Poteva dire che il suo cervello moltiplicato riceveva incessantemente flussi di informazioni provenienti da ciascuna Piramide, attraverso la Centrale di Mondo dello Specchio?Poteva dire che da alcuni giorni a quella parte, esattamente da quando lui era entrato nella Piramide, l’universo aveva fermato il suo movimento di fuga per ricominciare a contrarsi? Poteva dire che stelle e galassie si sarebbero fuse insieme precipitando verso il nucleo che ora era il suo corpo?Poteva dire che sarebbe stato l’unico a vedere quel momento? Che dai suoi atomi mutati sarebbe partita la generazione di un nuovo universo?— Marcus!

Sbucando dalla massa di gente, nuda anche lei, Liza gli fu accanto. Lo abbracciò con forza, e non ci fu nessun altro.

— Marcus…

— Lark?

Liza sollevò la testa. — È morto. Si è ucciso il giorno che sei arrivato in cima. — Gli passò le dita sulle spalle. — Non hai nemmeno la pelle screpolata — disse.

Brainhope la guardò fisso. Le doveva così tanto... Sentiva di doverla aiutare, in qualche modo.

Ora poteva farlo.

— Hai raggiunto il tuo Specchio? — le chiese, sapendo già la risposta. Il sole si rifletteva nero nelle pupille di Liza.

— No — lei disse.

Brainhope si chinò, raccolse una manciata di sabbia, la lasciò scivolare tra le dita soffiando piano, finché, sulla palma, non rimase che un singolo granello argenteo.

— Lo Specchio è qui — egli disse. — Ti insegnerò a trovarlo.

Mentre si avviavano, rovesciò la mano. Il granello ricadde, tornò a mischiarsi con il deserto.