Delos 25: Numeri Uno Numeri Uno

di Luigi Pachì

luigi.pachi@fantascienza.com

aliens

Numeri Uno, la column dedicata alle pubblicazioni di fantascienza apparse in Italia nel corso degli anni attraverso la disamina del loro primo fascicolo, continua alla caccia di pezzi rari. Un'occasione unica per i curiosi e i potenziali collezionisti per vedere le copertine dei mitici numeri 1 di molte delle testate che hanno tracciato la storia della science fiction nel nostro paese. Restate sintonizzati su queste pagine tutti i mesi perché le sorprese non mancheranno di certo.

Ed eccoci ad analizzare un'altra rivista di fantascienza italiana partendo dal suo primo numero che viene presentato per tutti i nostri collezionisti virtuali di copertine nel riquadro di questo articolo. Aliens giunge nelle edicole nel novembre del 1979 al prezzo di lire 2000. Si tratta di un mensile edito da Armenia che gli appassionati già ricordano per l'avventura di Robot (vedi primo articolo di questa serie). Quando vidi Aliens in edicola un lungo brivido mi percorse lungo la schiena. Era come se un sogno ultradecennale si fosse improvvisamente avverato. La sua copertina plastificata, la sua impostazione, la sua impaginazione, le tante fotografie, di cui alcune a colori in questo primo numero, mi fecero pensare che forse questa era davvero la volta buona in Italia per sopravvivere a un mercato fino ad allora molto scarno. Aliens mi piaceva definirla la Sorrisi e Canzoni TV della SF, per la veste grafica molto allettante e per la sua seria professionalità nel coprire le tante tematiche del fantastico. Ai posti di comando l'equipaggio - una vera garanzia - pareva davvero dei più validi; sulla carta si sarebbero mangiati in un sol boccone tutto il ponte di comando dell'Enterprise.

A condurre il gioco, ancora una volta e con grande piacere, Vittorio Curtoni. Assieme a lui i suoi più stretti collaboratori: da Giuseppe Lippi (oggi in Mondadori) a Danilo Arona, da Piergiorgio Nicolazzini (oggi alla Editrice Nord) al compianto Angelo De Ceglie.

Questo primo numero impone la sua personalità fin dall'accattivante grafica del sommario. Le sezioni sono ben otto, oltre all'angolo della posta che riprendiamo in seguito: critica, cinema, fantasy, scienza, editoria, fandom, narrativa e recensioni... davvero per tutti i gusti. Ricordo che il mio primo impatto positivo con Aliens, oltre alla sua sgargiante copertina, fu quello di trovare all'interno dello stesso numero interventi anche di Gianfranco De Turris e Sebastiano Fusco su Lovecraft e uno su Alice per la penna sempre attenta di Alex Voglino (oggi curatore della Fantacollana Nord). Questo rappresentava davvero la garanzia di voler parlare del fantastico a 360 gradi, indipendentemente dalle ideologie politiche.

Nell'ambito delle scelte editoriali facevano bella mostra vari interventi dall'estero. E' il caso dell'intervista con James Blish di Paul Walker, un articolo su come si vende un racconto (aggiungo io... all'estero) di Damon Knight, e una column per mano del simpatico "vecchietto del west" Raphael A. Lafferty.

Gli interventi dei curatori nostrani si riassumono con un ampio spazio dedicato al cinema di SF (vuoi vedere che Aliens è stato il precursore della rivista SFX?) a cura di Danilo Arona che ci presentava tutte le novità del grande schermo che attendono l'appassionato. Un intervento di Massimo Ferro intitolato da Bob Dylan a Guerre Stellari chiudeva l'ampio spazio dedicato al cinema. Ampio spazio, però, anche alla fantasy e al mondo del fandom, con Giuseppe Caimmi che iniziava una attenta disamina di questo strano fenomeno.

Ben strutturato era anche l'angolo della scienza, affidato a Fabio Pagan che firmava tre dei quattro articoli presenti - l'ultimo era di Fred Hoyle. Altri due spazi molto validi erano quello curato da Nicolazzini che spaziava su tutta l'editoria internazionale e la rubrica Come, dove e quando di Vittorio Curtoni. Le recensioni erano invece affidate a Laura Serra, mentre questo prima numero, narrativamente parlando, presentava un romanzo breve di Poul Anderson (Il mare dei demoni).

Accennavo all'inizio all'angolo della posta, perché oltre a essere un appuntamento sempre molto interessante anche nei numeri successivi, in questo primissimo numero alcuni personaggi della SF italiana vennero contattati prima di andare in stampa per avere il loro parere. Ci sono quindi lettere, commenti e analisi sulle riviste di SF nazionali e il modo in cui andrebbe approcciato l'argomento da parte di una testata innovativa scritte da Mauro Antonio Miglieruolo, Vittorio Catani, Cesare Falessi, Sandro Sandrelli e un ultimo intervento di Pizzo. Gian Filippo Pizzo imposta la sua lettera simulando di scrivere dal futuro (dal 1980) dodici numeri più avanti, grazie ad una macchina del tempo di sua invenzione che non si può spingere oltre l'anno. Con questa escamotage Pizzo si complimenta con Aliens per l'ottimo lavoro svolto e augura un secondo anno ricco di successo.

Ma ha davvero funzionato la macchina del tempo di Pizzo? Ebbene no. Purtroppo, forse perché il modello era più del tipo Duna che del modello tanto caro a Wells, l'esperimento temporale è fallito, in quanto nel mese di luglio del 1980 Aliens uscì con il doppio numero 9/10 salutando per sempre il suo pubblico.

Per noi che lo leggevamo ingordamente ogni mese fu una coltellata non solo dovere smettere di acquistare in edicola l'unico vero magazine di fantascienza italiano dagli ottimi e ricchi contenuti, ma anche dovere digerire "L'avviso importante per i necrofili", un vero e proprio sfogo del direttore e dell'editore verso quei lettori assenti che decretarono la prematura fine della rivista. E pensare che la Eurocon 80 svoltasi a Stresa con successo qualche mese prima e recensita proprio su quell'ultimo numero, pareva essere l'inizio di un grande momento storico per la SF italiana. Invece, in edicola, in quel momento colava a picco per sempre Aliens e rimaneva invece in vita l'inaffondabile Urania, nel bene e nel male.