di

Emilio Saturnini


All'inizio del 21esimo secolo, la Tyrell Corporation portò l'evoluzione dei Robot alla fase NEXUS degli esseri virtualmente identici agli umani conosciuti come Replicanti. I Replicanti NEXUS 6 erano superiori in forza e in agilità, e almeno uguali per intelligenza, agli ingegneri genetici che li avevano creati. Adesso i Westwood Studios li portano direttamente a casa vostra.

Introduzione

Penso che tutti conosciate la triste fine delle trasposizioni cinematografiche tratte da libri di successo (e viceversa). Insomma, quante volte avete sentito frasi del tipo "non ha niente a che vedere con il libro" oppure "l'atmosfera non è la stessa" o il classico "il libro è un'altra cosa." Quando si tenta di adattare una storia nata su un media per un altro, spesso il risultato non è confortante. Alcune volte addirittura imbarazzante. Questa regola che vuole i film "basati su" e "tratti da" mai o quasi mai vincenti coinvolge in un certo qual modo anche il mondo dei videogiochi, campo per alcuni aspetti simile a quello cinematografico. Quando l'uscita di una grossa produzione cinematografica è imminente, il popolo dei videogiocatori sa che la trasposizione videoludica non tarderà ad arrivare, puntuale come sempre. Si tratta di titoli che si, ricalcano la trama e l'ambientazione del film, ma che in verità non hanno nulla da offrire. Sono, in pratica, come i film ispirati dai libri. Da appassionato di fantascienza e amante dei videogiochi, sono rimasto quanto mai interdetto alla notizia che i Westwood Studios, una delle Software House più note al mondo, annunciava di voler fare un videogioco tratto dal film di Ridley Scott, a sua volta ispirato da un racconto di Philip Kinkred Dick: Blade Runner. Da sempre, considero il film in questione una sorta di anomalia alla teoria precedentemente illustrata. E' molto più di una trasposizione ben fatta, è praticamente l'espansione perfetta e la realizzazione fisica delle visioni di Dick. In altre parole, un capolavoro. Ma con questo non dico certo niente di nuovo o di originale. Non riuscivo proprio ad immaginare il prodotto che alla Westwood avrebbero realizzato lavorando su un film di 17 anni fa, quindi puntando esclusivamente sul nome e non sull'effetto fenomeno del momento di indubbio richiamo. Portare le parole Blade Runner nel titolo è una grossa eredità (ne sa qualcosa chi ha voluto scriverne il seguito ) perché sai che sei a contatto con qualcosa che fa parte della Storia della Fantascienza. Pur riconoscendo i tanti meriti della Software House (autori anche dell'ottimo Dune 2 Battle for Arrakis e dell'imminente Dune 2000 entrambi ispirati alle opere di Frank Herbert), vi confesso di essere stato titubante fino al momento cruciale della prova.

Ho avuto la stessa impressione carpita durante la prima visione del film di Scott.

Gli autori

Blade Runner fa parte delle avventure grafiche, un genere molto caro al mondo dei videogiochi e che da tempo regala veri e propri gioielli. Ma se il genere horror aveva avuto i suoi classici con Alone In The Dark (Infogrames) e Gabriel Knight (Sierra) fra gli altri come del resto per l'avventura (la serie di Indiana Jones e quella di Monkey Island, entrambe prodotte dalla LucasArts di George Lucas), la fantascienza non aveva mai particolarmente goduto di un titolo rappresentativo in questo genere videoludico. L'ultimo gran gioco che ricordi risale al 1995, sempre ad opera dell'attivissima LucasArts e dal titolo The Dig, tra l'altro scritto da un certo Steven Spielberg. Poi il mercato si era spostato altrove (leggi generazione like-Doom) lasciando temporaneamente il genere (naturalmente non si trattava di un vero e proprio esodo bensì di un inversione di tendenza legata al fenomeno del momento).

Westwood Studios, marchio famoso soprattutto per la serie Command & Conquer e Lands of Lore, decide quindi di fare il proprio ingresso nel mondo delle avventure grafiche con Blade Runner. Non è nuovo al genere fantascientifico grazie ad un titolo precedentemente realizzato, Dune 2 Battle for Arrakis e forte dei consensi della critica. Il Westwood Studios si distingue per le superbe capacità grafiche e per una multimedialità di generi e titoli che spaziano dallo strategico al fantasy mantenendo una qualità di base notevole. Al momento è alla fase conclusiva Dune 2000.

Westwood Official Site: http://www.westwood.com

Il gioco

Bisogna dire un concetto fondamentale: il gioco non ricalca in nessun modo la vicenda raccontata nel film. Il personaggio principale quindi non è Deckard ma un agente completamente nuovo di nome Ray McCoy. La struttura della città, il background artistico e diversi altri personaggi (come Sebastian e Gaff) sono invece tratti dalla pellicola. Questo è uno degli aspetti più interessanti del gioco: il giocatore si trova di fronte ad una storia completamente nuova che (altro fattore sorprendente) si evolve tramite azioni distinte. In altre parole, la vicenda non ha un solo corso, non è stata pensata con un solo finale. Durante il gioco, l'utente dovrà fare delle scelte che lo porteranno ad una trama e ad un relativo finale diverso. In tutto ci sono sei finali con altrettanti sentieri narrativi. Questo giova enormemente sia alla struttura del gioco (più flessibile) che all'intera vicenda (a dir poco imprevedibile).

