Se vi piace sognare, sognate.
Polvere d'inferno
Dobbiamo immaginare, poichè la Storia in questo tace, degli uomini a cena. Studiosi di archeologia, di misteri ancestrali, esperti d'esoterismo, accaniti divorati di documenti dimenticati dalle scienze ufficiali (almeno, a loro dire), allineatori di impossibilità e comparatori di mitologie, stanno commentando un passo del tecnografo groenlandese Knud Rasmussen relativo a certe leggende eschimesi. Intorno a loro, riproduzioni di statuette bizzarre che sembrano opera da un Karel Thole maya, etrusco o atlantideo, proiettano sulle pareti ombre lunghe.
" Gli uomini non conoscevano il sole. Vivevano nell'oscurità, il giorno non sorgeva mai. Soltanto nelle case avevano la luce. Bruciavano acqua nelle loro lampade, perchè a quel tempo l'acqua poteva bruciare. Ma la gente, che non sapeva come morire, diventava troppa: aveva sovraffollato la Terra, e allora venne un grande diluvio. Molti annegarono, e allora vi fu meno gente. Sulle cime delle montagne, dove spesso noi troviamo mitili, vediamo le tracce di questo diluvio."
Uno dei commensali è Robert Charroux, esploratore e archeologo dalle idee piuttosto anticonvenzionali. Con un buon sorriso, sempre a metà tra realtà e sogno scientifico, commenta:
- Supponiamo di essere a bordo di un'astronave lanciata nello spazio. Il giorno, fuori, non sorgerebbe mai, solo nella nostra "casa" avremmo la luce. E il combustibile? Nell'idea di un primitivo potrebbe essere soltanto "acqua che brucia".
- Ma questa è pura science fiction! - replica uno.
- Sicuro - ribatte il sorridente Charroux. - Ma provate voi a trovare un'altra versione.
Peter Kolosimo (1922-1984) riporta queste memorie nel suo Fiori di Luna. Ecco il suo commento alle parole di Charroux: "Non la trovammo, e ad ognuno di noi non rimase che fantasticare su remotissimi ricordi di viaggi spaziali giunti agli eschimesi, ovviamente deformati, attraverso chissà quante generazioni."
Fu davvero un grande sognatore, Peter Kolosimo. Come Don Chisciotte, si costruì nel corso degli anni una biblioteca assolutamente sui generis e plasmò con logica inverosimiglianza teorie di fantarcheologia di cui rivestì il nostro lacunoso passato e che espose in best-sellers mondiali. Ebbe legioni di imitatori più o meno sinceri, spesso interessati solo a sfruttare la strada milionaria tracciata dal nostro prototipo di investigatore dell'impossibile. Non è scopo di questo articolo indagare sulla sincerità di Kolosimo né sulla validità delle sue proposte, ma i suoi libri trasudano passione e amore per il mistero, per la favola, per la fantascienza, per l'avventura: in una parola che le condensa tutte, per il sogno. Fu un Jules Verne che decise di scrivere saggi invece che romanzi, e i suoi libri ci paiono difatti, in ultima analisi, romanzi in forma di saggio. E in quest'ottica costituiscono una lettura divertente, interessante, persino entusiasmante. E', come al solito, una pura faccenda di sospensione dell'incredulità o della giusta chiave di lettura.
2 commenti
Aggiungi un commentoBello. Ma magari avrebbe potuto parlare di più di quest'uomo che è stato uno dei miti del mio passato, e che ora, con il senno dei disincantati, vedo appunto come un grande sognatore DOTATO DI STILE E CLASSE E SERIETA, a differenza dei suoi discutibili successori: i vari Graham Hancock, David Icke, Van Daniken, Zecharia Sitchin e Alan Alford, a causa dei quali il sogno e il mito sono diventati elucubrazione paranoide e delirante, infarcita di sciocchezze contorte degne solo di un fumetto di fantascienza della qualità più scadente....
Spesso Peter Kolismo, viene fatto passare come un cantastorie, o visionario, uno che non capiva niente!
Io sono un biologo, nello specifico uno zoologo etnologo, da anni lavoro nell'ambito della zoologia faunistica, e dell'etnobiologia, avendo visto, spesso, in tribù delle isole dei mari del sud e africane, fenomeni e conoscenze non spiegabili in termini scientifici (nel senso della scienza accademica) o la continua scoperta di sepcie animali e vegetali impensabili, me ne guarderei di apostrofare una persona come Peter Kolosimo come un incompetente.
Gli stessi giudizi li ricevono biologi che nella zoologia, botanica, evoluzione danno dimostrazione che le cose non sono sempre quelle che sembrano!
