E' annoiante (o si dice forse noioso? annoiante è una noia che dura e noioso? Ma!) parlare di libri così, slegati da una storia.

Senza gli uomini, e le storie che ruotano attorno agli uomini, i libri avrebbero poco senso.

Naturalmente ho un piano dettagliato su cosa scrivere ed in che ordine presentare i testi, ma spesso l'impulso del momento ha il sopravvento, come spesso ho avuto occasione di scrivere.

L'idea di parlare di I Romanzi del Futuro mi frullava da un po' in testa, ma solo leggendo Perimeni sull'ultimo Robot (il n. 43 dell'inverno 2004, per i posteri che leggeranno queste note fra qualche decina d'anni, magari; si tenga presente che contrariamente all'uso americano, non si tratta del mese di dicembre, ma di un mese intermedio fra gennaio e marzo, in questo caso), la molla è scattata.

A parte il fatto che sia un notevole racconto (ogni giorno che passa apprezzo sempre di più questo autore) si dà il caso che sia di Fambrini e che Fambrini sia lo "scopritore" di un fatto sfuggito a tutti e cioè che questa collana è fatta essenzialmente di ristampe (anche se in alcuni casi il testo risulta ampiamente rimaneggiato).

Il Catalogo (aggiornato al novembre 1961) in appendice al La Fantascienza di Lino Aldani (di passaggio, è vivo ed attivo. L'ultimo volume della sua opera omnia sta per essere pubblicato dalla Perseo Libri) riporta correttamente i 5 numeri apparsi, ma non annota il fatto che siano ristampe (come in altri casi fa).

Non val la pena di citare il Catalogo di Ugo Rota (di passaggio, di lui sembra si siano perse le tracce), pubblicato in un numero speciale della fanzine L'Aspidistra (curata dal compianto Riccardo Leveghi), praticamente inservibile come strumento di riferimento.

Il Catalogo Generale della Fantascienza di Alfio Bertoni (di passaggio, la sua collezione è stata ceduta a dei noti collezionisti che gravitano attorno a UraniaMania.com) e Gianluigi Missiaja citano la collana nella sezione "Riviste e Fanzines" (come composta di 5 numeri), ma nell'elenco per autori non vi è traccia dei volumi pubblicati, nemmeno nell'Addenda.

Il Catalogo Generale della Fantascienza in Italia 1930/1979 di Gianni Pilo (di passaggio, sempre attivo nel campo. Un suo Dizionario dell'orrore è uscito recentemente da Newton & Compton), riporta i testi usciti, ma non annota, come suo costume, il fatto che si tratti di ristampe.

Prima che Alex Fambrini mi segnalasse il fatto, anch'io mi crogiolavo nella comune ignoranza.

Il fatto è che libretti come questi (non necessariamente scadenti o privi di idee) li leggevo con l'occhio sinistro e come è noto, il mio occhio sinistro è praticamente cieco e non mi sono mai accorto che fossero ristampe. Tutti i particolari li trovate nel Catalogo www.fantascienza.com/catalogo/, naturalmente.