Sono probabilmente migliaia i romanzi e racconti di fantascienza che parlano di Marte. Molto meno interessata al pianeta rosso è stata, invece, la cinematografia. Non mancano, certo, i film ambientati su Marte o che hanno visto protagonisti i marziani (giunti sulla terra), ma sono certo molto meno di quanti ci si potrebbe aspettare.

Non è nostra intenzione ripercorrere tutta la filmografia del genere alla ricerca del pianeta rosso, anche perché questo lavoro lo ha già fatto chi è più esperto di noi, Vanni Mongini, sul numero 67 di Delos (www.delos.fantascienza.com/delos65/klaatu.html). Ci limiteremo a qualche considerazione generale sulle apparizioni di Marte sullo schermo che ci sembrano più interessanti.

Negli anni recenti Marte ha avuto il suo momento di fortuna con l'uscita, proprio nel fatidico anno 2000, di ben tre film. A parte lo sfortunato Ghosts of Mars, apprezzato dalla critica come ritorno del grande regista John Carpenter ma poco gradito dal pubblico, gli altri due introducevano un modo nuovo di affrontare l'argomento Marte: quello realistico, raccontando esplorazioni del pianeta in un futuro abbastanza prossimo e descrivendole restando il più possibile vicini all'immaginaro dell'astronautica più che a quello della fantascienza.

A parte questo dettaglio, nessuno dei due film resterà comunque nella storia del cinema.

Mission to Mars, di Brian De Palma, con un cast di eccellenti attori come Tim Robbins e Gary Sinise, può essere considerato una sorta di remake di 2001: Odissea nello spazio: dal realismo ipertecnologico al finale metafisico con apertura a nuove prospettive per la specie umana. Un confronto dal quale nessun film, tantomeno questo, potrebbe uscire bene.

Mission to Mars esce invece certamente meglio dal confronto con il suo diretto rivale, uscito lo stesso anno, Red Planet, primo - e a quanto pare ultimo - film diretto da Antony Hoffman che si è trovato fra le mani un cast altrettanto valido di quello del film concorrente, con Val Kilmer, Robert Duvall e la Trinity di Matrix Carrie-Ann Moss. Le voci di corridoio parlano di una lavorazione disturbata dalle intemperanze di Val Kilmer, carattere com'è noto scontroso, che finì per litigare con tutti; quel che uscì è un film con qualche buona idea sprecata e qualche momento di tensione annegato in lunghi minuti di noia.

Ben più interessante, per restare sul filone realistico-astronautico, era stato nel 1978 Capricorn One di Peter Hyams, con Elliott Gould, ispirato ai libri di Bill Kaysing sulla teoria secondo la quale lo sbarco sulla Luna sarebbe stato un falso girato in studi cinematografici. Nel film di Hyams la destinazione degli astronauti non è la Luna ma Marte. Qualcosa va storto e la missione non può partire, ma la Nasa non può ammettere pubblicamente il proprio fallimento. Si decide quindi di simulare lo sbarco con delle riprese nel deserto. Ma un giornalista intraprendente sospetta qualcosa, e finisce col ritrovare gli astronauti che non hanno mai lasciato la Terra.

Un altro Marte interessante lo troviamo in Atto di forza (Total recall, 1990) di Paul Verhoeven: è il Marte di Philip Dick, che ribalta un tema classico della letteratura americana, il mito della Frontiera, della libertà individuale portata all'esteremo limite, mostrandone l'altra faccia, quella degli emigranti, dei minatori (che scavano su Marte come scavavano il carbone nella Pennsylvania dell'800), insomma dei lavoratori sfruttati e oppressi. Per contrasto il protagonista del film, Arnold Schwarzenegger, che sulla Terra è un semplice muratore, su Marte diventa un agente segreto al servizio diretto del governatore.

Qualcosa di molto simile lo troviamo nella serie televisiva Babylon 5 (1994-1998) di J. Michael Straczynski, dove Marte assume un ruolo centrale della vicenda come focolaio della ribellione contro il regime fascista instaurato sulla Terra. Su Marte esiste già un movimento indipendentista quando il presidente, in viaggio verso il pianeta rosso per iniziare delle trattative, viene ucciso da un complotto al cui centro c'è il vicepresidente Clark. Da questo momento il governo della Terra svolta decisamente verso la dittatura fascista, fino a sopprimere nel sangue (col bombardamento della colonia dall'orbita) la ribellione di Marte.