierna la cessazione del rapporto lavorativo, e di abbandonare pertanto le rispettive cattedre occupate presso la Miskatonic University.

Distinti saluti

John Fishman

Helen Lonz

"SVANITI NEL NULLA I FAMOSI CHIMICI DI ARKHAM"

Prima pagina, Herald Tribune, 3 Giugno.

"PERSE LE TRACCE DI FISHMAN E LONZ "

Seconda pagina, New York Times, 4 Giugno.

"INTRIGO SCIENTIFICO-INDUSTRIALE O TRUFFA DA BARACCONE?"

The Observer, 5 Giugno.

Alla c.a. George Osborn

Fondazione Harriman

15 Giugno

Egregio signore,

la presente è in risposta alla perentoria comunicazione dei suoi legali.

Mi duole dirlo, ma sono stato minacciato altre volte; sono stato querelato altre volte, così tante che potrei tappezzare le pareti della redazione con le notifiche del tribunale e mi resterebbe ancora carta per stamparci l'intera tiratura del giornale... Negli anni della crisi e dei tagli al personale sono stato il Nemico Numero Uno del sindacato, ed ho trascorso più di una notte barricato in ufficio, con la scrivania inchiodata contro la porta, mentre giù in strada gli energumeni dei picchetti mi aspettavano, decisi a farmi passare a forza attraverso le rotative in funzione...

Tali simpatiche esperienze, egregio signore, hanno temprato il mio carattere, donandomi una profonda tranquillità interiore. Attenzione, tranquillità non significa incoscienza, nè tantomeno senso di irresponsabilità: semplicemente, il pericolo fisiologicamente insito nella mia professione mi ha portato infine a condividere la serafica fermezza della massima di Allen, che le cito: "Anche l'eterno nulla è accettabile, se si è disposti ad affrontarlo con un abito adatto".

E' grazie a questa mia serena forma mentale che io oggi posso reagire all'aggressiva ed oltraggiosa lettera dei suoi avvocati senza alcuna preoccupazione, senza astio, ma solo con una benevola e superiore comprensione nei suoi confronti.

Non otterrà nulla da me, signor Osborne. Io lo so, lei lo sa: perchè dunque vuol perdere così il suo tempo? Se la Fondazione che lei ha l'onore (lo ha ancora, vero?) di presiedere è stata vittima di una truffa, le responsabilità sono da cercarsi nella malizia dei truffatori, e naturalmente nella dabbenaggine di chi avrebbe dovuto accertarsi della verità e non lo ha fatto. Che gli articoli de "L'Inquirer" abbiano, come farneticano i suoi avvocati, irretito l'opinione pubblica, impedito una corretta visione dei fatti e favorito la truffa mi sembra (mi perdoni) solo un'ardita evoluzione di free climbing sugli specchi dell'inventiva legale.

Noi abbiamo vissuto questa poco edificante vicenda dalla stessa parte, egregio signore, quella delle vittime: sono certo che lei, avendo perduto solo alcuni milioni di dollari e non la lucidità mentale, non può che convenirne. Stia tranquillo, non ho motivo di adirarmi per le accuse di complicità con Fishman e Lonz (e tantomeno per la risibile idea che io abbia montato la storia prevedendo già dall'inizio che avrei raddoppiato la tiratura de "L'Inquirer"): interpreto difatti tali illazioni come figlie del senso di disperazione che i suoi avvocati non riescono a nascondere dietro la tracotanza che si compiacciono di usare al posto dell'inchiostro (non facendo con questo che aumentare la mia commiserazione nei loro confronti).

Questo è quanto, signor Osborne. Posso offrirvi la mia solidarietà morale, ma nulla più. Chiudo la lettera con un ultimo consiglio: invece di sprecare tempo e risorse inseguendo impossibili rivalse (qualunque tribunale le giudicherebbe tali, e questo lei lo sa bene), indirizzate i vostri fantasiosi avvocati sul giusto bersaglio, e sguinzagliateli alla ricerca di Fishman e Lonz. Le ultime voci giunte in redazione li davano in Papuasia. Buona fortuna.

William J. Grant

Capo Cronista

Redazione de "The National Inquirer"