Avatar: Fuoco e Cenere sarà nelle sale dal 17 dicembre e l’attesa per molti degli amanti del cinema di James Cameron sta diventando spasmodica. Il terzo capitolo della saga creata dal regista americano ci racconta della guerra su Pandora tra umani e Na'vi. Il film non solo introduce un nuovo gruppo di Na'vi chiamati Mangkwan (alias il Popolo di Cenere), ma si addentra anche nelle vite di Jake Sully (Sam Worthington), Neytiri (Zoe Saldaña) e della loro famiglia, formata dai figli Lo'ak, Tuk e Kiri. Tutti sono ancora ospiti del clan acquatico dei Metkayina, ma la serenità sparisce presto a causa della morte di Neteyam (Jamie Flatters). Della famiglia fa parte anche Spider (Jack Champion), il ragazzo umano che ha ripudiato la sua razza e che è anche il figlio naturale del Colonnello Quaritch (Stephen Lang). L'avatar di quest'ultimo è di nuovo in pista e come nelle altre due pellicole sarà uno degli ostacoli che Jake e la sua famiglia dovranno affrontare. Nel tentativo di proteggere la loro famiglia, Jake e Neytiri si troveranno a scontrarsi con lo spietato clan del fuoco, i Mangkwan, noti per la loro crudeltà e disciplina ferrea.

Concept art di Avatar: Fire and Ash (2025)
Concept art di Avatar: Fire and Ash (2025)

Quando Avatar è uscito sul Grande Schermo nel 2009, Cameron ha cambiato il mondo del cinema non solo con la visionarietà della pellicola, ma anche con nuove tecniche di ripresa e tecnologie rivoluzionarie. Da allora, Cameron non ha smesso di innovare. E ora è arrivato al terzo capitolo della sua saga fantascientifica. Ci sono voluti 18 mesi per girare sia La via dell’Acqua sia Fuoco e Cenere e, a parte alcune riprese aggiuntive pianificate, il 95% dei due film è stato girata in questa finestra temporale.

In un’intervista a Ign.com ha raccontato alcuni importanti aspetti del film.

Intanto, sulla presenza dei personaggi che abbiamo imparato a conoscere nei primi due film, il regista ha rassicurato i suoi fan: “Tutti i personaggi di The Way of Water sono anche in Fire and Ash. E poi abbiamo diversi nuovi personaggi, uno in particolare – Varang (Oona Chaplin) del clan Ash – che è piuttosto importante. Non c'è bisogno di vedere The Way of Water per godersi Fire and Ash. È una cosa a sé stante. Ma se siete fan e volete tornare in quello stato mentale e ricominciare a seguire quei personaggi, penso che sia un ottimo modo per entrare in questo mondo”.

In Avatar: la via dell’Acqua abbiamo visto i personaggi principali Jake Sully e sua moglie Neytiri affrontare il lutto per la morte del loro figlio maggiore, Neteyam. Cameron ha affermato che questa perdita sarà il motore di gran parte dell'azione in Fuoco e Cenere.

“Gli eventi che accadono alla famiglia Sully – ha spiegato il regista – il modo in cui interagiscono, il modo in cui si legano e si sostengono a vicenda sono una parte fondamentale del nuovo film. Ma tutti questi legami vengono messi a dura prova quando vengono separati dalle circostanze. Neytiri da Jake, Jake dai suoi figli, gli eventi che accadono influenzano la psicologia e le emozioni dei personaggi”.

Centrale in La via dell’Acqua è stata proprio la scena della perdita del loro primo figlio, un momento molto importante di tutta la saga. “Era una scena che tutti temevamo”, ha detto Cameron. “Sapevamo che sarebbe arrivata, tutti erano preparati mentalmente. Ma Sam e Zoe, come genitori, erano giovani e single quando abbiamo girato il primo Avatar, e avevano già affrontato alcune delle prove e delle tribolazioni della genitorialità quando siamo arrivati al secondo e al terzo film. Mi fa sempre commuovere, anche se ho visto il film mille volte. L'urlo straziante di Zoe si contrapponeva contemporaneamente allo stoicismo di Jake. Non sa come elaborare il lutto, non sa come sfogarsi. Sta già elaborando la situazione in modalità protettiva nei confronti degli altri personaggi”.

Una scena di "Avatar -La via dell'acqua"
Una scena di "Avatar -La via dell'acqua"

Ma la gamma delle emozioni per il regista è varia. “Quando la gente pensa a un film di Avatar, lo immagina come una sorta di epica fantascienza con paesaggi meravigliosi e tanta azione e avventura. Non lo immagina come un'esperienza profonda e straziante. E mi piace dire che i film sono incentrati sulla gamma dinamica delle emozioni. C'è bellezza e meraviglia, c'è paura, caos, azione e momenti strazianti ed emozionanti”.

Nella seconda pellicola di Avatar, il personaggio di Kiri (Sigourney Weaver) restava un mistero. Sapevamo che era la figlia biologica dell'Avatar di Grace Augustine (interpretata dalla Weaver nel film originale), ma la sua parentela non era chiara. In Fuoco e Cenere, tuttavia, Cameron ha assicurato che ci saranno delle risposte in merito a questo personaggio.

“Sì, sì, la risposta è sì”, ha affermato il regista. “Non voglio dirvi quale sarà l'esito, ma Kiri rimane l'unica domanda a cui non è stata data risposta alla fine di La via dell’Acqua. È l'unico punto della trama che rimane irrisolto. In Fuoco e Cenere ci saranno molte risposte, ma non  è detto che il mistero non si infittisca. Quindi si otterranno delle risposte, ma la sua storia è pensata per essere un filo conduttore attraverso l'intera saga. Diventa un personaggio molto più avvincente in Fire and Ash, molto più centrale per l'esito della storia”.

Per il regista di The Abyss, tuttavia, questi due film, il secondo e il terzo, formano una sorta di storia unica. “Penso che sia importante pensare a La via dell'Acqua e Fuoco e Cenere come a una storia completa che si risolve completamente. Formano un arco narrativo completo. Per me, questi film parlano dell'oscurità e della luce che esistono dentro di noi. Non si tratta di umani contro Na'vi. I Na'vi rappresentano la nostra natura migliore e gli umani nella storia rappresentano la nostra natura più venale, avida e meno empatica”.