Cos'è più importante: l'esperienza che si vive o la memoria di essa? E la memoria di una qualsiasi esperienza ci rende capaci di svolgere compiti diversi? Quello che impariamo e le abilità che acquisiamo negli anni sono solo mentali, mentali e fisiche o solo fisiche?

Non temete, questo non è un articolo di Neuroscience, ma solo qualche spunto di riflessione su alcune delle tematiche più care a Philip K. Dick e presenti anche nella nuova versione cinematografica di Total Recall - Atto di Forza, diretta da Len Wiseman e interpretato da Colin Farrell.

Se è vero che Dick raggiunse alla fine della carriera con la trilogia di Valis quel genere che viene definito “avantpop” è pur vero che il dubbio su cosa sia umano e cosa davvero costituisca il nucleo dell'umanità ha sempre interessato lo scrittore americano, spingendolo ad avere uno sguardo sulla realtà allo stesso tempo disincantato e tendente al metafisico.

È abbastanza noto, poi, che Dick ebbe alterne (se non scarse) fortune in vita per poi essere ampiamente rivalutato da morto, fino a diventare uno degli autori più saccheggiati da Hollywood.

Probabilmente gli argomenti della produzione Dickiana degli anni Sessanta erano discronici rispetto all'epoca, mentre dal 1990 in poi l'ubriacatura del benessere era passata e improvvisamente i racconti di Philip K. Dick diventarono appetibili per essere trasposti più o meno fedelmente sul grande schermo.

E infatti tutto comincia con un racconto We can remember for you wholesale.

Le tematiche di Philip K. Dick c'erano tutte: la realtà che viviamo è reale o no? Che differenza passa tra un ricordo vero ed una memoria fittizia inserita con una qualsiasi tecnologia nella nostra mente? È questo che rende un uomo umano oppure no?

E c'era anche il puro divertimento con la sorpresa nel finale. Quando si scopre che i falsi ricordi che i servizi segreti vogliono impiantare nella mente del protagonista in realtà sono i suoi veri ricordi (o no? Perché un dubbio rimane sempre).

Nel 1990 Christopher Nolan era fuori dai giochi per poter dirigere un film del genere, altrimenti avremmo avuto un solo Total Recall e, forse, nessun Memento e/o Inception, ma a quanto pare il destino di questa storia è legato ad una trasposizione cinematografica ad opera di filmmaker più propensi all'azione e agli effetti speciali che al gioco di scatole cinesi della mente umana.

E così Paul Verhoeven partì dalla scena iniziale del racconto, mise un muscoloso Arnold Schwarzenegger nel ruolo del protagonista, gli affiancò Sharon Stone nel ruolo di una moglie da cui divorziare a suon di proiettili, Rachel Ticotin in quello della mora esotica e si divertì a ideare effetti speciali indubbiamente “al limite” per quell'epoca (il metal detector total body che ora è realtà, i freak mutanti marziani, i mascheramenti in animatronic e perfino l'indimenticata mutante con tre seni) nonché una storia di ribellione a metà tra La Luna è una severa maestra e John Carter.

Il risultato, inutile negarlo, fu affascinante e anche un po' fracassone, ma ebbe il suo buon riscontro di pubblico e critica.