Cosa pensa delle etichette, della fantascienza "tradizionale", del, "cyberpunk"...?

Sono molto in dubbio davanti alle etichette. Non sono mai stato interamente soddisfatto né con "fantascienza", né con "cyberpunk". Ammiro gli scrittori come Thomas Pynchon e William Burroughs il cui lavoro mi ha suggerito che elementi di fantascienza sono ora strumenti necessari per ogni profonda ricerca della realtà contemporanea. Il nostro mondo è diventato fantascienza.

Quale dei suoi lavori considera maggiormente profetico?

Non credo che la mia funzione sia di quelle da profeta. Al momento faccio persino fatica a vedermi come futurista. Penso che la mia funzione coinvolga le interrogazioni della realtà contemporanea con alcune tecniche associate al profetico. Tra i miei libri il preferito è "The Difference Engine", perché realizza le sue interrogazioni in maniera metodica.

Da quale opera ha tratto maggiori soddisfazioni?

Anche in questo caso si tratta di "The Difference Engine". E' l'unico dei miei libri che rileggo per puro piacere.

Nel suo ultimo romanzo "Virtual Light" (pubblicato da Mondadori: Luce Virtuale) parla di gioventù bruciatatra le rovine tecnologiche di una civiltà consumistica. Da dove attinge per ottenere la rabbia e la frustrazione che descrive?

Per molta gente vivere oggi nel nostro mondo è sicuramente un incubo. Non certo in Vancouver o Roma, ma noi siamo (al momento) i più fortunati. In una certa misura scrivo come se fossi in circostanze meno privilegiate.

Da dove nascono personaggi atipici come Turner, il Samurai cibernetico che appare nel suo secondo romanzo "Count Zero"?

Il personaggio fu un vero e coscienzioso sgretolamento del mito dell'eroe americano. In effetti viene letteralmente distrutto (con una bomba) nelle prime righe e successivamente ricostruito da operazioni chirurgiche che sostituiscono i suoi occhi e i suoi genitali con quelli di qualcun altro. (Di chi? Turner non pensa mai di chiederlo.)

Gli scrittori americani sono gli indiscussi leader di romanzi, dalla fantasy a giallo. Quali sono le ragioni di questo successo, secondo lei?

Con l'inglese (scusatemi) la lingua franca del mondo post-bellico, gli scrittori americani con la loro vasta economia di mercato sono stati in grado di assicurarsi una larga fetta del mercato globale. Personalmente, in questo periodo, quando cerco un'esperienza di lettura soddisfacente tendo verso gli scrittori britannici.

Quale lavoro avrebbe voluto fare se non avesse ottenuto successo con i suoi romanzi?

Se non avessi fatto questo lavoro penso che starei probabilmente lavorando in una libreria. Per natura non sono una persona estremamente ambiziosa e i miei libri sono andati oltre le mie migliori aspettative. A questo punto la mia ambizione è sforzarmi di ignorare l'intero "business" del successo e semplicemente cercare di scrivere i libri che voglio scrivere.