Ricordate?

«Vivevamo in un mondo fatto di elettricità. Vi facevamo affidamento per tutto. E poi la corrente andò via. Tutto smise di funzionare. Non eravamo pronti. La paura e la confusione portarono al panico. I fortunati riuscirono a uscire dalle città. Il governo collassò. Le Milizie ne presero il posto, controllando la distribuzione del cibo e accumulando armi. Non sappiamo ancora perché la corrente andò via. Ma speriamo che qualcuno arrivi ad illuminarci il cammino.»

Era, ed è, il prologo di apertura di Revolution, la serie che prende le mosse in un futuro postapocalittico nel quale l'elettricità non esiste più, dando origine ad una società dove non esistono più computer, apparati elettronici, automobili, jet, navi e tutto quanto si serve dell'energia elettrica.

Che ci crediate o no (a seconda, quindi, del vostro personale gradimento in confronti della serie) siamo giunti alla Seconda Stagione (che merita le maiuscole perché negli ultimi anni non molte serie di argomento fantastico/fantascientifico hanno tagliato questo traguardo).

Quindi, prima che vi dedichiate a seguire le nuove vicende di questo strano mondo, direi di fare un “recap”.

La popolazione postapocalittica si è forzatamente adattata ad un mondo senza elettricità e quando iniziamo a seguire le vicende della serie ci troviamo quindici anni dopo “la crisi”. Anche il governo centrale (ovviamente stiamo parlando degli USA) è crollato, così come la gestione dell'ordine pubblico, e molte regioni sono sotto il controllo di milizie con a capo veri signori della guerra.

In questo scenario seguiamo le vicende della famiglia Matheson, composta da Ben, Charlie e Danny, che ovviamente non è una famiglia qualsiasi, ma proprio quella che si tramanda il possesso di un prezioso pendente che contiene nel suo interno una chiave USB capace (sembra) non solo di spiegare il perché della catastrofe, ma forse anche di invertirla. Le vicende si svolgono nel territorio che si estende dalla Vecchia Chicago fino al Mississippi, Kentucky e Carolina, ovvero quelle zone che costituiscono la Repubblica di Monroe, fondata e guidata da Sebastian Monroe il quale si trova ad allearsi con un ex membro della Segreteria della Difesa di nome Randal Flynn responsabile proprio di aver dato il via alla crisi. E dalle prigioni stesse di Monroe riesce a fuggire Rachel Matheson, personaggio centrale nella seconda parte della prima serie.

Come dicevamo il tutto è ambientato negli USA, e il background politico/geografico è stato abbastanza definito. L'intero continente (Canada, USA, Messico) è diviso in sei parti: la Repubblica di Monroe a nordest, la regione delle Province Marittime e dei Grandi Laghi, la Federazione della Georgia nel sudest, le Pianure, il Texas che (finalmente) controlla anche parte del Messico, il Commonwealth Californiano, e le Terre Perdute. Questi nuovi stati spesso si trovano ad allearsi l'uno contro l'altro in una dinamicità che ricorda molto il medioevo europeo.

Non dimentichiamoci che gli ideatori della serie erano partiti proprio da un presupposto che potesse rendere plausibile un “medioevo prossimo venturo”.

Comunque sia durante la prima serie il cattivo da battere è sempre Monroe e la sua Repubblica che in

realtà è una dittatura militare, e contro di lui combattono I Ribelli che dicono di voler restaurare gli antichi USA, la federazione della Georgia (che appoggia sottobanco i Ribelli stessi). Ma la fazione più interessante da seguire è quella dei Patrioti, un organizzazione per la quale ha lavorato sotto copertura lo stesso Randall Flynn così fiduciosamente ammesso “a corte” da Monroe.

Chi siano i Patrioti non è ancora ben chiarito, loro si proclamano gli ultimi eredi del governo degli USA e, dopo 17 anni, hanno intenzione di restaurare il vecchio governo con metodi estremamente diretti e brutali, insieme ad un desiderio di espansione e potere che potrebbe riguardare non solo il suolo degli USA.

Ma su tutto questo aleggia una domanda. Tornerà l'energia elettrica?

E soprattutto: qual'è stata la causa del blackout? E qui si gioca la sorpresa.

Dopo una stagione durante la quale gli episodi si rincorrevano abbastanza simili (di solito si trattava della missione di salvataggio di qualcuno) lasciandoci viaggiare nel nuovo mondo con dubbi legittimi sul “se” e “quando” poter vedere sciolti alcuni enigmi (sappiamo bene quale sia la paura dei fruitori di serial dopo alcune storiche defaillance) la rivelazione è giunta.

Il governo degli USA aveva messo a punto un arma a base di Naniti che sono poi stati liberati determinando il blackout.

L'episodio finale della prima serie ci ha portato tutti nella Torre dalla quale sono stati attivati i naniti, e verso il confronto finale tra Miles e Monroe, e ad una buona ecatombe di personaggi, con la morte di Nora e il suicidio del Patriota Flynn nonché il lancio di due testate nucleari su Atlanta e Philadelphia con il solo scopo di far rinascere dalle proprie ceneri gli USA ormai frammentati.

Ma mentre l'energia elettrica torna a spargersi sul globo in una base di Guantanamo il presidente degli Stati Uniti (forse) si prepara a tornare dopo quindici anni una volta che il suo fido Randall Flynn ha completato la missione.

La seconda serie parte sei mesi dopo. I due missili hanno fatto piazza pulita di Atlanta e Philadelphia minando le basi della Repubblica di Monroe e della Federazione della Georgia.

L'ambientazione di sposta nel Texas dove Aaron, Miles e Rachel sono alla ricerca del padre di Rachel e questo ci porta ad esplorare le terre delle Pianure e i nativi tribali che le abitano mentre Neville (il capo delle macerie della repubblica di Monroe) nella sua storyline ci guida a dubitare della restaurazione del Governo degli Stati Uniti. Il finale dell'episodio, però, introduce una questione interessante presentandoci la morte e resurrezione di Aaron. Le sorprese non mancano, dunque, ma quali saranno gli scenari futuri della serie? Non ci resta che aspettare una terza stagione…