Il fragore del tuono fece tremare le antiche vetrate policrome. La vampata di luce, filtrata dai mosaici colorati accese riflessi inquietanti sui volti dipinti alle pareti della cupola.

Trenta metri più in basso, nella navata buia, tra i banchi barocchi di mogano tarlato, un vecchio prete pregava in silenzio, incurante del temporale che illuminava la notte dei romani, solo sotto lo sguardo cieco della Pietà di Michelangelo.

Era una notte di maggio, ma nella basilica di san Pietro faceva freddo lo stesso. Assorto nelle sue meditazioni, sobbalzò quando qualcuno gli appoggiò delicatamente un cappotto pesante sulle spalle. Si voltò con gli occhi dilatati dall'apprensione. Poi si costrinse a sorridere, anche se l'angoscia gli chiudeva lo stomaco.

- Oh, suor Angela, siete voi!

la donna annuì, e si inginocchiò al suo fianco, mormorando una breve preghiera. Poi sussurrò sottovoce Ha chiesto di voi.- Padre Corona sospirò. arrivato il momento?- La donna non rispose. Si alzò in piedi, e fece un rapido segno della croce. Alla luce delle candele votive la sua figura era notevole, anche sotto il castigato abito dell'Ordine di Santa Canossa. Non era alta, ma minuta e ben proporzionata. La prima cosa che colpiva di lei era lo sguardo dei grandi occhi neri, che rivelava un'intelligenza fuori dal comune e una vigorosa, struggente dolcezza che faceva dimenticare agli uomini il significato dell'abito che portava. Quindi si soffermavano in seconda battuta sul seno, che meritava senz'altro un secondo sguardo Padre Corona si maledisse per questi pensieri in una notte così tragica, e cercò di scacciarli massaggiandosi gli occhi arrossati per le lunghe ore di veglia.

- Venga con me, padre. Purtroppo non abbiamo molto tempo.

Stringendosi nel morbido cappotto che lei gli aveva messo sulle spalle, il vecchio prete la seguì. Attraversarono in silenzio la navata principale, verso le ali che ospitavano gli uffici vaticani. A quell'ora gli antichi corridoi erano deserti, i loro passi rimbombavano tra le pietre antiche. Tutto il palazzo era in penombra, ma suor Angela sembrava conoscerne ogni pietra e ogni anfratto. A un certo punto ai familiari aromi dei palazzi Vaticani e cioè incenso, odore di libri e di legno se ne aggiunse un altro, dolciastro e penetrante. Puzza di disinfettante e di medicinali: l'odore tipico di un ospedale. Di fronte all'ultima porta due guardie svizzere, impeccabili nell'uniforme rinascimentale, si irrigidirono sull'attenti. Non erano certo lì per sole ragioni di protocollo, ragionò padre Corona I due giovanotti avevano sì l'alabarda regolamentare, ma a tracolla portavano anche mitragliette militari dall'aria minacciosa. Il prete non si sarebbe assolutamente stupito se avesse saputo che entrambi avevano il colpo in canna, e che avevano l'ordine di aprire il fuoco al minimo sospetto. Suor Angela mostrò il lasciapassare alla guardie, che lo studiarono per lunghi minuti. Poi annuirono, e aprirono il portone laccato.

Intimidito, Padre Corona deglutì e varcò la soglia degli appartamenti privati del pontefice. Solo una volta gli era stato concesso questo onore, quando era molto più giovane e Bonifacio Nono era appena giunto al soglio pontificio. Ricordava ancora l'emozione di quel momento: nessuno aveva osato sperare un conclave così favorevole Molti videro un segno della provvidenza divina l'investitura del giovane e vigoroso cardinale di Avignone, espressione dell'ala più dura dell'estrema destra ecclesiastica. In vent'anni di pontificato, dal 2048 fino ad oggi, il pontefice aveva raccolto successi insperati nella lotta contro il laicismo politico e il lassismo morale, sia nella chiesa che nella società civile. Ricordò la commozione di quando ebbe il coraggio di dichiarare al mondo che la Congregazione per la dottrina della fede si sarebbe dotata di sofisticati strumenti informatici, e che avrebbe collaborato coi servizi segreti dei moltissimi Paesi, soprattutto Stati Uniti, Europa mediterranea e America latina, che avevano recepito nei loro codici penali le direttive delle encicliche pontificie. Si era quindi aperta una fase di grandi successi politici, che avevano portato la Chiesa ad essere il vero faro di civiltà del primo secolo del nuovo millennio. Il pontefice stava lavorando a un'enciclica particolarmente difficile, che avrebbe coronato la prima fase dell'attacco politico del vaticano conto l'amoralità: se i Paesi amici avessero una volta di più recepito le direttive ecclesiastiche, dopo l'omosessualità anche l'infedeltà coniugale femminile sarebbe diventato un crimine punibile con la durissima rieducazione nei Conventi Correttivi Obbligatori