Lanciato su Amazing Stories nel 1928 dall’autore Philip Francis Nowlan e poi subito catapultato nel mondo dei fumetti grazie a John F. Dille ed ai disegni di Dick Calkins, Buck Rogers sarà destinato a rimanere ben saldo nell’immaginario fantascientifico per tutto il XX secolo fino ad arrivare ai giorni nostri in perfetta forma, espandendo la sua influenza sui nuovi mezzi di divulgazione che col tempo gli saranno messi a disposizione. Nel 1932 lo vediamo, in effetti, cominciare il processo di colonizzazione accaparrandosi un programma radiofonico che continuerà per ben 15 anni e che può essere definito come il primo programma radiofonico di fantascienza ad essere mai stato prodotto.

Le onde radio non saranno però che il primo passo di questo lungo e veloce percorso tanto che solo l’anno successivo l’intrepido pilota approderà nel mondo del cinema, grazie soprattutto a John Dille Jr., rampollo del famoso re della carta stampata che era stato uno dei punti cardine per il primo successo di Buck Rogers. Un piccolo cortometraggio viene infatti presentato alla Fiera mondiale del cinema di Chicago, appena dieci minuti di pellicola dal titolo Buck Rogers nel 25° secolo: una battaglia interplanetaria contro gli Uomini Tigre di Marte cui farà seguito, nel 1936, un altro breve cortometraggio destinato ad essere proiettato nei centri commerciali per pubblicizzare  la linea di giocattoli ispirata al personaggio. L’unica parte veramente importante nella proiezione, diretta da Harlan Tarbell negli studi cinematografici di Chicago, è che fossero presenti e ben visibili tutti i maggiori personaggi della serie in modo da poterne vendere agevolmente i giocattoli.

Ben diverso, almeno nelle intenzioni, è il progetto che parte nel 1939 sotto l’egida della Universal Pictures: dodici lungometraggi destinati al cinema che rinarrano dall’inizio la vicenda di Buck Rogers. Buck ed il suo amico Buddy, fratello di Wilma nella versione a fumetti, sono costretti da una tempesta ad un atterraggio di fortuna nei pressi del polo e per sopravvivere respirano una grossa dose di gas Nirvano cadendo per ben 500 anni in uno stato di animazione sospesa. Un gruppo di scienziati li risveglierà nel 2440, in una Terra dominata dal terribile Killer Kane, che sarà detronizzato dai nostri eroi con l’aiuto del tenente Wilma Deering e del Principe Tallen di Saturno.

Un progetto così ambizioso avrebbe naturalmente dovuto disporre di una buona base monetaria per pagare non solo gli attori, fra i quali il famoso Buster Crabbe (già interprete di Flash Gordon per ben due volte), ma soprattutto per ambientazioni ed effetti speciali. Peccato che la major, in quel momento, tendesse verso una politica volta al risparmio che costrinse i produttori ed il regista Ford Beebe a doversi arrangiare come meglio potevano. Vennero così saccheggiati gli Studios della Universal alla ricerca di materiale, riciclando ogni cosa fosse disponibile, soprattutto dalla produzione di Flash Gordon, per ottenere nuovi costumi  e pezzi di ambientazione, basti pensare che si arrivò ad utilizzare come sfondo i pannelli impiegati nel 1930 per il musical futuristico Just Imagine.

Altrettanta poca fortuna ebbe la prima serie televisiva andata in onda fra il 1950 ed 1951, probabilmente messa in onda nel momento sbagliato e soprattutto nel segmento orario peggiore tanto che dovette misurarsi da subito col celebre e ben conosciuto Texaco Star Theatre di Milton Berle. Dopo aver cambiato per ben tre volte l’attore principale, la serie si arenò a meno di un anno dal debutto finendo così profondamente nel dimenticatoio che non ne sopravvisse nemmeno una testimonianza diretta. Anche se non divenne un successo clamoroso, la seconda serie televisiva, andata in onda per la NBC fra il 1979 ed il 1981, sarebbe stata comunque destinata ad entrare nell’immaginario collettivo ed a riportare in voga un personaggio ormai da mezzo secolo, fra alti e bassi, sulla cresta dell’onda. Gil Gerard, fino ad allora conosciuto solo per qualche spot pubblicitario, riesce ad incarnare alla perfezione il capitano William “Buck” Rogers rimasto vittima, durante il collaudo di uno shuttle sperimentale, di una strana miscela di gas che lo avrebbe congelato nello spazio per ben 504 anni. Ritornato su di una Terra devastata dalla guerra nucleare, solo pochi mesi dopo il suo incidente, Buck Rogers diventerà uno dei punti cardine del sistema di difesa del governo terrestre assieme al colonnello Wilma Deering, un asso fra i piloti di caccia spaziali. Nella prima delle due stagioni il nemico principale sarà rappresentato dalle inarrestabili armate spaziali del pianeta Draconia, guidate dalla principessa Ardala e dal suo tirapiedi Killer Kane. Gli elementi del fumetto e delle precedenti versioni, quindi, ci sono praticamente tutti anche se un po’ mischiati, le ambientazioni ed i costumi riescono a rendere in modo quasi plausibile il nostro mondo nel lontano futuro (anche grazie all’abile riciclo dei set del primo lungometraggio di Battlestar Galactica), i personaggi infine, pur se ancora caratterizzati in modo monolitico, sono divertenti e si incastrano abbastanza bene. La sorte però vuole che il discreto successo della prima stagione non sia trasmesso alla seconda che sarà penalizzata da una sceneggiatura a dir poco scadente e dall’idea di mandare, sempre probabilmente sulla scia di Galactica, Buck e Wilma alla ricerca delle perdute colonie dell’umanità. La NBC non rinnoverà il contratto per la terza stagione.