Non ho modelli consapevoli ma leggo da sempre e ho autori che amo molto. L'elenco sarebbe lunghissimo.

A volte riprendo libri che avevo abbandonato perché non era il momento giusto per leggerli e m'accorgo che il momento per essi è arrivato (mi è accaduto ad esempio con quelli di Pennac e di Gadda) e poi ci sono i periodi in cui faccio scorpacciate di Stout o Dick o Hammett o Dickson Carr o Agatha Christie o Goulart o di autori di SF di adesso e altre in cui "scopro" o riscopro Wodehouse, Brecht, De Filippo, Murasaki, Vittorini e Dante o mi assale il desiderio di leggere tutta la narrativa giapponese o latino-americana o d'altrove che sia possibile trovare tradotta spingendomi in cacce rovinose per le mie finanze. Ci sono però alcuni autori per i quali l'amore è intenso e non mutato dal primo incontro: fra questi Shakespeare, Yourcenar, Borges, Primo Levi e Calvino.

Oltre ad essere dei gran bei racconti i tuoi scritti hanno tutti una forte componente morale. Non so se è corretto ma mi pare che ci sia anche una finalità pedagogica. Credi in una funzione didattica dell'opera letteraria?

Assolutamente no, se c'è sicuramente non è consapevole. Leggere suscita emozioni che possono far scaturire riflessioni ed elaborazioni della ragione e intenti d'azione. Ma l'intento pedagogico fa quasi sempre dell'opera un oggetto per l'edilizia, un freddo mattone, a meno che l'opera stessa non scappi dalle mani dell'autore liberandosi dal guinzaglio pedagogico. In quanto alla mia scrittura, so che non si dovrebbe dire ma confesso che non scrivo ancora come vorrei e che non scrivo neppure di tutto ciò che forse dovrei. La mia scrittura non sa (ancora? Mai?) affacciarsi sull'orlo di molti abissi.

In conclusione di questo incontro, mi piacerebbe sapere se hai qualche nuovo romanzo o racconto in preparazione. Sperando di non dovere attendere troppo a lungo...

Sì, lo so, sono sempre lentissima e spesso scontenta di ciò che scrivo (pur avendo lavorato a Cronaca manichea per anni in un momento di sconforto stavo per gettare via il manoscritto, a salvarlo dal cestino è stato Franco Forte che l'ha voluto leggere e lo ha inserito in Nessuna giustificazione).

Per risponderti parto dai sogni futuri che vedo più lontani. Sta ronzando in testa da un po' una nuova sceneggiatura ma per ora non è ancora diventata parte del mio hard disk. Probabilmente per la sorte delle precedenti: La memoria di Eren e Come gli anni dei cani. Scrivere sceneggiature mi piace molto ma forse perché sono lontana dal mondo del cinema le uniche due che ho scritto pur avendo vinto la prima un concorso nazionale per cortometraggi e l'altra essere arrivata fra i finalisti del Premio Dora (RAI) per lungometraggi esse non sono mai diventate film e sono rimaste - posso dire tristemente? - su carta. Da tempo inseguo anche il sogno di trasformare in immagini - in movimento e no - parti di Cronaca manichea. Non illustrazioni di ciò che ho scritto ma di ciò che non ho scritto. Forse per la mia passione per il fumetto e altre arti visive ci sono delle immagini che sono rimaste tali e non sono diventate parole. Ci vorrebbe qualcuno che insieme a me le trasformi da flash nella mia testa e bozzetti su carta a minifilmati per il web o per cd.