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9 commenti
Aggiungi un commentoAggiungo la mia esperienza personale sul campo della musica. Sono convinto che chi produce, come chi crea, scrive e interpreta, musica abbia il sacrosanto diritto di essere pagato per il proprio lavoro (anche se i concerti dal vivo non sono proprio economici nonostante i prezzi degli album siano, secondo me ingiustificatamente, alti). Però è anche vero che quando acquisto un album lo faccio a "scatola chiusa". Certo, ho sempre la possibilità di ascoltarlo da un amico o farmelo prestare prima dell'acquisto (perchè c'è sempre un amico in giro che lo acquista prima o poi). Ma il punto è proprio questo, Che differenza c'è tra farselo prestare e scaricarlo da qualche parte per sentirlo in anteprima? Infatti, lo ammetto, faccio proprio così. Lo scarico e se mi piace lo acquisto. D'accordo, è una questione di etica e non ci si può aspettare che il ragazzotto di 15 anni, principale target del 90% della musica pompata dalle grandi case, faccia lo stesso. Ma questo per esempio mi ha permesso di accrescere molto la mia cultura musicale, permettendomi di allargare gli orizzonti verso generi e autori/interpreti che non avrei mai ascoltato a "scatola chiusa" a botte di 15 euro (se va bene) a volta.
Non so se questo principio si possa calare anche sulla lettura in quanto se acquisto un ebook difficilmente acquisterò la versione cartacea della stessa opera. Ma l'introduzione di un DRM equivale all'affitto, anzicchè all'acquisto, di un libro visto il potere che dà alle case di distribuzione relativamente alla gestione e al ciclo di vita dell'opera dopo l'acquisto. Quindi mi chiedo: è corretto che io acquisti un chilo di pane e prima che me lo mangi colui che me l'ha venduto ha il diritto di riprenderselo indietro o farmelo marcire a seconda dei suoi capricci?
E, mi permetto di acciungere a quanto detto da S*, il mercato della musica "digitale" è tutt'altro che morto! Anzi, cresce in continuazione e fa numeri impressionanti!
Per il resto, concordo al 100% e aspetto che si imbocchi la strada del "no DRM" per acquistare finalmente un lettore
ricollegandomi al ragionamento fatto da pulvy70, qualcosa in questo senso si può fare anche con i libri: In questi giorni a Milano sono stati installati su alcuni mezzi pubblici dei "dispenser" con i primi capitoli di alcuni libri usciti di recente per far valutare al potenziale lettore se può essere d'interesse o meno ( vedi http://www.atm-mi.it/it/AtmNews/Comunicati/Pagine/Lineed%E2%80%99autorelaletteraturasaleintram_25_09.aspx )
Inoltre, proprio per la loro natura, anche gli ebook possono essere distribuiti in versione "primo capitolo" per essere poi acquistati se la trama e lo stile piacciono... un po' come le demo di programmi e videogiochi!
Trovo che queste nuove tecnologie e sistemi di distribuzione possono dare una mano a noi consumatori, facendoci fare acquisti più mirati senza buttare soldi in qualche ciofeca di libro, disco o videogioco
Le stesse cose le dicevano della discografia e si è visto che fine ha fatto.
Praticamente nessuno compra più i dischi!
Solo che i musicisti almeno hanno i concerti, gli scrittori che faranno, racconteranno storie al circo?
Mi dispiace ma non sono d'accordo per nulla sul modo di aiutare l'editoria che proponete in quest'articolo e la proposta sulla portabilità universale mi sembra solo un modo per fomentare il peer to peer.
Tra le righe leggo la solita teoria che vuole vedere per forza gli editori avidi, gli scrittori arricchiti e i lettori oppressi.
Meno male che la carta ancora oggi è una tecnologia infallibile a cui un vero lettore non rinuncerà mai
Comunque grazie per l'articolo, apre un dibattito interessante.
Pasquale
ma scherzi!? la musica vende ancora un casino! Sia i classici CD, sia in digital download, senza parlare appunto dei concerti... guarda, se c'è un mercato che sta bene è proprio quello della musica!
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