Hubbard ottenne ampi consensi in ambito fantascientifico. Austonding si interessò più volte alle sue teorie, sulla rivista Science Fiction Advertiser Arthur Cox rivelò nel 1952 i retroscena del suo libro Excalibur e in seguito una decalogia di fantascienza - un'opera rivelatoria per Scientology - Battaglia per la Terra fu scritta da Hubbard (probabilmente solo una parte è opera di Hubbard e per il resto potrebbe essere stata scritta da suoi seguaci dopo la sua morte): raccoglie ancora oggi molti consensi ed è promossa con molta forza dal gruppo.

Alfred Van Vogt nel febbraio del 1955 in un articolo su Spaceway Science Fiction prendeva cautamente le distanze da Hubbard, scrivendo però che a suo parere "era la prima volta che si esplorava questo territorio [quello dell'anima umana separata dal corpo] in un modo scientificamente accettabile". Successivamente Van Vogt aderì pienamente all'idea e divenne il primo responsabile della Hubbard Dianetic Research Foundation of California, Inc. Di questa esperienza scrisse: "All'inizio ero riluttante ad accettare. Ma dopo esservi entrato feci più di cinquemila sessioni dianetiche ai miei pazienti, e io stesso presi lezioni di metodo per più di ottocento ore".

Van Vogt non è l'unico famoso scrittore di fantascienza ad essere entrato in una società dallo strano sapore pseudoscientifico. Uno dei casi più famosi del periodo è probabilmente Eric Frank Russel, sostenitore di molte teorie di Charles Fort e corrispondente britannico della Società Forteana. Una delle frasi più insolite e lapidarie di Fort era: "Noi siamo una proprietà", e proprio a questa frase si ispirò Russel per il suo famoso romanzo di fantascienza Sinister Barrier (Schiavi degli invisibili Editrice Nord).

Campbell venne presto folgorato da una nuova idea, la psionica, di cui iniziò a occuparsi con insistenza, e allora Austounding Science Fiction smise nel giro di poco tempo di occuparsi di dianetica per passare al nuovo amore di Campbell. La psionica viene descritta come una combinazione di elettronica e fenomeni psichici, Campbell ne parlò per la prima volta in un editoriale del 1956 intitolato The Science of Psionics, e a questo seguirono numerosi articoli accolti con favore dai lettori della rivista e anche una conferenza con dimostrazioni alla convention di fantascienza che si tenne a New York nel 1956.

Negli anni cinquanta ebbe un clamoroso successo l'opera di Morey Bernestein, sotto ipnosi una sua paziente, la signora Virginia Tighe, iniziò a raccontare in irlandese dialettale di una sua precedente vita (raccontò di essere vissuta nei panni di Bridey Murphy), e da lì presero il via numerose speculazioni circa la vita oltre la morte e vite precedenti di ogni uomo.

In fantascienza ci furono reazioni molto diverse. Da un lato Fantasy & Science Fiction nell'agosto del 1956 pubblicò un articolo di Ready, "Bridey Murphy: an Irishman's View", in cui si accusava Murphy di dipingere un'Irlanda mai esistita se non nella mente di persone disinformate e triviali, e di fare solo affermazioni inesatte e vaghe, che lasciavano trasparire una profonda ignoranza e ottusità che risultavano estremamente deprimenti. Un altro articolo altrettanto critico venne pubblicato dalla rivista nello stesso anno a firma di Boucher.

D'altronde alcuni importanti esponenti della fantascienza furono più propensi a prestar credito alle teorie di Bernestein. Robert Heinlein scrisse su Amazing Stories nell'aprile del 1956 che entro l'anno 2001 la sopravvivenza dell'anima al corpo sarebbe stata dimostrata con rigore scientifico grazie al lavoro di Bernestein, e anche il solito Campbell nel settembre del 1956 prende su Austounding Science Fiction le parti di Bernestein.