In tema di “Sessantotto e fantascienza” penso si debba parlare, più che di un rapporto diretto dell’uno sull’altra, di rapporto riflesso. Il Sessantotto non nasce dal nulla, all’improvviso. Da anni ne stavano maturando i presupposti, già reperibili – per l’occhio attento – nella letteratura, nell’arte, nel pensiero di filosofi, storici, sociologi.
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23 commenti
Aggiungi un commentoPuò succedere di dare spazio, per vari motivi, a qualcuno di cui non si condividono le idee. In questo caso lo si dice.
Catani è collaboratore usuale di Delos e si deve supporre che in linea di massima condivida gli indirizzi della rivista.
Non capisco il ribadire un concetto che parrebbe pacifico. Precisando poi la forma.
Salvo che non siate già intervenuti, tutti possono vedere come non sia vero che il redattore si sia attenuto alle regole che dichiarate di applicare.
Anche se sembra che un redattore non ci sia e che la forma sia lasciata alla buona volontà dell'autore.
Come già dicevo, posso capire che recensioni e notizie fornite da collaboratori volontari e saltuari non siano conformi ai vostri standard. Capisco meno che questo avvenga negli articoli di una una rivista come Delos.
Il discorso sul vostro standard è stato chiuso. D'altra parte non siete gli unici a seguire questo stile.
Che le citazioni bibliografiche di questo articolo siano fuorvianti è un fatto.
Che la collocazione dei fenomeni sia ad arte vaga per sostenere una tesi che non trova prova nei fatti l'ho documentato in abbondanza.
Quando mai? Sareste così cortesi da rammentarmi?
Vabbe' non pretendo di essere l'unico Vegetti che si occupa di SF
L'articolo era intitolato Dieci righe su Delos e lo si può leggere qui: http://www.fantascienza.com/magazine/speciali/8871. Chiedevamo a vari collaboratori, amici, lettori, esperti SF, scrittori etc. un commento su Delos per festeggiare i 100 numeri della rivista. Ecco cosa scrivevi all'epoca: "L'attuale impostazione ha fatto perdere individualità ad ogni numero (anche se un numero fisico esiste), ma le rubriche, vera anima di una rivista non ci sono più."
Le rubriche c'erano eccome e ne abbiamo varate anche altre, come Trappassato Futuro dove recensiamo romanzi scomparsi dalla circolazione e non ristampati da moltissimo tempo, ma di indubbio valore; Ciak si legge! mette a confronto un romanzo e la sua trasposizione cinematografica; in Futuro di Ieri Riccardo Valla parla di romanzi dell'800, italiani e stranieri; parliamo di anime in Zona Anime; in Lo spazio delle donne Luisa Iori parla di figure femminili nel mondo dell'intrattenimento cine-televisivo e non solo; in Postumanismo di Sandro Battisti parliamo di nuove tendenze tecnologiche che hanno attinenza con la SF.
Non cito le altre storiche rubriche, ma posso annunciare che qualche altra rubrica partirà tra settembre ed ottobre.
Credo che di carne a cuocere ne abbiamo messa ed è stata anche la tua punzecchiatura a stimolarmi nel creare, insieme ai collaboratori nuove, e spero interessanti, rubriche. E per questo, sia ben chiaro, ti ringrazio Ernesto.
Carmine
Bene, Delos a rate continua a disturbarmi, ma non è questo il punto ovviamente. Se poi prendeste in considerazione anche il contenitore oltre al "contenuto", ne sarei felice.
Ultimamente, essendomi incautamente fatto attirare dal forum, ho qualche occasione in più di vedere annunciati degli articoli (e qualche recensione e notizia); i pezzi degli amici li leggo sempre con piacere, di solito. Siccome le stranezze mi capitano sott'occhio in automatico, le segnalo o all'interessato od alla persona che può intervenire.
La persona che può intervenire di solito interviene con prontezza.
L'articolo di Catani, oltre alle questioni formali (le stranezze) che comunque in questo caso tendevano ad annebbiare il quadro (SLMMO, naturalmente) e che sono sistemabili quando vorrete, l'ho contestato nella sostanza.
E non è questione di piacere e non piacere...
Ci mancherebbe che mi limitassi a leggere solo le cose delle quali condivido l'impostazione. Sai che noia...
Bene. Anche se siamo di lunedì, il martedì è arrivato (e il testo dell'articolo revisionato è in linea).
Come è giusto che sia, non concordo con alcune delle interpretazioni di Vittorio, ma debbo dire che, eliminati gli errori e le imprecisioni, completata la bibliografia in modo soddisfacente per lo scopo (non sono sempre citate le prime edizioni italiane, ma questo è giusto: si citano i testi consultati, con le doverose indicazioni di titoli originali ed anno di edizione, nell'ipotesi che qualcuno voglia approfondire).
Il ruolo della Merril è stato opportunamente evidenziato...
Adesso si può discutere.
Sì, questa volta l'articolo, che ho appena riscritto sull'onda di alcune critiche alla prima versione, me lo commento da solo
Ora credo sia alquanto più vario e completo nonche' privo di alcune inesattezze della prima stesura.
Buona lettura e un grazie a chi avra' il coraggio di leggerlo (ma sara' solo in parte un "rileggerlo").
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