“Vi amo, figli di puttana. Voi siete i soli che leggo, ormai. Voi siete i soli che parlano dei cambiamenti veramente terribili che sono in corso, voi siete i soli abbastanza pazzi per capire che la vita è un viaggio spaziale, e neppure breve: un viaggio spaziale che durerà miliardi di anni. Voi siete i soli che hanno abbastanza fegato per interessarsi veramente del futuro, per notare veramente quello che ci fanno le macchine, quello che ci fanno le guerre, quello che ci fanno le città, quello che ci fanno le idee semplici e grandi, quello che ci fanno gli equivoci tremendi, gli errori, gli incidenti e le catastrofi. Voi siete i soli abbastanza stupidi per tormentarvi al pensiero del tempo e delle distanze senza limiti, dei misteri imperituri, del fatto che stiamo decidendo proprio in questa epoca se il viaggio spaziale del prossimo miliardo di anni o giù di lì sarà il Paradiso o l'Inferno.”
Ma per comprendere meglio la filosofia di questo autore fuori dagli schemi, forse possiamo fare riferimento a questi altri brevi stralci. Ne Le sirene di Titano, per esempio, Vonnegut introduce un esercito marziano approntato da profughi terrestri arruolati con metodi più o meno coercitivi, le cui finalità verranno svelate solo dal loro sacrificio. La particolarità di questo esercito è che tutti, dai fanti semplici ai generali, hanno impiantata nel cranio un’antenna che somministra scariche di dolore a ogni minimo accenno di deviazione dalla disciplina militare. A vari livelli dell’armata, ma soprattutto tra i sottufficiali, sono infiltrati i veri comandanti, che si premurano di somministrare le opportune dosi di dolore ai loro commilitoni e presunti ufficiali, con il proposito di muoverne le azioni come desiderato dal vero comandante in capo.
I vantaggi di un sistema di comandanti segreti sono evidenti. Qualsiasi ribellione nell’esercito di Marte si sarebbe scatenata contro le persone sbagliate. E in tempo di guerra il nemico poteva sterminare l’intero corpo ufficiali marziano senza turbare in alcun modo l’esercito di Marte.
Il condizionamento (quasi pavloviano) e il lavaggio del cervello sono dunque i due pilastri sui quali si fonda l’ordine di questo agguerritissimo corpo pronto ad invadere la Terra. Il protagonista, Malachi Constant, come vedremo, riesce con l’astuzia a sottrarsi al vincolo e scopre, tra le altre cose, una verità di ordine storico e un’altra di matrice psicologica:
Storia: Tutti su Marte vengono dalla Terra. Credevano che su Marte sarebbero stati meglio. Nessuno riesce a ricordare cosa ci fosse di tanto brutto sulla Terra. […]
Psicologia: Il grosso guaio di questi stupidi bastardi è che sono troppo stupidi per credere che esista una cosa come l’intelligenza.
Questi due punti in particolare mettono in luce, come vedremo, l’essenza della filosofia
vonnegutiana in materia di società e guerra. L’uomo, sembra volerci dire Vonnegut con il suo inconfondibile sorriso amaro, non cambierà mai: anche potendo ricominciare tutto daccapo, per esempio su Marte, finirà comunque per commettere sempre e invariabilmente gli stessi stupidi errori che costellano la storia che noi tutti conosciamo. La guerra è decisamente l’apice della parabola sbagliata del genere umano. Ma sbaglierebbe chi pensasse che di fronte allo scacco Vonnegut accetti lo stato delle cose con fatalismo e rassegnazione. Questo capitolo di rivelazioni si conclude infatti con l’immagine apocalittica dell’esercito marziano che s’impadronisce della Luna e da qui sferra la sua “temibile” offensiva bellica contro le città della Terra, ma una luce di speranza si accende nell’invito a “passare molto tempo […] a indovinare perché chi ha fatto tutto questo, chiunque sia, un bel giorno ha fatto quel che ha fatto”. Magari, sembra suggerire Vonnegut, con un minimo di buona volontà l’essere umano potrebbe anche imparare qualcosa. Potremmo prendere esempio dal dottor Schlichter von Koenigswald, un personaggio secondario di Ghiaccio-nove. Von Koenigswald è un volontario, nonché medico di fiducia del dittatore della Repubblica di San Lorenzo, e viene così presentato al protagonista: