Non ho mai disprezzato alcuno per i propri comportamenti, salvo che i servi e i vili, men che mai da ghettizzato, ho disprezzato le scelte di lettura di chicchessia, vista la modesta percentuale di italiani che leggono (il mio motto è: in amore e lettura tutto è permesso). Devo dire però che da piccolo mi sentivo decisamente superiore (peccato di gioventù) nei confronti dei miei amici e compagni che leggevano che so, i KKK o I Racconti di Dracula. Non nego di avere scambiato (in prestito, ovvio) i miei preziosi Romanzi di Urania con gli immodi fascicoletti e di essermi anche divertito a leggerli (l'horror e l'erotico, spesso vanno a braccetto). Questo Numero Uno è un omaggio a Vittorio Curtoni che nei suoi ricordi di fanciullezza ha rammentato l'antica passione.

Il primo numero de I Capolavori della Serie KKK. Classici dell'Orrore (indicato dagli appassionati come KKK seconda serie per distinguerlo da KKK. Classici dell'Orrore, la precedente incarnazione della collana) uscì il 16 maggio 1962, costava 150 lire, come un Urania, era edito dalle Grandi Edizioni Internazionali di Roma (come di Roma sono praticamente tutti gli editori del genere) per i primi 44 numeri e dal 46 al 172 (ultimo numero di cui ho notizia) dalla Edizioni Periodici Italiani, sempre di Roma. Il numero 45 si è perso nel cambio dell'editore.

Il titolo era, come potete vedere, L'amante gelida di tale Lyonel Cayle, con un improbabile titolo originale The Lifeless Mistress, tradotto da Leonia Celli. La copertina è di Caroselli, che ha praticamente illustrato tutti i fascicoli della serie. Le copertine fantastiche sono rare, meno rare sono quelle decisamente osé, più audaci con il passare del tempo.

Nonostante il proliferare di autori la collana si sostiene per gli sforzi di pochi autori italiani sotto pseudonimo:

Leonia Celli, alias Lyonel Cayle, alias Clay O'Neal

Renato Carocci, alias René Du Car, alias Christian Busch, alias Harry Carren, alias Roland Graves, alias Lucien Le Bossu, alias James Darren, alias Elizabeth Cronin, alias R. C. Perez

Maddalena Gui, alias Maud Guy, alias Geremias Gotthelf (che potrebbe essere anche Frank Boghart)

Laura Toscano, alias Marion Walles, alias Jean Le Rousse o La Russe o Le Russe, alias Mary Sant Paul, alias Barbara Lee, alias Jack Cabot, alias Terence O'Neil, alias Patty North, alias Hassan Louvre, alias Jannet Mills o Milles, alias Burt Lamp

I testi sono di lunghezza fra le 80 e le 100 pagine, quindi più racconti lunghi che romanzi. La scrittura è piatta e naturalmente ci sono delle eccezioni: ma alcuni racconti si possono ancora rileggere.

Si mormora che alcuni noti scrittori di fantascienza degli anni 60, siano presenti. Dall'analisi stilistica (si dice così?, ma?) non sono riuscito con certezza a risalire ai sospettati, che comunque hanno decisamente negato.

Gli stranieri certi sono due: Leo Brett (uno pseudonimo di R. L. Fanthorpe) e Maurice Limat.

I KKK non sono molto collezionati. In giro non se ne trovano, ma se si trovano vengono via a prezzi stracciati. Sulle bancarelle sono mescolati ai gialli.

L'unico merito di questa collana è nel fatto di essere stata ricordata da Curtoni. Amen e chiudo.