Anche se sono lontano da casa per qualche giorno, non potevo fare a meno di scrivere questo articolo per Delos.

Devo ammettere di essere molto felice e anche un po' commosso per il recente riconoscimento di HyperTrek da parte della comunità del Premio Italia, premio che ho conosciuto per la prima volta ben oltre 10 anni or sono a una Italcon a Courmayeur e allora mai avrei creduto di poter essere un giorno uno dei premiati.

HyperTrek ha vinto il Premio Italia come miglior sito amatoriale, questo traguardo è stato reso possibile grazie alla collaborazione di moltissimi amici e fans, tutti elencati in una delle pagine del sito; senza l'aiuto di molte persone che hanno creduto in un progetto totalmente gratuito e libero HyperTrek non sarebbe quello che è adesso e quasi sicuramente non avrebbe vinto il Premio Italia. Mi sembra, quindi, doveroso dedicare questo premio a tutele persone che, negli anni, mi hanno aiutato a far diventare HyperTrek ciò che si può vedere all'indirizzo www.hypertrek.info

Permettetemi, da ultimo, un ringraziamento alla redazione di Delos e al club Deep Space One che hanno sostenuto la candidatura di HyperTrek.

Chiusa questa parentesi un po' autocelebrativa, lo ammetto, facciamo il punto su Enterprise. La terza stagione è partita assai meglio delle altre, con quelle che sembravano nuove idee e un minimo di polpa il più nelle storie. Purtroppo gli ultimi episodi hanno brillato per la loro prevedibilità e per la loro ovvietà: T'Pol e Trip sono andati a letto assieme (sì, è già successo) e la lotta tra Umani e Xindi si sta sviluppando in maniera abbastanza prevedibile. Finalmente stanno ritirando fuori il tema dell'intervento dal futuro, un'idea bella in partenza, ma sfruttata troppo come tappabuco, piuttosto che come portante di una storia che si sta sviluppando a cavallo di tutta la terza stagione, un'altra occasione giocata male. Nel frattempo iniziano ad inseguirsi i rumors a proposito di un cambio al timone del franchise di Star Trek, probabilmente nelle prossime settimane avremo dei dati più precisi, o delle smentite definitive.

Girando per un negozio di musica e DVD qui a New York oggi ho dato un'occhiata al packaging dei DVD americani di Star Trek. Quello di The Next Generation richiama un po' quello europeo, ma è tutto in cartone, quello di Deep Space Nine è, se possibile, ancora più anonimo del primo, mentre quello di Voyager è di fatto un contenitore uguale a quello trasparente dei DVD europei, di colore rosso-neon trasparente infilato in un astuccio di plastica trasparente. Se non ci fosse l'etichetta Voyager, lo si potrebbe tranquillamente scambiare per un prodotto per bambini, o per adolescenti, ammesso che non sia quello lo scopo. Almeno questa volta noi europei siamo stati decisamente più fortunati.

Saluti dalla Grande Mela!