C'era una volta...

<i>2001: Odissea nello spazio</i>
2001: Odissea nello spazio
Secondo alcuni la Terra è stata visitata innumerevoli volte da esseri e/o entità provenienti da altri pianeti, altre galassie, altre dimensioni. Questo può essere accaduto in vari momenti della storia del nostro pianeta, addirittura in tempi nei quali la vita era ancora allo stato embrionale, oppure in fasi successive quando già ci avviavamo nel lungo cammino evolutivo che ci avrebbe portato ad essere quelli che siamo oggi. In 2001 Odissea nello spazio di Stanely Kubrick (2001 A space odyssey, 1968) all'alba dell'umanità un gruppo di scimmie scopre un misterioso oggetto monolitico certamente non di natura terrestre. Nonostante la paura e l'eccitazione cominciano ad esaminarlo con attenzione. Forse sotto l'influenza di questo "intruso" una delle scimmie comincia a maneggiare un lungo osso come mai aveva fatto prima, utilizzandolo in modi che erano stati impensabili fino ad allora. Nel bene (l'utilizzo di oggetti come utensili) e nel male (tali utensili possono essere utilizzati anche per uccidere) è stato compiuto dagli abitanti del pianeta Terra un importante passo evolutivo. L'osso, appena usato per ammazzare un altro individuo, viene lanciato verso il cielo e qualche migliaio di anni dopo oggetti costruiti dall'uomo navigano nello spazio esterno. La presenza misteriosa torna a contatto con l'umanità altre volte nel corso del tempo ed ogni volta porta l'umanità a compiere un ulteriore passo sulla scala dell'evoluzione. Qualcuno potrebbe anche definirla Dio, è tuttavia certamente una guida evidentemente superiore, aliena e benevola che accompagna e forse guida i passi dell'uomo. 2001 rimane ancora oggi una pietra miliare non solo del cinema di fantascienza ma del cinema nel suo complesso perché rilancia domande che ci poniamo da sempre. Ne L'astronave degli esseri perduti (Quatermass and the pit, 1967) si attinge invece alla tradizionale rappresentazione pittorica dell'inferno per proporre un'idea suggestiva e affascinante: durante degli scavi sotterranei a Londra viene rinvenuta un'astronave vecchia di milioni di anni e con all'interno dei corpi di alieni dall'aspetto simile a locuste. Il Dr. Quatermass sviluppa la teoria che questa sia giunta sulla Terra nel tentativo fatto dalla morente stirpe marziana di sopravvivere alla fine della vita sul loro mondo e sull'aspetto inquietante di tale razza si sia basato il corredo iconografico della rappresentazione di demoni e diavoli dell'inferno. Teorie (fanta)scientifiche e suggestioni quasi da film dell'orrore in questa terza sortita cinematografica del dottore scienziato creato negli anni 50 da Nigel Kneale per la televisione inglese. E' il migliore film della serie, grazie al livello produttivo e alla solida regia di un veterano del cinema di genere come Roy Ward Baker. Ancora astronave sepolta da millenni, questa volta nei ghiacci dell'Antartide, e brividi d'orrore per un altro sgradito Primo Contatto e conseguente pericolo d'invasione ne La Cosa (The Thing) nelle sue due incarnazioni cinematografiche, quella degli anni '50 e quella più recente grafica e violenta di John Carpenter dei primi anni '80 e di cui Delos ha già ampiamente parlato nel numero 75 nella retrospettiva cinematografica sul cinema di 20 anni fa.