Ed esempi analoghi si potrebbero fare anche sui diritti di seconda, terza e quarta generazione. Se vale, come credo, la massima di Hemingway sullo scrivere solo su ciò che si conosce, per un autore che voglia scrivere fantascienza sociale i diritti umani possono fornire un ottimo spunto di partenza, visto la vastità e le dimensioni dei problemi e delle istanze che sollevano.

Io sono una persona evidentemente schierata: interessandomi tanto ai paesi in via di sviluppo (ed in particolare alla Cambogia, che ha subito un olocausto tremendo), non posso far a meno di interessarmi a certe tematiche. Ma credo che sia chiaro per tutti che affrontare delle riflessioni forti come quelle sui diritti umani non possa far altro che dar spessore, vigore e interesse alla storia narrata. Naturalmente la fantascienza è un genere abbastanza vasto per spaziare su qualunque tematica, ma ciò non toglie che sia possibile, e auspicabile, affrontare anche questa.