Premessa 1: Sono un emerito... no non quello. Anzi siamo degli emeriti. Siamo una squadra fortissimi. Abbiamo vinto, non si divide, chi vince ride ah ah ah... Dimenticatevi del premio Italia, squallido retaggio di un passato oscuro, il futuro è dei cenacolisti, e per di più emeriti. Se pensate che stiano per venirmi a prendere dei signori in camice bianco, con una camicia a maniche molto lunghe, sappiate di essere in errore. E se avrete pazienza lo capirete leggendo questo articolo.

Premessa 2: il titolo di questo articolo non è di mio conio. Era una battuta che Selene avrebbe voluto fare, ma si è scordata di fare. I più accorti l'avranno capita. Per gli altri ci sono le note a piè di pagina (1).

Giovedì

La mia prima Italcon comincia con il viaggio di andata. Ma questo lo capirò a posteriori. Conosco da qualche anno i compagni del mio viaggio verso Fiuggi. In primis Paolo Arosio, infaticabile cenacolista, gentile e affabile organizzatore di ArosioCon. In questo caso stoico guidatore del mezzo di locomozione, l'Arosio-mobile prestata dall'ancora più gentile fratello del nostro. Poi, in ordine rigorosamente alfabetico, Francesco Lato e i Vanamonde, al secolo Marco Passarello e Silvia Castoldi.All'appuntamento in Piazzale Corvetto arrivo puntuale, intorno alle 7 del mattino. Di lì a poco arriva Francesco. Il tempo di un caffè e quattro chiacchiere e Paolo arriva, con i Vanamonde precedentemente raccolti al passaggio. L'auto è spaziosa, adeguata al trasporto di cinque persone. I bagagli entrano perfettamente nel ampio baule, all'andata è sempre così. Durante il viaggio frequenti sono le soste per sgranchirsi, per necessità fisiologiche e mangerecce. A ogni sosta ci alterniamo a occupare l'”ambito” posto in mezzo, nel divano posteriore, che obiettivamente mette a dura prova la nostra resistenza. Ma Fiuggi val bene un crampo. Traversiamo una penisola in splendide condizioni meteorologiche. Il sole ci accompagna da Milano a Fiuggi. Questo contribuisce anche all'aumento della temperatura dell'abitacolo. Per quanto sia accesa l'aria condizionata fa caldo. Nulla di insopportabile, ma si suda. Poco importa. Neanche me ne accorgo. Le ore del viaggio scorrono. Diversi cd musicali fanno da colonna sonora, nonché le inevitabili chiacchiere su tanti, vari argomenti, non solo fantascientifici.

Nel primo pomeriggio arriviamo a Fiuggi. Le operazioni di registrazione e di presa di possesso della camera sono veloci. Conosco il mio compagno di stanza, anch'esso appena arrivato. E' Alberto Priora, recente vincitore del Premio Galassia e collaboratore di Fantascienza.Com, conoscenza virtuale dei forum fino a quel momento, divenuta finalmente reale. Non c'è tempo. E' necessario darsi una sciacquata, per ovvi motivi. Accaldato mi metto persino in maglietta. Poi me ne pentirò, nella sala Ambasciatori patirò un po' il freddo. Ma sul momento sento veramente tanto caldo.

Appurato che è attivo un collegamento wi-fi, lo uso per scrivere in diretta sul mio blog, mentre si tiene un panel sull'intelligenza artificiale. Riccardo Valla definisce la macchina di Turing, "un infamia". Simpatica provocazione ovviamente, lo “perdono” perché da letterato ha una visione della matematica e dell'informatica un po "personale", e perché gli voglio bene. Anche gli altri relatori, Lanfranco Fabriani, Antonio Fazio e Salvatore Proietti, confermano tutta la loro competenza in merito, pur se dal punto di vista di un letterato fantascientifico. Manca secondo me il punto di vista del matematico o dell'informatico. Ma siamo a una convention di Fantascienza, non a un convegno scientifico. Ci può stare. Ascolto interessato. Dopo questo panel, sarà il mio turno. Siamo ancora in pochi. La convention deve entrare ancora nel vivo. Ma ci sarà da divertirsi lo stesso.

Non credo di potermi lamentare, alla mia prima Italcon, già partecipo a un panel, assieme a Silvio Sosio e alla Tecno maga Elisabetta Vernier. Il tema è Second Life. Dell'argomento so poco in realtà. Sono utente di questo programma, ma sono quello che viene definito un "niubbo", ossia un utente inesperto, mal vestito e compatito dagli altri utenti. Durante il panel credo di cavarmela discretamente. Quello che ho da da dire lo dico. Mi diverto con poco, beato me. Durante il panel Elisabetta è costantemente connessa a Second Life. Lo sarà per tutta la convention, portando quindi il nostro pezzo di vita reale nel mondo virtuale. Potenzialità della nostra epoca. Molto meno costoso di una diretta radiofonica. Lodevole iniziativa in ogni caso.

Dopo i lavori proseguono con l'interessante esposizione di Ernesto Vegetti delle potenzialità, poco usate dagli utenti, del suo Catalogo. I lavori terminano con una ironica chiacchierata con tema “Follie e imbrogli della scienza”. Divertente escursione su imbrogli, castronerie perpetrate nel nome di una pseudo scienza. Con me sfonda una porta aperta, non sono notoriamente un credulone. Apprendo una notizia fondamentale, ossia delle conseguenze benefiche del viagra nella cura del Jet Lag dei criceti. Questa notizia da sola vale il viaggio a Fiuggi. Ora la mia vita assume tutto un altro senso.

Un dettaglio succulento dalla Eatcon
Un dettaglio succulento dalla Eatcon
La cena è di buona qualità, come notoriamente si dice, ottima e abbondante. Quello che noto è che si verifica una vera e propria esplosione di partecipanti alla successiva “Eatcon”. Per un cenacolista ormai di lungo corso, un evento simile è una vera goduria. I soci di Deep Space One riempiono la tavola della conferenza di ogni ben di dio. Specialità regionali sia dolci che salate. Formaggi, salumi e vino a profusione. Vado a letto satollo ed ebbro. A fare da contorno a tutti gli avvenimenti le sempre interessanti chiacchierate con i vari partecipanti. Nessuno sembra farsi pregare per parlare. Da Vegetti, brillante conversatore, ai soliti amici che da Milano ho ritrovato qui. Non puoi girare per un corridoio, che non trovi fantascientifici intenti a parlare, bere, mangiare.