Il tecnico degli effetti speciali Rob Bottin in versione lupesca, con una delle sue creazioni per <i>La Cosa</i>
Il tecnico degli effetti speciali Rob Bottin in versione lupesca, con una delle sue creazioni per La Cosa
Vediamo giusto qualche esempio di recensioni dell'epoca: "Carpenter confeziona una storia assolutamente fantastica, barocca, allucinata. (...) La struttura del film si riallaccia alla sperimentata tradizione (dell'autore), dove c'è sempre un microuniverso, completamente isolato dal mondo, su cui si sta abbattendo l'apocalisse. In questo senso la base scientifica fra i ghiacci è parente prossima della stazione di polizia di Distretto 13, del paesino nebbioso di Fog, della metropoli diroccata e distrutta di Fuga da New York. E, come in Fuga da New York, contro un male che diventa metafisico c'è un solitario, coraggioso eroe che, ancora una volta, ha il volto di Kurt Russell". F. Montini

"Il film del geniale regista di Fog non è del tutto riuscito, ma per quasi due ore io sono sprofondata in un universo pericoloso, malato, e il trip di effetti speciali e tensione, oscillante fra l'horror e la fantascienza, non mi ha dato tregua." G. Grassi

"L'idea-forza del film (l'altro ne La Cosa è il massimo della normalità: se stessi) si presta a parecchie divagazioni psicanalitiche, ma più l'avventura si srotola sui binari del thriller, più noi capiamo che Carpenter ha escluso volutamente ogni riferimento colto alla perdita dell'identità, alla natura filosofica del male, o magari agli incubi degli anni Ottanta. (...) Film essenziale, scarno, tutto giocato su inquadrature geometriche e su un ritmo che annulla la suspense, La Cosa funziona molto sul piano dello spettacolo e poco su quello delle psicologie: il che, conoscendo Carpenter, non è un difetto. E' la Grande Minaccia che conta, una minaccia ancora una volta notturna, gelida, informe, indecifrabile..." M. Anselmi

Mi auguro caldamente che chi è arrivato a leggere fin qui, e che ha evidentemente un certo interesse per il titolo in questione, non abbia visto il film solo in televisione. La versione in videocassetta edita dalla CIC Video era sciaguratamente disponibile solo a schermo pieno (pan and scan), formato che amputa i lati dell'immagine (si perde quasi il 40% del fotogramma originale) castrando notevolmente l'impatto visivo dei film. Carpenter oltretutto è un regista che ha da sempre uno stile di composizione delle inquadrature che tende a sfruttare al massimo, e al meglio, la spaziosità orizzontale dello schermo cinematografico. Ancora peggio la versione trasmessa a più riprese nel corso degli anni da Mediaset. Il film era originariamente vietato ai minori di 18 anni e la commissione di censura ha chiesto un numero impressionante di tagli, accettati dalle TV Mediaset per poter far derubricare il titolo, abbassando il divieto ai minori di 14 anni e quindi poterlo trasmettere dopo le 22,30. Solo che quello che viene trasmesso è solo un grottesco fantasma del film originale, tagliuzzato oltre ogni dire non solo nel formato delle immagini ma anche nella durata. Il risultato è che molte sequenze - tra cui alcune tra le più spettacolari - risultano alterate e contratte al punto da risultare quasi incomprensibili. Consigliamo caldamente a chi vuole vedersi decentemente il film di procurarsi la versione su DVD, che oltre ad essere integrale e in widescreen ha anche numerosi extra di interesse e alcune sequenze non inserite nel montaggio originale.

Si è parlato innumerevoli volte e da più parti di un possibile seguito al film, visto anche il suo enigmatico finale ("Aspettiamo ancora un po' e vediamo cosa succede...") e voci di corridoio si sono rincorse a vuoto per anni. Dal canto suo il regista ha più volte dichiarato il suo entusiasmo per l'idea: "...ma non me lo lascerebbero fare. Non è stato un grande hit. Ma abbiamo una storia, che comincia poche ore dopo...é una buona storia. Ma non me lo lasceranno mai fare. Davvero non ce li vedo quelli della Universal farsi avanti e chiedermelo". In effetti di solito si fanno i seguiti dei film che hanno avuto un grande successo al box office e purtroppo La Cosa, come abbiamo visto, non rientra nella categoria. Però è anche vero che nel corso degli anni il film è diventato un vero e proprio cult e adesso è molto apprezzato e conosciuto. Ultimamente la Universal Interactive ha dato licenza alla Konami / Black Label di sviluppare un videogame interattivo basato sul film, già uscito anche in Italia. Negli ultimi anni si sono visti altri videogames approdare sul grande schermo per cui c'è la remota possibilità che questo possa avvenire anche per La Cosa, se le vendite del gioco andranno bene.