Gli scrittori "popolari" più noti che si accostarono al genere fantastico sono Salgari, Yambo e Motta, seguiti successivamente da Simoni e Pitta; tra coloro che si distinsero scrivendo per i ragazzi spicca soprattutto Bertinetti. L'opera più fantascientifica di Emilio Salgari è Le meraviglie del Duemila (1907), che inizia in modo "salgariano", con un esotico "fiore della resurrezione" - dato per conosciutissimo nell'antichità! - e continua con un ritratto del futuro che contiene molti spunti originali. Anche ora possiamo citare la scheda di Montanari: "Un giovane milionario americano trova nella scoperta di un amico scienziato il modo di sfuggire alla noia. Grazie ai poteri di un'antica pianta chiamata il 'fiore della resurrezione' entrambi vanno per cent'anni in animazione sospesa e vengono risvegliati nel 2003 da un discendente dello scienziato. Vengono loro mostrate le meraviglie del nuovo secolo, che sfrutta nel modo più ampio l'elettricità, con navi elettriche, anticipazioni del radar, una guerra mondiale, isole prigione per i criminali, e libertà dal lavoro grazie alle macchine. Gli uomini hanno la testa più grande della nostra perché il loro cervello è più grande e sono in contatto con i marziani, creature simili a piccole foche; tutt'e due le razze conoscono il volo interplanetario. Ma alla fine del romanzo l'elettricità che permea l'atmosfera della terra risulta fatale per i due viaggiatori del tempo e li fa impazzire."

Slagari scrisse altri romanzi con spunti fantastici, ne parleremo il prossimo mese, e parleremo anche di Yambo, Motta e Simoni.