Giocare a Blade Runner vuol dire aprire un libro interattivo nel vero senso del termine e avere a disposizione un ampio ventaglio di scelte e soluzioni. Per esempio, McCoy interroga un possibile informatore ma quest'ultimo non ne vuole sapere di parlargli. A questo punto, si può tentare di torchiarlo con parole e insulti vari oppure puntargli addosso una pistola. Il tipo sarà felice di parlare e quando avrà finito, possiamo decidere di lasciarlo in vita o ucciderlo! Nel secondo caso, la storia cambierà ulteriormente dato che da quel momento in poi potremmo essere accusati dell'omicidio di un umano.

Il nostro compito è assumere i panni di McCoy e risolvere un caso di animali uccisi presso il negozio di un certo Runciter. Pare che gli assassini siano due Replicanti. Naturalmente la vicenda si arricchisce di personaggi, eventi e situazioni che porteranno all'inevitabile faccia a faccia finale (ma potrebbe anche non andare così).

McCoy è aiutato nelle sue indagini dall'indimenticabile macchina dei test e dalla fedele pistola estraibile in qualunque momento. Da segnalare i momenti dei test per individuare un Replicante, particolarmente efficaci e realistici.

La grafica

Ciò che stupisce subito del gioco è senza dubbio la grafica, realizzata in modo tale da garantire un legame perfetto con il film di Scott. La Los Angeles del 2019, piovosa, sovrappopolata e violenta, è stata disegnata riflettendo nel dettaglio il background originale senza aggiungere niente di nuovo e al contempo espandendo in maniera logica i luoghi visitati da Deckard lungo la sua drammatica avventura.

Gli sfondi realizzati con estrema cura sono resi "vivi" dai casuali passanti che circolano per i vicoli, i mercati e le strade. I vari personaggi si muovono con disinvoltura supportati da movimenti realistici e dal parlato minuziosamente orchestrato (ne riparleremo nel paragrafo dedicato al sonoro). Pregevoli le varie sequenze di intermezzo (quando lo spinner di McCoy vola da una parte all'altra della città), a volte prese dal film e integrate con la nuova veste grafica. Una nota di merito anche per i filmati, numerosi e di ottima fattura (dimenticavo di dirvi che il gioco è su quattro cd) e per le inquadrature prettamente cinematografiche veramente d'impatto. La telecamera segue il personaggio sempre in maniera diversa, ondulando, facendo uso di dissolvenze e disturbi, soffermandosi su un particolare o escludendone un altro. Tutto come in un film.

Il sonoro

Un altro punto forte del gioco è il sonoro. Una scelta sicuramente discutibile ma interessante è stata quella di limitare al massimo la struggente musica di Vangelis per dare spazio ad un uso prepotente di effetti sonori di sfondo (il brusio della gente, il rumore della pioggia, le voci pubblicitarie). Questo rende l'ambiente ancor più metropolitano e caotico, più vero. Camminando per Animoid Row, è possibile fermarsi al China Bar e ascoltare una vecchia musica alla radio oppure quando ci affacciamo al balcone dell'appartamento di McCoy, parte il famoso blues malinconico mentre il BR osserva l'apocalittica città.

Straordinarie infine le voci dei vari personaggi, "presenti" e ben caratterizzate (particolarmente quelle di McCoy e del capo dei Replicanti, Clovis).

I personaggi

Ray McCoy - Per il Blade Runner Ray McCoy questo è il primo, vero caso della propria carriera. Gaff, il misterioso agente visto anche nel film, non lo considera ancora pronto per i ritiri e per McCoy, il caso Runciter è l'unica occasione che ha per diventare un BR a tutti gli effetti. Nell'edizione italiana, la voce di McCoy è stata affidata al doppiatore di Harrison Ford.

Crystal Steel - Abilissima Blade Runner, donna dal carattere devastante e imprevedibile, Crystal Steel è un concentrato di violenza e determinazione; armi necessarie per sopravvivere nella Los Angeles del 2019.

Guzza - Sostituto temporaneo di Briant, il capo delle Unità BR, Guzza e la sua coscienza sono come il resto della città: marce. Autoritario e ben caratterizzato, il personaggio è reso particolarmente interessante dalla voce italiana praticamente perfetta.

Clovis e Lucy - Come già successo nel film, anche qui il personaggio più interessante è il capo del gruppo di Replicanti scesi sulla Terra. Enigmatico, inquietante, colmo di rabbia e odio contro Eldon Tyrell e la sua Società, Clovis vanta una caratterizzazione precisa e dettagliata. La sua voce è quella del doppiatore italiano di Rutger Hauer. La piccola Lucy non è altro che una vittima della perversione genetica di Tyrell.

Eldon Tyrell - Il Direttore della Tyrell Corp., Eldon Tyrell, è uno degli uomini più potenti della Terra. Grazie al progetto Replicanti ha fornito ai pianeti extra-mondo manodopera affidabile e instancabile (almeno prima della ribellione e dell'avvento delle Unità BR). Nel gioco ha un ruolo importante ma non fondamentale come nel film di Scott.

Cronologia essenziale

1968 - Philip Kinkred Dick pubblica Do androids dream of electric sheep? in Italia verrà pubblicato dalla Nord come Il cacciatore di androidi e in seguito da Fanucci col titolo Blade runner

1980 - Il regista Ridley Scott annuncia di voler girare un film basato sul racconto di Dick

1981 - Il compositore Vangelis comincia a scrivere la musica del film

1982 - Esce negli Stati Uniti Blade Runner

1992 - Scott, insoddisfatto di alcune scelte prese durante la realizzazione del film, lavora alla Director's Cut, un'edizione arricchita con nuove scene e un finale completamente diverso.

1995 - La Software House Westwood annuncia assieme alla Blade Runner Partnership la realizzazione di un gioco per computer basato sull'oscuro futuro creato da Dick

1997 - Esce Blade Runner, il gioco

Tutte le immagini sono state scaricate dal sito ufficiale di Blade Runner: http://www.westwood.com/games/bladerunner/