Il termine CYBORG deriva dall'unione di «cybernetic organism» e in genere indica un essere vivente composto per metà da parti meccaniche o elettroniche e per metà dal classico corpo umano organico. Sinonimi di questo termine usati al cinema o in televisione sono androide, replicante, uomo/donna bionica e naturalmente Borg.

L'idea della fusione tra umano e tecnologico ha iniziato a farsi strada  nell'immaginario culturale dell'occidente a partire dalla fine degli anni Settanta con varie serie TV come per esempio L'uomo da sei milioni di dollari e La Donna Bionica. Possiamo dire quindi che è con il cyborg  che l'umanità è entrata nella post-modernità, un'umanità che si identifica con una figura di confine tra l'organico/naturale e il tecnologico/culturale. Negli anni Novanta l'universo di Star Trek ha recepito l'immagine del cyborg trasformandolo in un elemento conservatore della serie. L'ideale umanista e liberale espresso da Star Trek cerca di mantenere lo status quo della società patriarcale promuovendo l'immagine dell'uomo bianco eterosessuale come fondamentale, il Capitano, le cui caratteristiche devono essere quelle dell'unitarietà e dell'interezza, opposte all'identità divisa e multipla del modello post-moderno. L'eroe proposto da Star Trek è un elemento conservatore che si oppone all'ALTRO,

identificato con una certa tecnologia, quella per esempio del cyberpunk, e identificato anche con il femminile, principalmente come reazione al movimento femminista e poi per un certo immaginario tecnoerotico diffusosi proprio in quegli anni.

Nell'episodio di TNG The Best of Both Worlds  vengono minacciati sia il corpo che l'identità dell'uomo bianco. Il Capitano Jean-Luc Picard viene rapito e assimilato dai Borg per poter utilizzare le sue conoscenze e le sue capacità nel loro primo tentativo di assimilare l'intera umanità.

I Borg sono un colpo di genio da parte degli ideatori della serie. Rappresentano il nemico per eccellenza della Federazione. Ciascun drone vive immerso in una mente collettiva come un'ape operaia all'interno di un'astronave alveare a forma di cubo. I nemici precedenti della Federazione combattevano solo a distanza, con le astronavi, ora invece sono in grado di penetrare gli scudi dell'Enterprise e rapire il Capitano. Con l'assimilazione del Capitano assistiamo non solo alla sua trasformazione identitaria in Locutus of Borg, ma siamo anche testimoni della violenza fisica che l'assimilazione comporta. Letteralmente il suo corpo viene penetrato, invaso. Allora l'ultima frontiera per gli eroi di Star Trek è riuscire a mantenere non solo un'identità psicologica unitaria ma anche l'integrità del corpo. Le battaglie si combattono di nuovo corpo a corpo e non più solo a distanza con siluri fotonici ed eleganti movimenti di astronavi.

La figura tragica di Locutus fa riemergere alla fine del doppio episodio e in alcuni di quelli successivi un Capitano Picard rinnovato, che ha di nuovo trovato le motivazioni giuste delle sue scelte. Raggiunge gradualmente un equilibrio con i terribili ricordi dell'esperienza. La sua autorità patriarcale sull'astronave non è stata minimamente scalfita, al contrario la sua legittimità come capo carismatico viene riaffermata ed amplificata da una nuova profondità emotiva. Alla fine l'autorità dell'eroe maschio bianco eterosessuale è stata rinforzata nel suo ambito socio-culturale. La crisi temporanea con i Borg non ha fatto altro che rafforzare lo status quo iniziale.

Alcuni anni dopo c'è un altro scontro epico tra i Borg e la Federazione, nel film Star Trek: First Contact, del 1996. Questa volta ci troviamo davanti un personaggio nuovo e inaspettato, la Regina Borg. L'invenzione di questo personaggio ci dice molto sugli autori del film e sul tipo di cultura misogina in cui sono immersi. La regina Borg è la classica «femme fatale» divoratrice di uomini dei film del passato. Secondo teorie psicanalitiche moderne è una «femme castratrice» cioè una donna castrante, la cui sessualità attiva e forte minaccia il primato dell'uomo nella società patriarcale. La sua minaccia è costituita dal potere di seduzione e dalle sua capacità di manipolare i suoi «giocattoli» umani. L'uomo ha paura di una donna simile non perché è castrata (come dice Freud) ma perché è castrante (come dicono gli psicanalisti moderni).

Nel film però la Regina Borg non rappresenta solo un tipo femminile pericoloso ma è associata a un certo tipo di tecnologia. In pratica sono stati messi insieme due tipi di paure incarnate dalla Regina Borg. Questa manovra con cui si mettono insieme la paura delle donne e quella per la tecnologia non è un'invenzione recente ma ricompare a intervalli regolari secondo le ondate di crisi socio-economiche attraversate dalla società. Il primo esempio che mi viene in mente è Metropolis di Fritz Lang, del 1927, a cui probabilmente si sono parzialmente ispirati gli autori di First Contact.