Uno spunto molto simile viene ripreso da Vincenzo Natali in Cypher (2002), aggiungendo sul tavolo però il carico da undici delle manipolazioni mentali e delle tecniche di brain-washing. Il film è una piccola produzione che si segnala per l’idea di base, le cui potenzialità vengono tuttavia vanificate da performance recitative non sempre all’altezza, con gli attori che come accade al protagonista finiscono per ritrovarsi fuori ruolo per ben più del tempo che gli è strettamente richiesto dal copione ai fini della riproduzione dello stato di ambiguità su cui si regge la storia. Da segnalare comunque la presenza di un’ammaliante Lucy Liu.
Tornando alla manipolazione del reale, Philip K. Dick è il paragone letterario più illustre, con la sua ossessione ricorrente sul controllo della mente, la simulazione del mondo e le illusioni indotte attraverso droghe o strumenti tecnologici. Ma non è l’unico. Accanto al già menzionato Galouye non dobbiamo dimenticare Roger Zelazny, che con il suo Signore dei Sogni (1966) ci porta a conoscere il mondo dei neuropartecipazionisti o Formatori, psichiatri del prossimo futuro in grado di portare allo scoperto il rimosso dei pazienti agendo sulla loro sfera emotiva, plasmandone i sogni mediante il più immediato dei linguaggi di comunicazione: l’immagine. L’arte della Formazione di Zelazny richiama da vicino le visioni oniriche di Tarsem Singh e del suo The Cell (1999), pellicola su una psichiatra che finisce intrappolata nel sogno di uno psicopatico, come pure di Inception, soprattutto per quanto concerne la cura per la creazione dei paesaggi e delle strutture oniriche.
18 commenti
Aggiungi un commentosecondo molte filosofie mistiche il corpo è solo una proiezione dell'energia di cui siamo permeati, intessuti. il discorso del corpo va calato in un contesto molto più ampio, ne consegue che la disquisizione potrebbe scendere nei dettagli di altri livelli
Piccola precisazione: New Rose Hotel è stato pubblicato sulla rivista Omni nel Luglio 1984, e non nel 1981 come indicato nell'ottimo articolo.
Bye
Phant
Grazie Phant, ho corretto la data nell'articolo.
Cordialmente,
X
Complimenti meritati per l'articolo, che leggo solo ora.
Sul finale vedo che se n'è scritto molto. Io sono per la versione "Di Caprio è tornato alla realtà e ai suoi figli", per vari motivi:
1) così il finale è prorpio bello;
2) sono vestiti come nei ricordi, non è possibile...ma parliamo di ricordi, di sogni, o di sogni ad occhi aperti? Andrebbe rivisto il film, per esaminare questo dettaglio...
3) il totem continua a girare.... ok, ma come è stato scritto, Di Caprio si lascia indietro il Totem, si lascia indietro tutto, è tornato a casa. E ora io, provocatoriamente, la butto là: chi è che vede girare la trottola? Non di Caprio, ma TU, SPETTATORE. E allora, sei così certo che la tua è la realtà, e quella del film è finzione? Sì? E perchè la trottola non cade?
Forse Nolan ci prende in giro, vuole dirci, attenti, i film sono finzione, ma non è in fondo possibile che pure la Vs. realtà sia il sogno di un altro?
4) Nolan dice (da Wiki)
"I've been asked the question more times than I've ever been asked any other question about any other film I've made... What's funny to me is that people really do expect me to answer it."
Come dire, nulla di programmato, quasi quasi l'ho messo lì, sto totem, giusto per scassare la mi****chia.
"The real point of the scene — and this is what I tell people — is that Cobb isn't looking at the top. He's looking at his kids. He's left it behind. That's the emotional significance of the thing"
5) anche Michael Caine chiude la questione
...explained his interpretation of the ending by saying, "If I'm there it's real, because I'm never in the dream. I'm the guy who invented the dream."
6) e lo stesso Nolan forse è pentito di avere inquadrato sta roba che gira, alla fine
saying "I've read plenty of very off-the-wall interpretations... The most important emotional thing about the top spinning at the end is that Cobb is not looking at it. He doesn't care."
Ciò che spesso unisce i geni è la ricorsività. Il moltiplicarsi dell’immagine di un oggetto posto tra due specchi piani paralleli è una tipica situazione ricorsiva. Effetto ottico che i geni, in vari modi, ricreano nelle loro opere. Situazione propizia dal punto di vista intellettuale ma pericolosa dal punto di vista psicologico. La ricorsività è legata all’intelligenza, e si ritrova nelle sue manifestazioni, ma anche in quella della pazzia lieve, non nella schizofrenia, che può avere come concausa i doppi legami di Bateson, che un qualche legame con la ricorsività c'è l'hanno. Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti ebbero un genio simile e simile fu anche il loro volto nella maturità. La Sindone testimonia che anche Gesù e Leonardo avevano un volto simile. Cfr. Ebook (amazon) di Ravecca Massimo. "Tre uomini un volto: Gesù, Leonardo e Michelangelo". Grazie.
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