dal nostro inviato speciale

Marco Spagnoli


Il Godzilla originale: siamo in Giappone nel 1954 Nato in Giappone nel 1954 per mano di Ishirô Honda, ispirato al King Kong di Cooper e Schoedsack del 1933, Godzilla ha imperversato sugli schermi fino ad oggi. Se nel nostro paese sono arrivate solo alcune pellicole, il totale di quelle realizzate in Giappone sono ben 22, e le ultime risalgono a solo qualche anno fa. Ora Godzilla viene reinventato dalla fantasia di Roland Emmerich, in un film ricco di effetti speciali e con un messaggio ecologista.

Regia: Roland Emmerich

Sceneggiatura: Dean Devlin & Roland Emmerich

Cast: Matthew Broderick, Jean Reno, Maria Pitillo, Hank Azaria, Kevin Dunn

Anno di produzione: 1998

Distribuzione: Columbia Tristar

Durata: 160'

Ed eccolo qui - finalmente - questo mostro creato dal team di lavoro dei realizzatori di Indipendence Day. Godzilla è tornato. Il ventireesimo film della serie più lunga della storia del cinema realizzato da quel geniaccio di Roland Emmerich è una pellicola divertente e a tratti esilarante grazie a due attori fenomenali come Jean Reno e Matthew Broderick. Se il primo è una versione francese e simpatica di James Bond, il secondo ricorda molto il Jeff Goldblum di Jurassic Park , con quella punta di ingenuità e bontà in più che - da sempre - caratterizza la recitazione del protagonista di Wargames.

Nonostante le critiche americane e i puristi del cinema fantastico abbiano storto il naso, questa ennesima versione cinematografica della saga del lucertolone più grande che c'è, risulta efficace e di grande qualità.

Ecco come Godzilla prende vita grazie alla computergrafica Attenzione: non stiamo parlando certo di un capolavoro, ma di una pellicola che diverte per oltre due e quaranta trascinando il pubblico in una sorta di spettacolare caccia al topo tra i grattacieli di New York. E quando il topo è alto un centinaio di metri, il divertimento è assicurato...

Godzilla ci piace, perché i suoi giustamente drammatici toni ecologisti sono stemperati da una storia e da una sceneggiatura piena di verve e che - grazie al gruppo di agenti segreti francesi - trova anche dei momenti di pura comicità.

Un film intenso - comunque - che dal punto di vista tecnologico raggiunge le vette più alte proprio nelle animazioni del mostro. Se meno convincenti sembrano i grattacieli della città in alcune sequenze degli inseguimenti, questo va considerato anche un piccolo omaggio agli originali giapponesi. Così come la distruzione iniziale del villaggio e dei quattro pescherecci sembra arrivarci direttamente dal passato.

Un film divertente, insomma, che ci piace per il suo messaggio ecologista e perfino animalista e che elogiamo per avere reinventato in maniera intelligente una serie altrimenti asfittica e abusata, che sembrava avere dato proprio tutto alla storia del cinema fantastico.

Non solo CGI: anche modelli a grandezza reale animati meccanicamente E' vero, c'è anche la parte mielosa con una Maria Pitillo la cui presenza nel film appare pressoché inspiegabile, ma questo è tipico della cinematografia di Roland Emmerich orientata alle famiglie e ai teen agers.

Un film che troviamo anche interessante dal punto di vista antropologico, perché esprimendo il punto di vista di un cineasta europeo su alcune caratteristiche degli americani ci fa sorridere lasciandoci un attimo riflettere su alcuni piccoli particolari.

Una pellicola allegra che deve al fascino e al carisma del suo protagonista la sua grande forza. Bentornato allora Godzilla! Nelle mani di Roland Emmerich, siamo sicuri che un seguito sarebbe comunque di qualità e non buttato per fare soldi.