Separato dal suo fedele cane, prima di andarsene, non fa nemmeno in tempo a scoprire la verità sul conto suo e di tutta l’umanità. Dalla voce dell’extraterrestre, affranto per la dipartita del suo unico amico, i nuovi inquilini di Titano apprendono che l’intera storia del genere umano è stata orchestrata dai tralfamadoriani per consegnare al naufrago il ricambio necessario a rimettere in rotta la sua nave, cosicché lui possa consegnare un messaggio… di saluto.Il pur sofisticato piano di vendetta di Winston Niles Rumfoord e, in definitiva, la sua stessa esistenza sono quindi nient’altro che una macchinazione nell’ambito di una macchinazione più ampia e complessa, il cui scopo si rivela essere inconsistente al massimo grado.Tutto inutile, tutto vano? Sembrerebbe di sì, a osservare il desolato panorama alieno di Titano. Anche le tre sirene che hanno richiamato Constant quassù sono parte dell’illusione: un complesso di statue scolpite nel fango dal tralfamadoriano, che col tempo si trasformano per l’ergastolano in memento di ormai superate debolezze sessuali. Ma nei decenni che trascorre su Titano, Constant impara anche qualcosa: ad ammirare la bellezza del cielo, per esempio, con lo spettacolo degli anelli di Saturno sotto cui si compie, infine, anche la fatidica conquista di Beatrice Rumford. Il fatto che col tempo lei sia divenuta una guercia sdentata, dopotutto, non farà che nobilitare ancor più il traguardo guadagnato. Ma la maturazione di Constant avrà modo di estrinsecarsi anche nel sogno di morire a Indianapolis. Città senza particolari attrattive, la capitale dell’Indiana, salvo che per lui: è infatti la prima città degli Stati Uniti d’America dove un bianco è stato impiccato per l’omicidio di un indiano.Al di là delle menzogne, delle meschinità e delle sofferenze, dopo la critica all’artificiosità dei culti religiosi e quella alle inclinazioni umane (incarnate, ancor più che da Constant, dallo stesso Rumfoord che, pur conscio del destino di sua moglie, non muove un dito per cambiarlo accontentandosi invece della promessa di una vendetta futura…), è questo che resta. Un barlume, per quanto esile, di speranza che qualcosa, dentro di noi, si possa cambiare.Un messaggio tutto sommato ottimista, non vi pare?
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