Introduzione

Scopo del presente manuale è quello di fornire un "aiuto in pillole", una sorta di breviario o vademecum per i nuovi autori. Esso è dedicato con rispetto, ammirazione e profonda solidarietà a chiunque decida, seguendo un malsano impulso momentaneo o un più duraturo desiderio masochista, di imboccare la perigliosa ed impervia via dello scrittore.

Il presente manuale non ha la pretesa di di fornire consigli letterari agli autori in erba. Non si prefigge d'insegnare come scegliersi uno stile, come delineare un intreccio, come abbozzare i personaggi o affrontare un dialogo plausibile. In definitiva, non tenta di spiegare a chicchessia come scrivere un libro.

Al contrario, esso tenta di mettere per iscritto una summa di ciò che il curatore e tanti suoi colleghi scrittori hanno appreso in anni di attività. Verrà presentato un quadro crudo e realista del mondo editoriale italiano, verranno poste sotto i riflettori le verità evidenti e quelle nascoste, verranno spiegati i motivi del comportamento talvolta incomprensibile degli editori, dei curatori di collane, dei traduttori, degli articolisti, dei critici letterari. Verranno evidenziate con schiettezza e senza ipocrisia le odierne possibilità di successo per un autore esordiente. Con la massima modestia ed onestà, si tenterà di mettere in mano ai lettori delle "armi" adatte ad affrontare la sfida del mercato editoriale. Non si pretende di fornire risposte a tutte le domande. Non ci si illude di dare conoscenza completa, nè verità assolute. Ci si contenterà, parafrasando un grande autore del passato, di lasciare il lettore un po' più ricco di come lo si è trovato.

Cosa scrivere

Il dato di fatto, è inutile illudersi, è che gli italiani al giorno d'oggi non leggono.

Le statistiche parlano chiaro, e non è neppure necessario consultarne i risultati per rendersene conto, tanto questa realtà appare evidente. Le uniche letture per la stragrande maggioranza degli italiani sono rappresentate dai quotidiani. E neppure dai quotidiani per intero: molti leggono soltanto le pagine sportive, al limite l'oroscopo, il resto è troppo faticoso. Una piccola minoranza della popolazione consuma (se si può usare questo termine) qualcosa di diverso dai giornali, ed anche in questo caso si tratta di riviste, di settimanali, di periodici in genere.

A leggere narrativa, racconti o romanzi che siano, è una minuscola percentuale degli italiani. Ancor meno persone si interessano di saggistica, o di poesie; un sottoinsieme di questa percentuale acquista regolarmente più di due volumi l'anno. Infine sono realmente pochissimi, vere mosche bianche, gli italiani disposti ad acquistare libri di autori esordienti.

Se poi, dopo il quanto, guardiamo a cosa gli italiani leggono, il quadro che ci si presenta agli occhi è ancor più desolante.

Da un lato ci sono i successi commerciali (centinaia di migliaia di copie vendute) di romanzi di autori famosi (Umberto Eco, solo per fare un nome). Questi romanzi, benchè in sè ottimi lavori, in gran parte vengono acquistati solo perchè tenere sugli scaffali della propria libreria un nome famoso è gratificante, è indice di sensibilità alla moda, fa sentire colti di fronte agli amici...