Dopo aver effettivamente preso visione del Catalogo, Valla entusiasta, iniziò a collaborare fornendo il famoso e rarissimo Catalogo Staffilano, schede di libri difficilmente reperibili o i libri stessi.

Nel settembre 1999, si incontrarono a Torino Cottogni, Del Maso, Staffilano, Valla e Vegetti: nasceva la Gilda dei Catalogatori di Narrative Fantastiche. Il Catalogo da lavoro di un singolo, diventava il lavoro di un gruppo.

Il gruppo è via via cresciuto e numerose sono le persone che contribuiscono a fare del Catalogo quello che è.

Questo è stato possibile perché c'è l'Internet con tutto quello che mette a disposizione e le facilitazioni che dà.

Il Catalogo elenca solo i pezzi stampati. Può sembrare strano che un mezzo che sta in rete non cataloghi quello che sulla rete c'è.

Questo problema l'ho già affrontato in una relazione fantasma (nel senso che nessuno ha avuto il piacere di sentirla, essendo stato invitato dall'organizzazione a condensare un intervento previsto della durata di 20 minuti in 3 minuti) all'ItalCon di Courmayeur del 2000.

Non è qui il caso di riprodurre l'intera relazione, ma alcune considerazioni sempre attuali si possono riprendere.

Libri elettronici. In America stanno diventando un fenomeno abbastanza diffuso. Sono di norma reperibili per lo scaricamento direttamente da siti specializzati, sono crittografati e possono essere letti solamente, almeno in teoria, dai soli acquirenti. L'elemento fisico è praticamente assente e diventa impossibile catalogare il "pezzo" in modo certo. L'editore è in grado in qualsiasi momento di modificare il contenuto della, diciamo così, sorgente. Il cambiamento può essere più o meno importante, ma difficilmente riscontrabile dal catalogatore, ammesso che questi abbia la possibilità di verificare l'eventuale cambiamento senza essere costretto a pagare ulteriormente per visionare il "libro". Ammesso che l'informazione venga fornita, la messa in rete del libro non è paragonabile chiaramente all'edizione. La risorsa è teoricamente sempre disponibile e sempre in stampa. Esistono per i libri elettronici diversi formati di registrazione; non esiste ancora uno standard e a secondo del formato utilizzato occorre utilizzare uno o l'altro dei programmi di lettura.

Lo stesso editore potrebbe mettere a disposizione lo stesso libro nei diversi formati più diffusi sul mercato (tre o quattro in attesa che uno standard si affermi).

Per il libro fisico, per controllare (e controllare è indispensabile; quando ci si basa sui dati altrui le sorprese sono all'ordine del giorno) non è necessario acquistarlo. Si può sfogliarlo in libreria o richiedere in biblioteca. Quindi per molte entrate la verifica risulterà impossibile ed esiste quindi il rischio di citare volumi fantasma o di non citare edizioni effettive.

Un volume fisico non è sicuramente eterno, ma sicuramente rimane tangibile per lunghissimo tempo. I volumi elettronici dipendono per essere utilizzabili da una serie di fattori: disponibilità di un qualche dispositivo adatto a leggere il supporto sul quale il libro è registrato, un programma adatto per leggere il supporto, un sistema operativo che supporti sia il programma che il dispositivo di lettura, un calcolatore che sia in grado di far girare quel sistema operativo.

A vent'anni dall'invenzione del PC è praticamente impossibile leggere i dati registrati su dischi flessibili (floppy disk) da 8" e difficilissimo leggere quelli da 5" e 1/4, per non parlare delle cassette ed a meno che i dati non siano in formato testo, difficile per l'utente normale, leggerli. Il 95% dei dati, anche importanti, di 20 anni fa devono considerarsi perduti. Nessuno dedica risorse a mantenere i dati comunque leggibili.