La scienza ufficiale alcune volte, ha i paraocchi e in particolare il biologo così predisposto all'esplorazione spesso, viene visto non bene dai fisici, chimici, sebbene la biologia è forse la scienza più antica, proprio perché non ha lo stesso approccio riduzionistico-razionale e quantitativo, in particolare in zoologia, botanica, paleobiologia, archeozoologia e etnobiologia, i fisici ci definiscono dei sognatori visionari a cui torna sempre tutto perché lo facciamo tornare.
Sotto certi aspetti biologo e archeologo, camminano in questo sotto braccio!
E personalmente ne sono fiero!
Ho letto tutti i libri di Peter Kolosimo, li posseggo tutti e sono vicini le mie enciclopedie accademiche di zoologia faunistica, di botanica sistematica, di etnoantropologia, perché?
Vorrei ricordare che a mio avviso, Peter Kolosimo, gettò nelle sue possibilità uno sguardo alternativo allo studio dell'Archeologia e Biologia in alcune sue branche.
Molti bioetnologi, che si occupano in termini accademici di evoluzione della cultura umana, studiano ad esempio le popolazione delle isole dei mari del sud, come Papua Nuova Guinea, Nuova Guinea, Isole Molucche, Isole Marchesi, Isole Figi, Arcipelago delle Filippine, o quelli che si occupano della ricerca del Bigfoot e che hanno tanto di PhD in Zoologia, biologia faunistica, o in Antropologia (vorrei ricordare che una biologa del calibro di Jane Goodal, crede nell'esistenza del bigfoot), non hanno visioni meno aperte di Peter Kolosimo, o quanto meno, se penso al grande biologo russo Davinovich Spirulin padre della protistologia e ficologia (studio delle alghe) e della Tafonomia (la Tafonomia è la scienza che studia le modalità della formazione di un fossile), o il biologo rumeno Emile Racovitza fondatore della speleobiologia o biologia cavernicola e uno dei primi ad aver raggiunto l'Antartico per studiaren la fauna e flora, o HJ Lewis un biologo mammolo di Cambridge, morto alla veneranda età di 96 anni nel 1989, che interpretò per primo in modo alternativo i petroglifi di Lascaux, o Altamira, ove giustamente fece notare (contrairmente agli arecheologi accademici) che gli animali disegnati sembravano in realtà, che fossero sospesi in aria, o sdraiati a terra sul fianco, poiché la parte terminali (i piedi-zoccoli) delle zampe anteriori e posteriori, non erano ripiegate a formare un angolo (il che significava che stavano sostenenedo il peso del corpo) ma rappresentavano l'animale (cervo, antilope, bufalo), come fosse in punta di piedi, rappresentavano pitture di animali uccisi lasciati sdraiati, o sospesi con funi di liane intrecciate, non scene di caccia attiva e, che la perfezione con cui venivano dipinte le appendici, quali ad esempio corna e/o altro, non giustificava una eventuale imprecisione nel disegnare tali animali come camminassero in punta di piedi, dimostrò, come le cose non sono sempre come sembrano, nei termini della scienza ufficiale, canonica.
C'è da ricordare in ultimo due cose, un libro "Mondi in Collisione" (Worlds in Collision) di Immanuel Velikovsky, il quale era laureato in medicina e specializzato in psichiatria e laureato in biologia e specializzato in zoologia e laureato in matematica con specializzazione in calcolo astronomico, come in ultimo anche in archeologia antica (conosceva il Latino, Greco Antico, l' Aramaico e l' Ebraico), quindi ben 4 lauree e 2 specializzazioni, non è meno visionario o estremo dei libri di Kolosimo e ci sono molti punti in comune.
Peter Kolosimo era anche laureato in filologia germanica (roba non da poco) parlava appunto oltre l' Italinao, l'Inglese e il Tedesco in maniera fluente, quindi uomo di cultura.
Io credo che, tra tanta immondizia che veramente gira, poi soprattutto nell'epoca di internet questo signore meriti rispetto, almeno e se non altro, perché ha saputo dare coerenza a una sua idea e personalmente rispetto chiunque abbia una idea costruttiva (come rinnego chiunque abbia una idea ditruttiva, se non contro una dittatura), ed ho sempre con me una copia di uno dei suoi libri, quando vado in vacanza accanto a opere di biologi antropologi o zoologi o paleobiologi, e non bisogna mai scordare che anche il grande biologo Charles Darwin per anni e ancora oggi, fu considerato e da molti lo è ancora oggi (basta sentire le idee creazioniste e l' inteligent design), come un visionario.
Per me Peter Kolosimo merita un grande rispetto, anche perché ha sempre parlato umilmente con archeologi, biologi, e scienziati vari (che ne sapevano più di lui ovviamente di scienza), delle sue teorie e ne ha fatto tesoro.
DrSc Marco Presutti
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