In questo ultimo scorcio del secolo XIX compaiono due fenomeni che influirono notevolmente sulla narrativa: le riviste di avventure e le "dispense": entrambi si protrarranno fino agli anni 30 del secolo successivo. Le dispense erano originariamente un metodo per assicurare maggiore diffusione a opere di pregio come i volumi naturalistici inglesi di inizio Ottocento: invece di pubblicare un volume costoso con cento o duecento stampe a colori, si pubblicavano varie "dispense" trimestrali che poi venivano rilegate a cura dell'acquirente. L'editore non doveva investire troppi soldi, l'acquirente dilazionava la spesa nel corso di un paio d'anni e tutti erano contenti. Con questa formula si pubblicarono nella seconda metà dell'Ottocento non solo i grossi volumi illustrati di Doré, ma anche un gran numero di romanzi popolari d'avventura e di "serie" (Buffalo Bill, Nick Carter, Petrosino ecc.), e questo finì per incidere sulla struttura stessa dei romanzi, portando a una scrittura più avventurosa e articolata in una successione di episodi, ciascuno dei quali inizia e termina nelle 16 o 32 pagine della dispensa. L'editore metteva poi in vendita la raccolta delle dispense, cosicché i volumi dell'epoca si presentano in varie forme: le dispense sciolte, le dispense rilegate dall'acquirente, il volume in brossura con la copertina dell'editore e il volume rilegato dall'editore con copertina "lusso". Uscite tutte le dispense, l'autore vendeva il romanzo a un altro editore, e questo complica ulteriormente la materia.
Insieme alle traduzioni dal francese si pubblicarono anche molti scrittori italiani avventuroso-fantastici e altri apparvero a puntate nelle riviste. Per esempio, La donna eterna di Haggard apparve a puntate sulla "Domenica del Corriere" e in seguito fu pubblicata in un fascicolo dei "Romanzi mensili" editi dalla tipografia del "Corriere della Sera". Vari anni dopo venne inserita da Sonzogno nella collana "Romantica mondiale" e ristampato più volte. Molti romanzi, però, soprattutto di italiani, apparvero solo sulle riviste e li stiamo progressivamente schedando.
Importante è il fatto che nacque così un filone "popolare", distinto da quello dei Della Sala Spada, Grifoni e Dossi; questo filone popolare iniziò rivolgendosi a un pubblico adulto, ma negli anni 20, quando il pubblico cominciò a cercare storie più vicine alla vita quotidiana, finì per rivolgersi al pubblico giovanile; di conseguenza, soprattutto dopo il 1930, si scrisse quasi soltanto fantascienza per ragazzi. (Ma l'etichetta non tragga in inganno: le invenzioni fatascientifiche di questi romanzi - cioè l'aspetto che, insieme alle illustrazioni, li rende oggi interessanti - sono nuove e originali; non sono copiate da altri romanzi "per adulti").






































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