Domenica

Domenica mattina l'assemblea della Italcon. La mia prima e, spero, non ultima, la prima occasione per infilarmi nei meandri del meccanismo.

X, Recagno e Tonani
X, Recagno e Tonani
Segue un panel sul mondo degli anime, tenuto da Giovanni de Matteo (X), Carlo Recagno e Dario Tonani. Un baco organizzativo però troncato l'intervento di Giovanni. La cosa non mi piace molto. Si è concesso alla conferenziera precedente di sforare per 15 minuti, invadendo tempo altrui. Ma, a ridosso della sessione autografi, i ragazzi dell'organizzazione sono costretti ad essere fiscalissimi con Giovanni. Purtroppo le sessioni autografi, che coinvolgono gli ospiti stranieri, sono sempre improcrastinabili. E' una della poche volte che devo rimproverare qualcosa all'organizzazione. Ci spostiamo in altra sala. La chiacchierata diventa meno formale, e Giovanni poi non parla di quello che avrebbe dovuto. Quindi ci promette di pubblicare l'intervento come avrebbe dovuto essere sul suo blog.Dopo il pranzo arriva il momento dei commossi saluti. Ho già prenotato per l'anno prossimo, che sarà Eurocon. Già sto facendo il conto alla rovescia. Ringrazio tutti. Ma proprio tutti.Il bilancio è che conosciuto nuovi amici, dando volto a quelle che erano per lo più scritte sullo schermo e ho consolidato l'amicizia con chi già conoscevo. Nel mio racconto ho parlato degli avvenimenti principali. Ma in realtà trasversalmente a tali avvenimenti c'è stata una Italcon parallela. Tante idee e progetti sono scaturiti da questi incontri. Idee nate anche davanti a una birra, un caffè o un piatto di pasta. Ed è proprio questo lo spirito dell'Italcon. Ho citato i nomi dei conferenzieri. Ma ci sarebbero da citare quelli delle conferenze alle quali non ho potuto partecipare, in quanto non ubiquo. Come un panel su Sturgeon o un'altro sulle Space Opera. Ho dovuto operare delle scelte, mediando tra cuore e ragione. Questa cronaca alla fine racconta una Italcon parziale. Pazienza. Provvederò a dotarmi di ubiquità.
Vanamonde con suo nuovo Mac sta dicendo "santi numi, come ho potuto usare un Pc fino ad oggi! Cosa mi sono perso!!"
Vanamonde con suo nuovo Mac sta dicendo "santi numi, come ho potuto usare un Pc fino ad oggi! Cosa mi sono perso!!"
La mia Italcon è stata anche aiutare la mia amica Arwan a installare Ubuntu Linux sul Mac. Parlare di informatica e macchine virtuali con i ragazzi della “cabina” di regia. E' stata incontrare un “fratello” di diaspora, palermitano come me, Giorgio Messina, della Cagliostroepress. E mi dispiace non aver potuto prendere subito tutti i libri, le fanzine, le riviste che sono state presentate. Ma conto di rifarmi più avanti. E' stata reincontrarsi con i genovesi Severian. Scoprire la verve e la simpatia di Doralys. E scoprire, alla fine, che anche il viaggio, sia di andata, che di ritorno, è stata Italcon. Perché anche chi credi di conoscere riesce sempre a stupirti in meglio e lo scopri solo standogli accanto. Non mi dispiacerebbe portare alcune belle considerazioni di Francesco Lato e Silvia Castoldi sul mestiere di traduttore in un panel apposito per esempio.Mi scuserete poi se retoricamente ringrazio i ragazzi del Deep Space One, che sono stati le formiche operaie che hanno consentito che la macchina non s'inceppasse, pur con qualche piccolo, umano errore, del quale ho già parlato. E poi mi scuseranno tutti quelli con cui ho parlato, dei quali adesso non ricordo i nomi, ma che sicuramente, quando l'anno prossimo andrò alla Italcon/Eurocon, sarà lieto di reincontrare. Non me ne vogliano gli editori, i curatori e gli scrittori, ma senza il “popolo” di lettori puri, senza altra ambizione che non quella di divertirsi, non avreste ragione di essere. Abbiatene rispetto. Lo penso sinceramente. Non vorrei essere retorico. Ma tutte le polemiche sul Premio Italia, tutto l'accapigliarsi sul nulla, mi sembrano senza senso.Ora c'è un anno davanti. Ma non passerà invano. Ho tanti progetti, tanta voglia di scrivere, e ho tanta voglia di tornare alla prossima Italcon con la stessa voglia di divertirmi di questa.