Sul numero scorso ci siamo occupati di fantascienza e pseudoscienza, tessendo le lodi dello scetticismo. Ed ecco che, come un boomerang, proprio lo scetticismo in un certo senso ci si rivolta contro, anche se in una forma forse eccessiva e deviata. In questi giorni vanno per la maggiore teorie che rivedono lo svolgersi di alcuni eventi della storia recente, nonostante siano stati documentati dalle telecamere: l'ultimissima riguarda l'11 settembre. Non sarebbe mai caduto alcun aereo sul Pentagono: tutta quella tragedia sarebbe soltanto una costosa e tempestiva messa in scena del governo americano per scopi insondabili.

Le prove a sostegno della tesi sono debolucce; molto più solide invece quelle a sostegno di una teoria simile, ma in circolazione da molto più tempo, quella secondo cui gli americani, nel luglio del 1969, non sarebbero mai sbarcati sulla Luna.

Secondo questa ipotesi tutto il materiale video della missione fu girato con grande attenzione - ma anche con qualche piccola sbavatura da un punto di vista scientifico - da Stanley Kubrick, che aveva da poco realizzato il suo capolavoro cinematografico 2001: Odissea nello spazio.

I sessantanove effetti speciali da lui utilizzati per il film di fantascienza per antonomasia convinsero la Nasa a utilizzare la sua abilità di regista per simulare la missione di Armstrong & Co. affinché il presidente Kennedy potesse dimostrare a tutto il mondo di avere vinto la corsa allo spazio più importante per l'umanità. Naturalmente, allora, il rivale da battere era la Russia e i suoi temibili cosmonauti.

A supporto di questa teoria vi sono alcune prove nei filmati lunari realizzati, veri blooper secondo chi ha mosso la critica. Per esempio si notano alcune ombre che non dovrebbero esserci, una bandiera americana che sembra abbozzare uno sventolio in assenza di aria, un Lem che atterra senza provocare il minimo smottamento sul suolo lunare nel punto dove alluna, fotografie e riprese video quasi sempre perfette (nonostante gli astronauti avrebbero dovuto essere piuttosto impacciati nel realizzarle) e, infine, un cielo di sfondo sempre nero pece, dove non si vede mai una stella.

La Nasa naturalmente controbatte e smentisce categoricamente questa teoria, ma nonostante ciò pare che oggi ben il 10% degli americani la ritenga valida a tutti gli effetti.

L'appassionato di fantascienza ricorderà certo il film del 1978 di Peter Hyams, Capricorn One, che fu ispirato proprio dal libro che per primo avanzò la teoria del finto allunaggio, Non siamo mai andati sulla Luna di Bill Kaysing. Nel film la missione era su Marte, ma il concetto restava aderente alla situazione di cui sopra. Forse un "messaggio" tra le righe al grande pubblico, neppure tanto velato?

Come Kubrick avrebbe commesso alcuni errori, anche in quel film di produzione anglo-americana, Hyams ci offre un succoso blooper. Nelle scene iniziali si stanno facendo i preparativi per il lancio del Saturn V che porterà gli astronauti su Marte. Questi sono in comunicazione con Houston, però teoricamente prima del lancio Houston non ha alcun ruolo nella missione, che è totalmente affidata al Kennedy Space Center. Houston, in realtà, diviene operativa solo dopo il lancio...

In quegli anni, probabilmente anche grazie alla corsa allo spazio, il mondo della fantascienza era in crescita e la gente apprezzava molto le letture e le testate d'avventura spaziale.

L'America aveva sì voglia di viaggiare nello spazio arrivando prima sulla Luna, colmando la grande voglia di Kennedy di dimostrare la propria superiorità nei confronti dei russi, ma è pur vero che per alcuni scienziati dell'epoca non si era ancora pronti con la tecnologia ad affrontare un allunaggio umano sul nostro satellite naturale. Secondo questi ultimi le probabilità di riuscita della missione, nel 1969, erano davvero minime. Affermare oggi che nessun uomo sia mai sceso sulla Luna non è semplicissimo, anche perché campioni del suolo lunare sono stati diffusi in molti istituti di ricerca, ma può restare il sospetto che le missioni "vere" sono avvenute soltanto qualche tempo più in là, dopo che l'America simulò al mondo intero di essere arrivata prima in questa corsa, ritenuta politicamente fondamentale.

Cosa ci sarà di vero? In questo caso noi siamo un po' scettici anche su questo eccesso di scetticismo, ma aperti al dubbio. Se volete esprimere il vostro parere in merito scriveteci senz'altro, pubblicheremo le vostre lettere.