A vestire i panni di RoboCop nel nuovo film di José Padilha è Joel Kinnaman, attore di origini svedesi, che si è messo in luce per il ruolo protagonista maschile della apprezzata serie The Killing. Laureato presso l’Accademia Svedese di Arte Drammatica, Kinnaman è apparso in un cameo nel film di David Fincher The Girl With the Dragon Tattoo (Millennium: Uomini che odiano le donne), e nell’action-thriller di Universal Safe House (Safe House – Nessuno è al sicuro); inoltre si è cimentato in una commedia romantica con Lola Versus di Fox Searchlight. Prossimamente lo vedremo nel film prodotto da Ridley Scott Child 44 per la regia di Daniel Espinosa, con Tom Hardy e nel thriller della Warner Bros. Run All Night, con Liam Neeson, per la regia di Jaume Collet-Serra.

Un attore che non è una Star, dunque, ma che forse proprio per questo dava maggiori garanzie che l’attenzione fosse incentrata sul personaggio RoboCop/Alex Murphy, piuttosto che sull’attore in carme e ossa.

Kinnaman ha afferma di essersi interessato al ruolo di Alex Murphy dopo aver incontrato José Padilha. “José mi ha illustrato la sua visione filosofica e politica di RoboCop”, racconta Kinnaman. “Un’idea che forniva spunti ad altri argomenti interessanti. Voleva fare un bellissimo film d’azione che introduce i dilemmi esistenziali che tutti noi affronteremo nel prossimo futuro. Ed io ho voluto assolutamente farne parte. La OmniCorp – ha continuato l’attore - pensa che sia necessaria la presenza di un uomo all’interno della macchina, un uomo che prenda le decisioni in modo che la società non venga ritenuta responsabile nel caso qualcosa vada storto”

Kinnaman dichiara di essere stato felice di aver lavorato con Padilha. “Stiamo parlando di un futuro plausibile ma che ancora non esiste. Lui ha creato una realtà credibile, mai eccessiva o esagerata. Oggigiorno siamo già vicini al mondo di questo film, abbiamo arti bionici, stiamo cercando di far funzionare cuori finti. Certamente questa è una storia di fantascienza, ma si tratta di un salto realistico nel futuro”.

Kinnaman era interessato soprattutto ad esplorare il modo in cui Murphy recupera la propria umanità dopo che gli è stata strappata via. “Ad un certo punto, Alex non ha più emozioni perché Norton ha ridotto a zero i suoi livelli di dopamina. Ma qualcosa lo induce a frugare fra i ricordi che sono registrati nel suo cervello. Ha accesso a tutte le telecamere a circuito chiuso dell’intera città, e può vedere immagini che risalgono a 20 anni prima; inizia a cercare le immagini di suo figlio, di sua moglie e di se stesso, per ritrovare la propria identità. E nel corso di questo processo, le sue emozioni iniziano a riemergere. Rivive l’aggressione subita e inizia a indagare su chi ha tentato di ucciderlo. Questi elementi lo riportano gradualmente in vita, e lentamente riaffiora la sua umanità. Grazie alla sua famiglia, riacquista una dimensione umana”.

La società non interviene sui sentimenti di Murphy sul piano sociale, ma nel caso di una minaccia o di fronte ad un reato, la macchina è programmata per prendere il sopravvento; ma quando si rende conto che le emozioni umane rendono il sistema vulnerabile, la OmniCorp decide di eliminarle completamente. Tuttavia, quando Alex rientra in contatto con la sua famiglia, quelle emozioni che sono state cancellate, trovano comunque il modo di riemergere e di prevalere sulla macchina. Murphy inizia così a prendere nuovamente decisioni autonome”.

Kinnaman dice che, come molti attori, il costume lo ha aiutato ad entrare nel ruolo, anche se proprio il

Robocop, hai perso qualche chilo vero?
Robocop, hai perso qualche chilo vero?
costume ha costituito una sfida enorme, la maggiore che avesse mai affrontato. “Il costume pesa circa 20 chili. È molto scomodo e la sua temperatura è sempre troppo calda o troppo fredda; però mi ha aiutato, per quanto non mi sentissi a mio agio al suo interno. Ma ho pensato che il mio disagio non fosse nulla al confronto delle sensazioni provate da Alex Murphy. Mi sarò anche sentito insicuro e nudo, perché la cosa strana è che non si indossano abiti all’interno del costume, ma Alex avvertiva senza dubbio un disagio cento volte superiore al mio. Il costume ha contribuito a creare il mio personaggio”.

Malgrado il disagio fisico generato dal costume, Kinnaman ha cercato di esprimere il modo in cui RoboCop rappresenta la massima innovazione della tecnologia robotica attraverso i movimenti del suo personaggio. Sono finiti i giorni dei robot sgraziati e ridicoli. “Stanno diventando bravissimi a rendere realistici i movimenti degli androidi a sembianza umana; ad esempio in Giappone esistono androidi infermieri che hanno dei movimenti molto delicati e che si prendono cura delle persone anziane”, ha osservato Kinnaman. “Secondo noi il movimento di RoboCop doveva riflettere quello umano pur essendo estremamente potenziato. Cammina perfettamente, in modo estremamente fluido”. Eppure i filmmaker non hanno resistito alla tentazione di accennare al passato. “Volevamo rendere un piccolo omaggio al modo in cui si muoveva Peter Weller, infatti mentre camminavo, prima giravo la testa e poi le spalle”.

Kinnaman ha svolto un’ampia ricerca prima di incarnare il ruolo. “Alex Murphy appartiene all’unità speciale SWAT, è un poliziotto esperto che conosce il mestiere. Quindi anche io dovevo essere informato, per risultare credibile “, ha affermato l’attore svedese. “Ho dovuto imparare a maneggiare una pistola meglio di quanto non sapessi fare. In precedenza avevo lavorato per un paio di giorni con le forze speciali svedesi, quindi ho continuato a lavorare con loro per altre due settimane. Inoltre ho collaborato con Uncle Scottie, che per 25 anni è stato un agente di polizia della metropolitana di Los Angeles e per 10 anni ha prestato servizio presso la SWAT”.

Il rapporto chiave del film è quello fra Alex Murphy e Dr. Norton, lo scienziato creatore di RoboCop. “Il rapporto fra Alex e Dr. Norton è molto complicato, in un certo senso assomiglia a quello tra Frankenstein e il mostro”, ha affermato Kinnaman. “C’è una fiducia che è venuta meno e che deve essere ricostruita. Diventa quasi uno strano rapporto fra padre e figlio. Hanno un legame complesso, come quello fra un padre e un figlio”, ha spiega l’attore.