Delos 30: Il Quinto Elemento di

Marco Spagnoli


Ventitreesimo secolo, New York. Una porta che si apre ogni cinquemila anni sta per mettere in contatto due dimensioni. In una c'è la vita (quel famoso elemento, quinto rispetto ai quattro della cultura filosofica greca: aria, acqua, terra e fuoco), nell'altra la morte. C'è un eroe che può salvare il mondo e questo eroe è Bruce Willis.

Il film diretto da Luc Besson (Nikita, Leòn) è costato novanta milioni di dollari e - solo nelle prime settimane di programmazione negli USA - ha incassato circa il doppio.

Delos ha intervistato il regista e il protagonista del film.

Delos: Monsieur Besson, perché fare un film di fantascienza?

Luc Besson: In realtà - e mi permetta un sorriso, mentre lo dico - io non ero tanto interessato a fare un film di fantascienza in senso stretto. Io ero, invece, più interessato ai temi che potevo raccontare che al come raccontarli. Per parlare del nostro presente in forma di passato, però, potevo avvalermi soltanto del genere fantascientifico e da questa considerazione "necessaria" mi sono convinto a girare un film come Il quinto elemento.

Delos: Il quinto elemento è un film dal design molto interessante e accurato. Che tipo di lavoro in più ha richiesto questa attenzione ai particolari?

Luc Besson: Un film di fantascienza deve essere accurato: i costumi sono stati disegnati da Jean-Paul Gauthier e sebbene si riconosca il suo stile, essi appartengono "completamente" al mio film. Sono contento che si noti lo sforzo che abbiamo fatto per le macchine, i costumi, gli oggetti, perché è il risultato del lavoro di otto disegnatori che per fare tutto questo hanno impiegato oltre un anno di lavoro.

Delos: Perché ha girato Il quinto elemento in Inghilterra?

Luc Besson: Non abbiamo studi così grandi in Francia e girare in Gran Bretagna costava molto di meno che negli USA. Lì girano i film di James Bond e anche George Lucas è andato a girare in Inghilterra il primo capitolo della nuova trilogia di Guerre Stellari.

Delos: Molti la considerano lo "Steven Spielberg francese"...

Luc Besson: Sono assolutamente lusingato da questa definizione perché Spielberg è un regista che adoro e che considero tra i migliori del mondo. Penso, però, che non sono tanto le somiglianze a dovere interessare quanto le complementarietà che esistono tra un regista e un altro. Io e Spielberg non ci ostacoleremo mai vicendevolmente e questo è molto importante. Il potere lavorare ognuno con il suo stile e la sua macchina da presa usata come gli pare...

Delos: Mr.Willis, cosa pensa de Il quinto elemento?

Bruce Willis: un grande film, gigantesco...non solo un ottimo film di fantascienza, ma un buon film di generale. Qualcuno ha detto che se il film fosse stato fatto da un regista americano sarebbe stato meglio. Io non condivido quest'idea. Non possiamo definire la fantascienza come un genere di cinema "americano". La sensibilità di Luc che - tra l'altro - è un regista con una visione internazionale della cinematografia, è stata determinante per la buona riuscita della pellicola.

Ne Il quinto elemento c'è un grande senso di mistero che trovo di gran lunga più interessante di qualsiasi altra cosa e questo ci è stato dato grazie alla grande capacità artistica di Luc Besson.

Delos: Questo è il suo secondo film di fantascienza e viene immediatamente dopo L'esercito delle dodici scimmie, è stato davvero solo un caso?

Bruce Willis: Sono sempre stato un fan delle pellicole di fantascienza e da fan di film di fantascienza

posso dire che Il quinto elemento è un ottimo film di sci-fi.

Delos: Il quinto elemento è stato girato in Gran Bretagna nei Pinewood studios dove vengono girati gli interni dei film di 007. Le ha fatto qualche effetto lavorare là?

Bruce Willis: No, assolutamente perché se Luc non stava attento sarebbe riuscito a "demolire" completamente gli studi. La cosa peggiore di lavorare a questo film sono state le colazioni...ragazzi miei, io li farei pure un paio di film all'anno in Inghilterra, ma se devo mangiare quello schifo di biscotti è meglio lasciare perdere.

Delos: Mel Gibson girerà Arma Letale 4, lei - invece - Die Hard 4. Come ci si sente a tornare in un ruolo di successo?

Bruce Willis: Non è facile, perché la gente si aspetta da te che sia meglio del precedente capitolo della storia. Non è un nuovo film, è un sequel ed è difficile da girare perché temi sempre di potere sbagliare.

Delos: Torniamo a Luc Besson: molti lo considerano come "lo Steven Spielberg francese"...

Bruce Willis: Si sbagliano, in realtà è Spielberg che dovrebbe essere considerato come un Luc Besson americano...