L'erosione dei lettori delle riviste è un fenomeno che è in corso da parecchi anni e ha portato a una riduzione progressiva delle testate professionali pubblicate negli Stati Uniti. L'attuale situazione economica mondiale, però, sta accentuando in maniera drammatica, e forse irreversibile, tutti i problemi del settore. 

Non è facile individuare tutte le ragioni. Non si tratta solo della concorrenza del materiale trovato online, dato che il calo di vendite è iniziato quando internet era ancora un privilegio di pochi e che molti esperimenti di riviste online a pagamento sono falliti (ad esempio SciFiction curata da Ellen Datlow) o non riscuotono che modesti successi. Non si tratta di una disaffezione generale al genere, dato che il numero di libri pubblicati (o ristampati) nel corso dell'anno è sostanzialmente stabile se non in aumento. Non si tratta neppure di un problema di qualità dei racconti: negli ultimi anni, infatti, è stato pubblicato un numero sempre maggiore di antologie a tema con vendite più che accettabili e che ospitano racconti (sia ristampe che inediti) di autori frequentemente presenti nelle riviste e poi finalisti ai premi.

Forse è quindi solo l'evoluzione del mercato. Resta il fatto che la crisi finanziaria attuale e l'aumento dei costi di produzione sta causando un'ulteriore serie di problemi che le riviste si trovano ad affrontare e che le spingono a decisioni sofferte.

Analog Science Fiction (che è la trasformazione della testata Astounding Stories nata nel 1930 in piena epoca pulp) e Asimov's Science Fiction hanno deciso di cambiare formato, allantanandosi definitivamente dal formato "digest" delle origini e passando a uno più largo più tipico delle riviste di astrologia e di cruciverba. Contemporaneamente, però, hanno anche ridotto le pagine, passando da 144 a 112 (anche se tecnicamente le pagine sono più grandi e l'effettivo spazio perdo è di circa 8 pagine). Sheila Williams, editor di Asimov's, ha dichiarato che era l'unica soluzione possibile per non aumentare il prezzo di copertina, una soluzione che sarebbe stata ancora più impopolare con i lettori. Il numero di copie vendute di Asimov's è sceso dalle 69.000 del 1994 alle 17.600 del 2007 (dati Locus), mentre quello di Analog è calato da 115.000 (1983), a 75.000 (1994) e nel 2007 era di circa 27.400.

F&SF (The Magazine of Fantasy and Science Fiction) passerà invece da mensile a bimestrale con il numero April/May del 2009 (cosa che non è mai un buon segno). Ogni numero passerà dalle circa 160 pagine a 256 e le uscite nel corso dell'anno da 11 diventeranno 6 (quindi si avrà circa una riduzione del 10% del contenuto). Il publisher ed editor Gordon Van Gelder ha spiegato che la mossa serve a controbilanciare i costi in aumento e in particolare quielli di spedizione, senza dover aumentare in proporzione il prezzo. Anche F&FS ha visto una riduzione delle copie vendute in abbonamento o in negozio, passando dalle oltre 51.000 del 1994 (sempre fonte Locus), alle 16.500 del 2007 (di cui quasi 13.000 in abbonamento).

La soluzione di Realms of Fantasy è invece più radicale. Il numero targato "aprile 2009", e ormai già in stampa, della rivista sarà l'ultimo a uscire. Anche qui il problema è legato al calo delle vendite, passate dalle 43.000 del 1995 (la rivista ha iniziato le pubblicazione nel 1994 e puntava a raggiungere nel 2009 il suo centesimo numero) alle 22.500 del 2007. In questo caso, a differenza delle riviste più anziane, è minore il numero di abbonati e quindi maggiore la dipendenza dalle copie vendute nelle librerie dove, come afferma l'editor Laura Cleveland "Siamo esposti in un angolo nascosto dove nessuno riesce neppure a trovarci".