Ma a rinnovarsi è tutta la fantascienza, a partire da quella più o meno avventurosa che affronta il tema dell’incontro con l’altro (extraterrestre, mutante) in una molteplicità di varianti: verbosa come nell’ecologia aliena del vendutissimo Dune (1965) di Frank Herbert; divertente e divertita come nelle saghe interplanetarie di Jack Vance, James Schmitz e Andre Norton; erudita come nei sincretismi religiosi di Roger Zelazny; problematica e complessa come nell’afroamericano Samuel R. Delany, e pensiamo anche a Babel-17 (1966), con una delle pià belle figure di artista ti tutto il decennio, una cyborg che deve sconfiggere il linguaggio della guerra, e a The Einstein Intersection (Einstein perduto, 1967), parabola sulla diversità in un mondo futuro che ha trasformato le icone del rock in un pantheon religioso. Di queste biologie e antropologie aliene gli esempi più alti sono quelli che dànno
Con l’aiuto del Catalogo di fantascienza, fantasy & horror curato da Ernesto Vegetti, a cui rimandiamo per tutti i dettagli bibliografici, e delle proposte di lettura fornite nel libro da poco riedito, potremmo andare avanti molto a lungo con esempi di libri e autori. Qui ricordiamo solo le due opere di culto, che riempiono le biblioteche e l’immaginario di questa generazione di intellettuali (come dire? da Ken Kesey a Charles Manson) e lettori: Le guide del tramonto di Arthur C. Clarke, riscoperta di un libro scritto dieci anni prima (nel 1953) che fra scenari di salti evolutivi e una strana utopia globale sotto paternalistica tutela aliena fa dei giovani un protagonista collettivo, e Straniero in terra straniera (1961) di Robert A. Heinlein, storia di una religione fondata dal giovane figlio di astronauti naufragati, allevato su Marte dagli abitanti del posto e tornato sulla Terra, un culto basato sull’amore di gruppo e su un’esperienza mistica di comunione telepatica chiamata grokking. Entrambi i romanzi hanno, come sappiamo, aspetti drammaticamente contraddittori, ma è l’identificazione fra libertà e generazione giovanile a garantirne la popolarità.















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