Kurt Vonnegut come sempre si distingue per lo stile assolutamente libero e ironico, anche con Le sirene di Titano non si smentisce, raccontando come fosse l'umanità prima che capisse che il senso della vita non va cercato nell’esteriorità, esplorando lo spazio, ma fosse da trovare nell'interiorità. Però questa umanità che guardava alle stelle (o almeno alcuni suoi rappresentanti) qualcosa alla fine lo aveva capito, e questo racconta il romanzo di Vonnegut.

I personaggi di questo romanzo del 1959 (il suo secondo) sono Winston Niles Rumfoord, miliardario eccentrico che in uno strambo viaggio verso Marte finisce in un infundibolo cronosinclastico, un luogo spiraliforme nello spazio che consente che ogni cosa sia ovunque e nello stesso momento, e quindi lui stesso ed il suo mastino Kazak, che si materializzano periodicamente sulla Terra e in qualsiasi altro punto dell’Universo. Poi c'è il dissoluto miliardario Malachi Constant, così fortunato da dire che lassù qualcuno lo ama, ma che ha un destino già scritto che lo porterà in giro per il sistema solare. Poi la moglie di Rumfoord, Beatrice, e il piccolo Salo, proveniente dal pianeta Tralfamadore.

Malachi Constant, Rumfoord e sua moglie sono legati dal fato (o da qualcun altro), vivono in una Terra dove si fa la guerra e si prega un Dio che si vuole si interessi di tutto ciò che accade. Poi, da un certo punto in poi, non sarà più così, si pregherà il "Dio del tutto indifferente". Anche le guerre saranno diverse, l'umanità sarà più fraterna. Dal momento della caduta di Rumfoord nell'infundibolo cronosinclastico si avviano delle reazioni a catena, per uno scopo specifico: lo scopo della vita sulla Terra. Perché tutto ha un senso e un significato, se ogni cosa "è" in qualsiasi momento ed in qualsiasi posto (concetto poi ripreso in Mattatoio n. 5).

Questo libro è un romanzo satirico, ed oggetto della bella satira di Vonnegut sono sempre gli stessi temi, quelli che successivamente svilupperà con maggiore maturità stilistica (assolutamente post-moderna in La colazione dei campioni): la guerra e le gerarchie militari, la religione in ogni sua forma, la società dei consumi, il capitalismo. Leggere Le sirene di Titano è un modo divertente per cercare di capire alcune cose del nostro mondo, ed ovviamente provare a comprendere che ci stiamo a fare sulla Terra (sicuri di volerlo sapere?).

I romanzi di Vonnegut come sempre celano ben altro rispetto al contenuto superficiale. Anche questo libro non può considerarsi “solo” un romanzo di fantascienza o satirico: accanto ad alcune trovate comiche frutto di una fantasia sfrenata il lettore è invitato ad interrogarsi sui valori che animano i terrestri, che tanto piacciono al tralfamadoriano Salo, che cerca soltanto un amico. Ed ancora più in profondità, Vonnegut fornisce spunti di riflessione sulla domanda che da sempre anima l’umanità, quella sul senso della vita. Ed è evidente che la risposta è tutt’altro che facile: forse un senso lo si ritrova nel percorso compiuto da Malachi Constant, cui le avventure vissute, che lo porteranno su Marte, su Mercurio e infine su Titano (per incontrare le famose sirene), sono servite a comprendere l’importanza dell’amicizia, di una compagna e di un figlio (pure essendo l’amicizia, la compagna ed il figlio del tutto sui generis). Se Malachi si è lasciato irretire dalle sirene promessegli da Rumfoord, al contrario di Ulisse, ha scoperto che ogni sogno si paga caro, e che non sempre tutto è come appare.