Enrica Zunic' è apparsa sul palcoscenico della fantascienza italiana alla fine degli Anni Ottanta. Ha pubblicato una serie di racconti su Delos e in alcune antologie, fino ad arrivare al libro Nessuna giustificazione, uscito per Solid nel 2002. Poi, come era arrivata è uscita dalla scena, in punta di piedi, preferendo dedicare le energie all'altra grande passione della sua vita: Amnesty International e la lotta - nel suo caso davvero quotidiana - per i diritti umani.

Ma ha lasciato una traccia indelebile. Due volte vincitrice del Premio Italia, nel 2002 col racconto La discesa interrotta dal rosa e dal blu e nel 2003 col libro Nessuna giustificazione, e vincitrice anche del premio I girasoli con la sceneggiatura tratta dal romanzo breve La memoria di Eren.

Ora finalmente Nessuna giustificazione torna disponibile, in formato ebook - 7,20 euro per l'equivalente di circa 260 pagine, acquistabile fin d'ora su BookRepublic o su IBS - pubblicato questa volta da Delos Books.

In libro comprende cinque racconti e un romanzo breve, legati dall'appartenenza a un universo comune e soprattutto dal tema di fondo, quello dei diritti umani, un tema che secondo la Zunic' trova posto facilmente accanto alla fantascienza. "Anni fa mi chiesi come mai in Amnesty International trovavo così tanti astrofisici. Mi risposi che evidentemente la consapevolezza acuta dell'essere su una minuscola palla appena velata d'atmosfera come una pesca lo è di peluria e rotolante nello spazio faceva apparire molto insensata e ridicola oltre che ogni definizione di Sud o Nord anche ogni discriminazione. Ridicolo almeno quanto l'odio razziale nei due avversari dal volto bicolore ma in posizione invertita in un episodio di Star Trek serie classica. A Kirk e agli altri che chiedono le ragioni dell'odio il rappresentante della 'razza' dominante stupito e furibondo risponde che il perché e l'inferiorità dell'altro sono evidenti. E uno ha la guancia nera destra e l'altro quella sinistra..."

In un'intervista curata da Emiliano Farinella pubblicata anni fa su Delos, Enrica Zunic' rispondeva: "Perché scrivo storie di questo tipo e non altre? Non posso sapere cosa mi accadrà e cosa perciò farò, ma almeno per ora (con le sole eccezioni di un paio di sceneggiature e del romanzo a cui sto lavorando in cui sono costretta a raccontare un pezzetto della mia vita per poter narrare di persone che ho incontrato e che non meritano silenzio e oblio) se non scrivessi storie di spaventose violazioni dei diritti (umani e no) non scriverei fantascienza. E probabilmente viceversa. La fantascienza influenza anche il mio vivere quotidiano."

Per chi volesse approfondire la conoscenza di questa autrice, segnaliamo l'intervista più recente, quella realizzata da Giorgio Raffaelli nel 2003 per lo speciale di Delos sui diritti umani:

Scrivere? Fare? L'equilibrio effimero. - Dialogo con Enrica Zunic'

Scrivere? Fare? L'equilibrio effimero. - Dialogo con Enrica Zunic'

Articolo di Giorgio Raffaelli Domenica, 20 aprile 2003

Il dialogo tra Giorgio Raffaelli ed Enrica Zunic' in occasione di Diritti al futuro: un'occasione per conoscere da quali esperienze nasce un'opera come Nessuna giustificazione

Leggi

e un racconto ripubblicato su Delos proprio questo mese:

Il dolore del marmo

Il dolore del marmo

Articolo di Enrica Zunic' Domenica, 4 luglio 2010

Enrica Zunic' (pseudonimo di Enrica Lozito) si è imposta all’attenzione del mondo fantascientifico nel 2002, con la pubblicazione dell’antologia Nessuna giustificazione (Solid Books), grazie alla quale ha vinto il Premio Italia nel 2003. Ma il suo percorso letterario era iniziato ben dieci anni prima, con la pubblicazione del racconto Il dolore del marmo – che riproponiamo in quest’antologia –, pubblicato sul numero 3 della rivista Space Opera, datato 1991.
La Zunic’ è nata a torino, dove vive e lavora. La sua è una fantascienza originale, saldamente legata al fatto di essere attivista di Amnesty International. La tematica dei diritti dell’uomo, dunque, si fonde con una science fiction che potremmo definire classica e che in qualche modo ricorda il miglior Joe Haldeman, soprattutto quello di Guerra eterna (The Forever War).
Altri suoi racconti sono apparsi nelle antologie Universo privato e altre storie (Keltia Editrice, 1994), I mondi di Delos, (a cura di Franco Forte e Ubik, Garden Editoriale, 1999) e Sette anni alieni. Il meglio del Premio Alien (a cura di Franco Forte e Franco Clun, Solid, 2002). Il suo racconto Ain del nome dei numeri e della riparazione del cielo è stato pubblicato su Robot n. 53 (Delos Books, 2008).
In Il dolore del marmo, l’orrore della guerra e della tortura passa inevitabilmente per l’anima delle vittime e dei carnefici, lasciando tracce indelebili. È quello che accade anche ai protagonisti della storia, che siamo sicuri appassionerà e regalerà intense emozioni a chi lo leggerà per la prima volta, o a chi coglierà quest’occasione per rileggerlo, nella speranza che l’autrice torni presto a regalarci altre storie dello stesso tenore.

Leggi