Guillermo del Toro è uno dei registi del cinema fantastico-fantascientifico tra i più visionari dell’attuale panorama cinematografico. Basta pensare a un film originale come Il labirinto del Fauno (2006) che lo ha reso popolare agli occhi tanto del pubblico che della critica. Ma la sua carriera è costellata di tanti film originali e che, spesso, hanno al centro l’archetipa figura del Mostro.
Nato a Guadalajara, in Messico, del Toro ha ottenuto i suoi primi riconoscimenti a livello mondiale per la coproduzione messicano-americana del 1993 della pellicola Cronos, un horror soprannaturale di cui è stato anche regista, dopo aver iniziato la sua carriera come makeup artist agli effetti speciali. Il film è stato presentato al Festival di Cannes del 1993, vincendo il Mercedes-Benz Award e oltre 20 premi internazionali, tra cui otto Ariel Award dall’Accademia Messicana di Cinematografia, tra cui Miglior Regia, Miglior Sceneggiatura e l’Ariel d'Oro. Del Toro ha quindi diretto e co-scritto il fantascientifico Mimic (1997) e il thriller soprannaturale La Spina del Diavolo (The Devil’s Backbone, 2001), che insieme a Cronos è stato più volte annoverato nella Top 10 dei migliori film del genere di tutti i tempi. Dopo Blade II (2002), tratto dall’omonimo fumetto Marvel, del Toro ha diretto e co-scritto il thriller fantascientifico d’azione Hellboy, interpretato da Ron Perlman nei panni del protagonista quattro anni più tardi, ha scritto e diretto il sequel, Hellboy: The Golden Army. Del Toro si è guadagnato la fama internazionale per la regia, la sceneggiatura e la produzione del fantasy Il Labirinto del Fauno (Pan’s Labyrinth, 2006), film che ha ottenuto 5 nomination, vincendo la statuetta per la Direzione Artistica, la Fotografia e il Trucco. In tutto, il film ha ottenuto più di 40 premi internazionali ed è apparso in più di 35 liste della critica dei migliori film dell'anno. Nel 2013, del Toro ha scritto e diretto l'avventura fantascientifica Pacific Rim, interpretato da Charlie Hunnam e Idris Elba, e ha incassato più di 400 milioni di dollari in tutto il mondo. Ha inoltre ideato la sigla del 24° episodio annuale di “Treehouse of Horror XXIV” in occasione di Halloween, della serie animata i Simpson andato in onda nel mese di ottobre del 2013, che ha raccolto più di 20 milioni di visualizzazioni su YouTube.
Dopo l’horror Crimson Peak (2015), nel 2017 arriva La forma dell'acqua (The Shape of Water), film che gli vale ben 13 nomination agli Oscar e 2 vittorie nelle categorie Miglior film e Miglior regista. Meno fortunato il suo successivo film, che agognava da tempo di girare, ovvero Guillermo del Toro's Pinocchio (2022).
Altro sogno realizzato è il film Frankenstein, attualmente nelle sale italiane, anche perché ritorna alla sua tematica più amata, ovvero il Mostro, colui che è il Mostro per eccellenza.
“Per me, il punto di origine è stato Frankenstein”, racconta del Toro in un’intervista a Variety. “Questo non è un film sui mostri. Questa è una storia su cosa significhi essere umani”.
Il film ha per protagonista Oscar Isaac nel ruolo del Dr. Viktor Frankenstein, Jacob Elordi in quello della Creatura, Christoph Waltz e Mia Goth in ruoli non ancora svelati. Così come scarna è la trama che è trapelata: Victor Frankenstein, uno scienziato brillante ma egocentrico, dà vita a una creatura in un esperimento mostruoso, che si rivelerà la rovina sia del creatore stesso che della sua tragica creazione.
Tratto dall’omonimo romanzo di Mary Shelley, il film è stato definito più come un’epica storia mitologica, più che un horror nudo e crudo.
“È intimo e grandioso allo stesso tempo”, ha affermato il regista. “Doveva dare l'impressione che dolore, amore e rabbia potessero coesistere”. Al centro di Frankenstein c'è l'interpretazione sia di Oscar Isaac sia di Jacob Elordi nei panni della Creatura, quasi irriconoscibile sotto le elaborate protesi del film. “Una cosa che adoro di questa creatura, soprattutto quando è appena nato” ha continuato il regista, “è che è come un bambino. Sta scoprendo il mondo attimo per attimo”.
Del Toro ha descritto i movimenti di Elordi come dotati di “grazia da ballerina”, riferendosi al fisco e ai gesti che l’attore ha messo in campo per interpretare il Mostro, ma anche per ribadire che i mostri sono tanto belli quanto paurosi.
Per quanto riguarda l’interpretazione di Isaac, del Toro ha detto: “In termini di gamma – ciò che [Isaac] può fare e interpretare nella sua carriera – può salire, scendere, essere grandioso, intimo. Porta con sé questa furia, questo senso di colpa, questa follia. Dà al film il suo cuore pulsante”.
Il regista messicano stava tentando di realizzare questo film da tutta una vita, ma sul perché ci sia riuscito proprio ora ha detto: “Ho seguito la creatura fin da bambino”, ha affermato. “Ho aspettato che il film fosse realizzato nelle condizioni giuste, sia dal punto di vista creativo che in termini di raggiungimento della portata necessaria per renderlo diverso. Per realizzarlo su una scala tale da poter ricostruire l'intero mondo. Questo film non si tira indietro", ha continuato il regista. “C'è una certa brutalità. Ma c'è anche grazia. E forse è proprio questo il punto: che entrambe le cose possano coesistere nello stesso corpo”.
Il film uscirà prima in alcune sale selezionate e dal 7 novembre sarà disponibile su Netflix, che ha già messo la pellicola di del Toro tra quelle che parteciperà ai prossimi premi Oscar.
“La gente pensa che i mostri facciano paura”, ha concluso del Toro nell’intervista a Variety. “Ma stanno solo cercando di sopravvivere in un mondo che non li ricambia”. In un mondo che, aggiungiamo noi, è forse più terrificante di tutti i Mostri che la fantasia dell’uomo ha creato.


















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